Ha portato l'anziana mamma a pranzo fuori per Santo Stefano.
E per
fare prima lo ha fatto usando l'elicottero da lui stesso pilotato. E per
perdere ancora meno tempo e' atterrato a poche decine di metri dal
ristorante, sulla spiaggia di Ansedonia. Una comodità che potrebbe
costare cara ad un signore romano di 55 anni che ha la sua villa al
Monte Argentario. La manovra, infatti, non e' sfuggita ad alcuni
passanti e alle persone che si stavano godendo il mare fuori stagione.
Così
sul posto sono intervenuti i vigili urbani ed i carabinieri. Con loro
si e' giustificato dicendo che non poteva raggiungere la sua villa, dove
c'e' un apposito spiazzo per far atterrare e decollare il velivolo, a
causa del forte vento. Una segnalazione e' comunque partita
all'indirizzo dell'Enac, l'ente nazionale dell'aviazione civile, e della
procura della Repubblica di Grosseto.
L'elicottero, con a bordo
il pilota e la mamma, era decollato da Roma e, con grande sorpresa dei
presenti, è atterrato proprio sulla spiaggia, vicinissimo al ristorante
del 'Cartello', uno degli stabilimenti balneari piu' esclusivi della
zona, dove la riservatezza e' d'obbligo, che madre e figlio hanno
raggiunto a piedi dopo aver ''parcheggiato'' l'elicottero sull'arenile.
Quando sono arrivati i vigili urbani l'uomo ha spiegato che
l'atterraggio era stato obbligato, poiche' sulla zona spirava un forte
vento e non avrebbe potuto quindi raggiungere la sua villa
all'Argentario, distante un paio di chilometri in linea d'aria.
Quindi
si è fatto identificare ed è ripartito dopo aver consumato il pranzo
con la mamma al ristorante, dove i due non sono apparsi affatto
impauriti o contrariati da quello che poteva essere stato un
contrattempo pericoloso.
mercoledì 28 dicembre 2011
martedì 27 dicembre 2011
Oggi a Sellia domani a Simeri Crichi due belle rappresentazioni del Presepe vivente
.
Se per il presepe vivente di Simeri Crichi siamo alla IV° edizione per quello
di Sellia sarà la prima volta.
Oggi dalle ore 18 in poi nel suggestivo rione di Sant'Angelo cornice ideale
per un presepe con le sue caratteristiche viuzze verrà inaugurato la
prima edizione del Presepe vivente nel borgo Grazie alla consulta giovanile di
Sellia che ha fortemente creduto a questa importante iniziativa con la forte
collaborazione altre associazioni e dei vari abitanti di Sellia che si sono adoperati
a trasformare ogni angolo di Sant'Angelo in una fedele riproduzione di un affascinante
presepe, un grazie particolare all'instancabile Architetto Salvatore Madia
esperto nel ricreare ambienti suggestivi curati nei minimi particolari. Dunque
stasera tutti a Sellia dalle ore 18 con ingresso gratuito per un appuntamento
indimenticabile per riappropriarsi del vero significato del NataleMentre mercoledi 28 dicembre dalle 17,30 tutti alla IV edizione
forti del successo ottenuto nelle passate edizioni, la manifestazione si svolgerà con le stesse peculiarità degli anni precedenti. L’obiettivo rimane quello di rappresentare, nel modo più realistico, la sacralità della nascita di Cristo in un contesto di rappresentazione di antichi mestieri e vecchie tradizioni locali.
Oltre 150 figuranti in costume d’epoca ridaranno vita alla comunità operante molti anni or sono: l’aspetto artistico si fonde così con la storia locale. un evento che ha appassionato e si propone di appassionare tutti, dai più piccoli, con la visita alla fiera degli animali, agli adulti e gli anziani.
lunedì 26 dicembre 2011
L'unione dei comuni tra Simeri Crichi Soveria Simeri e Magisano verrà suggellato il 27 dicembre
Simeri Crichi |
Soveria Simeri |
Magisano |
Il Sindaco di Simeri Crichi Marcello Barberio
(durante l’ultima seduta consiliare dove sono
stati approvati vari punti all’ordine del giorno tra le quali il piano spiaggie2 2012
e le varie iniziative durante il peridio Natalizio) Il sindaco Marcello Barberio ha informato i consiglieri
sull’urgenza di convocare una nuova seduta per il prossimo 27 dicembre alle ore
16 per approvare due convenzioni con i
comuni di Soveria Simeri e di Magisano (
e forse anche altri) per una gestione consociata delle funzioni più nevralgici
come la polizia locale, i vari servizi sociali,commerciali,ed amministrativi. Tutto
questo alla luce della scadenza imminente del 31 dicembre 2011 della legge
regionale 148/2011 che individua come soglia minima dei 7000 abitanti sotto il
quale i vari comuni si dovranno
associare nella gestione di questi importanti servizi. Durante la seduta del 27
dicembre come sottolineato dal sindaco con molta probabilità saranno presenti
anche i sindaci di Soveria Simeri e di Magisano rispettivamente Aldo Olivo e
Antonio Lostumbo i quali suggelleranno
quest’importante cooperazione nel gestire al meglio in sinergia le sempre più esigue
entrate in questi nevralgici settori
domenica 25 dicembre 2011
Frasi auguri di buon Natale
Auguro a tutti un pensiero fatato per un natale da togliere il fiato. Tanti auguri da Selliaracconta...
Che la Luce della tua stella ti illumini la via. Buon Natale!
Dal caminetto scende un angelo...l'ho mandato di nascosto a dare gioia in ogni posto, tanta gioia e tanto amore a tutti Voi che ho nel cuore. Buon Natale
Un angelo seduto su una nuvola mi ha chiesto che cosa desidero come regalo di Natale, ed io gli ho detto: prenditi cura di chi leggerà questo messaggio.
A chi ama dormire ma si sveglia sempre di buon umore, a chi saluta ancora con un bacio, a chi lavora molto e si diverte di più, a chi va in fretta in auto ma non suona ai semafori, a chi arriva in ritardo ma non cerca scuse, a chi spegne la tele per fare due chiacchiere, a chi è felice il doppio quando fa la metà, a chi si alza presto per aiutare un amico, a chi ha l'entusiasmo di un bambino e i pensieri di un uomo, a chi vede nero solo quando è buio, a chi non aspetta il Natale per essere migliore...Buon Natale.
Proviamo a dividere le Gioie del Natale con gli altri e ci accorgeremo che anche la cose meno liete saranno illuminate da una luce diversa
Vivile queste feste, vivile per la vita Amore
e se mi porterai nel cuore ovunque sarai, io, sarò per sempre con te.
Oggi è Natale, ed in ogni cuore si festeggia la festa dell'amore, e tutti ci riuniamo nel salone! Oggi è Natale, ed è un giorno speciale ed anche l'albero s'inizia ad illuminare! Tanti auguri!
A strina e natala ( La strenna di Natale)
"A strina": canzone popolare che unisce tutta la Calabria si cantava,si canta dal Pollino sino all'Aspromonte ,certo cambiando qualche parola ,qualche strofa il fiume tacina diventa un fiume cosentino ecc...ma il valore ,il significato rimane sempre lo stesso .Si cantava di buon augurio ai sposi novelli,ai cumpari "caru cumpari ca simu venuti ".rigorosamenti si iniziava a cantarla dopo la mezzanotte della vigilia,per terminare alla mezzanotte della befana .Per cantarla bene ci vuole un bravo solista ed un nutrito coro accompagnato da una fisarmonica .Guai ad aprire la porta prima che l'intera "strina" non fosse finita! ma sopratutto guai a far finta di non esserci o di non aver sentito..
sabato 24 dicembre 2011
Auguri di buone feste di tanta serenità a tutti da parte di Selliaracconta............ (Zagor)
Mi chiedevo cosa regalare,cosa augurare agli amici del blog
per queste feste
certo la lista dei desideri è sempre molto lunga,potrei augurarvi
una casa nuova,una macchina fiammante,un viaggio in un posto sempre sognato, un
posto di lavoro di prestigio,una vincita favolosa al superenalotto un
portafoglio a “manticia” strapieno di soldi ecc…. Ma penso che l’augurio più
bello il regalo più importante che ognuno di noi può ricevere e la serenità;
forse la serenità in quest’epoca attuale dove viviamo del tutto e subito potrà
sembrare un qualcosa di poco rilevante o addirittura un qualcosa di inutile ma
invece diventa molto importante quasi al pari della buona salute la quale in molti giustamente mettono al primo posto. Ma io quest’anno vorrei
se potessi regalare ma almeno augurare
di vero cuore agli amici Selliesi e non tanta,tantissima serenità. Quando una
persona è serena fa tutto meglio e riesce anche a superare i momenti difficili
o quantomeno di sopportarli meglio,quando una persona è serena porta serenità e
tranquillità a chi gli sta vicino dunque diventa positivamente un qualcosa di
contagioso. Una persona serena e una persona che sta bene con se stesso e che
sa star bene con gli altri. Una persona serena non mente,non ruba,non ferisce,non
tradisce,sorride anche quando ci sono mille problemi. Una persona serena dorme
tranquillo. Ma ditemi
a cosa servirebbe avere tutte quelle belle cose elencate all’inizio se poi non
siamo sereni,non siamo felici? Come giustamente diceva un vecchio detto
popolare la ricchezza materiale non sempre porta una ricchezza interiore e
pensateci bene anche avere una buona salute alla fine servirebbe poco se poi ogni giorno siamo
nervosi,arrabbiati,invidiosi …..
Tre libri per riscoprire il vero significato del Natale
Tre maestri della letteratura italiana, tre racconti per dipingere il mondo di bianco, rosso e verde, i colori del Natale, ed invitarci a riflettere sul vero senso di questa festa. Eh già, perché come fa notare Italo Calvino nella frase d’apertura de I figli di Babbo Natale: «Non c’è epoca dell’anno più gentile e buona, per il mondo dell’industria e del commercio che il Natale e le settimane precedenti». E la soluzione a questa “crisi del Natale” è poeticamente riassunta da Luigi Pirandello in Sogno di Natale: «Cerco un’anima, in cui rivivere. Tu vedi ch’ìo son morto per questo mondo, che pure ha il coraggio di festeggiare ancora la notte della mia nascita. Non sarebbe forse troppo angusta per me l’anima tua, se non fosse ingombra di tante cose, che dovresti buttar via. Otterresti da me cento volte quel che perderai, seguendomi e abbandonando quel che falsamente stimi necessario a te e ai tuoi».
Ma andiamo per ordine. In I figli di Babbo Natale (ultima novella del celebre Marcovaldo),
il protagonista gira di casa in casa, per conto della ditta presso cui è
manovale, a portare gli auguri di “Buon Natale”. Un velo grigio ricopre
però lo spirito di festa, e Marcovaldo se ne accorge: non c’è nessuno
che lo accolga con gioia o curiosità, anzi lo ricevono tutti «come il
postino che porta il giornale tutti i giorni». Il manovale ha portato
con sé il figlio Michelino, che si rivelerà autore del ritrovato spirito
natalizio. I due, infatti, fanno visita al figlio di un ricco
industriale evidentemente solo e triste. Il piccolo Michelino scambia
tristezza e solitudine per povertà, quindi corre a casa dai fratelli e,
tutti insieme (loro, veramente poveri!), s’ingegnano per trovare dei
regali da portare a quel bimbo tanto triste: un martello di legno, un
tirasassi ed una scatola di fiammiferi. La reazione del figlio
dell’industriale al ricevere questi doni del cuore, è quanto mai
sorprendente e simbolica; la conclusone del racconto ironizza sul
pensiero utilitaristico e materiale degli uomini.
Se lo stile di Calvino rimane, come sempre, chiaro e
preciso, il racconto di Pirandello dà più l’idea di essere una poesia;
il ritmo sembra evocare uno dei tanti canti di Natale. Attraverso un
sogno, paradossalmente, l’autore ci riporta alla realtà. In un clima
gioioso in cui tutti festeggiano, stona la figura di un uomo
infinitamente triste che gira per le strade: Gesù, angosciato poiché «il mondo [solo] per uso festeggia ancora il suo natale».
Questo racconto chiama a riflettere sulle priorità della vita: a cosa,
erroneamente, diamo importanza, e a cosa rinunciamo nella falsa
convinzione che non abbia valore. Gesù invita quindi il protagonista, ed
i lettori, a liberare il proprio cuore dalle futilità che gli appannano
la vista per far posto a lui e al suo messaggio d’amore: sarà l’uomo in
grado di esaudire questa richiesta?.....
venerdì 23 dicembre 2011
Storia del baccalà calabrese "Stoccafisso"
Il termine stoccafisso venne attribuito al merluzzo norvegese poiché arrivava in Italia su delle grosse casse con impresso sopra "Stock Fish". Successivamente italianizzato.
Il pesce stocco (u pisci stòccu) o stocco, è una conserva di stoccafisso che costituisce la base di molti piatti tipici della provincia di Reggio Calabria. Le sue origini risalgono agli inizi del Cinquecento, quando si cominciava a importare il merluzzo secco in Calabria dal porto di Napoli, capitale del Regno. Da qui i battelli raggiungevano il porticciolo di Pizzo, da dove attraverso le mulattiere del tempo, a dorso di mulo lo Stocco arrivava a Mammola, il "paese delle stocco" come viene chiamato, quindi dopo il tradizionale "ammollo" e la lavorazione artigianale, veniva venduto in tutta la provincia reggina.Altro importante centro di eccellenza per la preparazione del pesce stocco è Cittanova nella Piana, che utilizza le purissime acque dello Zomaro.
Lo "Stocco" più rinomato ed apprezzato è ancora oggi quello prodotto a Mammola (tanto da aver ottenuto a livello regionale e nazionale il massimo riconoscimento dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali Suppl. Ord. Gazzetta Ufficiale N°167 del 18-7-02 pag. 13 N°201. con l'inserimento nell'elenco dei Prodotti agroalimentari tradizionali italiani). Lo "Stocco di Mammola" viene "ammollato" nella purissima acqua del luogo, che in breve tempo lo rende commestibile; l'acqua ricca di particolari sostanze minerali quali calcio, ferro magnesio, assieme alle tecniche di lavorazione artigianale antiche permette di ottenere risultati eccellenti. Il Pesce Stocco secco viene importato dalla Norvegia. Anche Cittanova è considerato a sua volta un centro specializzato nell'ammollo e nella lavorazione di tale pietanza; alcune aziende cittanovesi forniscono la materia prima, lo stocco, in Calabria.
La materia prima, lo stoccafisso, deve essere di eccellente qualità (la migliore è considerata quella Ragno che proviene dalle Isole Lofoten in Norvegia). Messo a bagno per almeno tre giorni in acqua corrente affinché si ammorbidisca, viene poi pestato e pulito, quindi può essere preparato in molti modi:
La tradizione radicata vuole che, quasi come fosse un precetto, le famiglie consumino lo stocco il Venerdì santo e la vigilia di Natale. Un'altra tradizione locale vuole che lo stocco si usi come regalo, molti emigrati infatti al rientro dalle ferie lo portano per regalarlo e per consumo personale.
Sempre secondo la tradizione era (ed è) usanza che il proprietario del frantoio (trappitu) delle olive offrisse i lavoranti un pranzo a base di stoccafisso, cipolle, pomodori e patate in occasione da "criscita" dell'olio e cioè quando, alla fine di ogni ciclo di lavorazione,si separava l'olio d'oliva dall'acqua di lavorazione. L'usanza, mai abbandonata, oggi a Reggio Calabria si è trasferita nei cantieri edili quando, dopo la "posa" dell'ultima soletta viene issata la bandiera tricolore sul tetto dell'edificio.
23 dicembre 1961 a 50 anni della tragedia della fiumarella dove morirono 71 persone
“Le Ferrovie della Calabria a 50 anni dalla tragedia della Fiumarella.
Storia di una tratta in un territorio a sviluppo mancato”. E’ questo il tema che i dirigenti scolastici di Gimigliano, Cicala, San Pietro Apostolo, Serrastretta, Panettieri, Carlopoli, Decollatura e Soveria Mannelli, hanno scelto per ricordare i 50 anni dalla sciagura della Fiumarella del 23 dicembre 1961, quando alle porte di Catanzaro un vagone dell’allora Ferrovie Calabro Lucane precipitò sotto il viadotto portandosi dietro un carico umano per lo più composta da studenti, causando la morte di 71 di loro. I dirigenti scolastici hanno coinvolto nel loro progetto anche le rispettive amministrazioni comunali con l’intento di aprire un dibattito, in occasione dei 150 anni dell’unità d’Italia, sul ruolo che le Ferrovie dovrebbero avere per lo sviluppo di questa vasta area interna della Calabria. Numerose le iniziative messe in cantiere per ricordare quella tragedia, tra le quali, una Santa messa in suffragio delle vittime che è stata celebrata al santuario mariano di Porto il 16 dicembre; una mostra fotografica e di articoli di giornali riferiti alla tragedia che sarà allestita all’istituto di istruzione superiore di Decollatura; la realizzazione da parte delle scuole di un video; l’edizione di un numero monotematico di un giornalino “La voce dei banchi”; un concerto di musica sacra dell’orchestra stabile dell’istituto comprensivo scolastico di Gimigliano che si terrà che si terrà nella chiesa di San Bernardo di Decollatura.Esattamente cinquant’anni fa si consumava a Catanzaro una delle tragedie più pesanti che abbiano mai colpito il nostro territorio: era infatti il 23 dicembre del 1961 quando dal trenino AT2/123 della Calabro-Lucana si staccò il rimorchio che andò a precipitare per una quarantina di metri sotto una ripida scarpata. Quel giorno a bordo vi erano 99 persone provenienti dall’Alto Catanzarese, molti dei quali studenti, diretti nel capoluogo per le festività natalizie. Si contarono 28 feriti, ma purtroppo nel bilancio di quell’incidente si ebbero 71 morti che colpirono profondamente soprattutto le comunità di Decollatura (che ebbe il tristissimo primato di 31 vite spezzate) e di Soveria Mannelli. Una sciagura così pesante al punto da rimanere violentemente impressa nella memoria dei catanzaresi ma che, molto probabilmente, è sconosciuta alle giovani generazioni.
Storia di una tratta in un territorio a sviluppo mancato”. E’ questo il tema che i dirigenti scolastici di Gimigliano, Cicala, San Pietro Apostolo, Serrastretta, Panettieri, Carlopoli, Decollatura e Soveria Mannelli, hanno scelto per ricordare i 50 anni dalla sciagura della Fiumarella del 23 dicembre 1961, quando alle porte di Catanzaro un vagone dell’allora Ferrovie Calabro Lucane precipitò sotto il viadotto portandosi dietro un carico umano per lo più composta da studenti, causando la morte di 71 di loro. I dirigenti scolastici hanno coinvolto nel loro progetto anche le rispettive amministrazioni comunali con l’intento di aprire un dibattito, in occasione dei 150 anni dell’unità d’Italia, sul ruolo che le Ferrovie dovrebbero avere per lo sviluppo di questa vasta area interna della Calabria. Numerose le iniziative messe in cantiere per ricordare quella tragedia, tra le quali, una Santa messa in suffragio delle vittime che è stata celebrata al santuario mariano di Porto il 16 dicembre; una mostra fotografica e di articoli di giornali riferiti alla tragedia che sarà allestita all’istituto di istruzione superiore di Decollatura; la realizzazione da parte delle scuole di un video; l’edizione di un numero monotematico di un giornalino “La voce dei banchi”; un concerto di musica sacra dell’orchestra stabile dell’istituto comprensivo scolastico di Gimigliano che si terrà che si terrà nella chiesa di San Bernardo di Decollatura.Esattamente cinquant’anni fa si consumava a Catanzaro una delle tragedie più pesanti che abbiano mai colpito il nostro territorio: era infatti il 23 dicembre del 1961 quando dal trenino AT2/123 della Calabro-Lucana si staccò il rimorchio che andò a precipitare per una quarantina di metri sotto una ripida scarpata. Quel giorno a bordo vi erano 99 persone provenienti dall’Alto Catanzarese, molti dei quali studenti, diretti nel capoluogo per le festività natalizie. Si contarono 28 feriti, ma purtroppo nel bilancio di quell’incidente si ebbero 71 morti che colpirono profondamente soprattutto le comunità di Decollatura (che ebbe il tristissimo primato di 31 vite spezzate) e di Soveria Mannelli. Una sciagura così pesante al punto da rimanere violentemente impressa nella memoria dei catanzaresi ma che, molto probabilmente, è sconosciuta alle giovani generazioni.
giovedì 22 dicembre 2011
Il significato, le origini del Natale
La nascita di Gesù, ma non solo, il Natale ha tanti "significati".
Quello della tradizione cristiana celebra quanto ci raccontano i Vangeli di Luca e Matteo: Maria e Giuseppe, giunti a Betlemme per il censimento, si rifugiano in una grotta dove nasce Gesù, deposto in una mangiatoia. Per la Chiesa, dopo la Pasqua è questa la festa più importante dell'anno liturgico, ma nell'immaginario collettivo e nella tradizione sicuramente il 25 dicembre è la festa più sentita dell'anno: addobbi, regali e feste si sono evoluti nel tempo, ma hanno radici antiche. Così antiche che vanno ben oltre la festa religiosa in senso stretto, che comincia la notte del 24 per concludersi appunto il 25. Molti dei simboli del Natale cristiano, tra l'altro, non si rifanno alle Sacre scritture, ma ai Vangeli apocrifi. Nella tradizione popolare prima del Natale cristiano era legato alla chiusura di un ciclo stagionale e all'apertura del nuovo ciclo: il 25 dicembre c'era la festa del Fuoco e del Sole, perchè in questo periodo c'è il solstizio d'inverno, cioè il giorno più corto dell'anno, e da questa data le giornate iniziano ad allungarsi. Nell'antica Roma si festeggiavano i Saturnali in onore di Saturno, dio dell'agricoltura ed era un periodo di pace, si scambiavano i doni, e si facevano sontuosi banchetti. Tra i Celti invece si festeggiava il solstizio d'inverno. Nel 274 d.C. l'imperatore Aureliano decise che il 25 dicembre si festeggiasse il Sol Invictus. Sembra che sia da queste origini che risale la tradizione del ceppo natalizio, ceppo che nelle case doveva bruciare per 12 giorni consecutivi e doveva essere preferibilmente di quercia, un legno propiziatorio, e da come bruciava si presagiva come era l'anno futuro. Se la tradizione del ceppo natalizio è rimasta viva fino a qualche decennio fa nelle campagne, oggi si è trasformato nelle luci e nelle candele che addobbano case, alberi, e strade. In tutte le tradizioni il Natale è una festa periodica di rinnovamento, celebrata in tutte le civiltà e caratterizzata da rituali che simbolicamente chiudono un ciclo annuale e inaugurano quello successivo. Partendo da considerazioni astronomiche, infatti, molti studiosi individuano le origini dei rituali e delle feste collegate al solstizio d'inverno. Infatti, nell'emisfero nord della Terra, nei giorni che vanno dal 22 al 24 dicembre possiamo osservare come il sole sembra fermarsi in cielo. In termini astronomici, in quel periodo il sole inverte il proprio moto nel senso della "declinazione", cioè raggiunge il punto di massima distanza dal piano equatoriale. Il buio della notte raggiunge la massima estensione e la luce del giorno la minima.
Ricette tipiche Calabresi Baccalà e Cavolfiore
l baccalà è uno dei pesci più gustato in Italia. Di divide in due tipi: il baccalà vero e proprio e lo stoccafisso.
La loro differenza è nel tipo di conservazione essendo lo stesso pesce:
il merluzzo. Il baccalà è conservato sotto sale mentre lo stocafisso
viene fatto essiccare al sole, a volte anche affumicato secondo le
tradizioni locali. Anche la provenienza ha importanza per la qualità
delle carni. Il migliore è sicuramente quello norvegese di notevoli
dimensioni, meno pregiato invece quello francese di dimensioni molto più
piccole, più spinoso, ma comunque gradevole. Lo stoccafisso, quasi del
tutto insipido, è preferito al nord d’Italia per la realizzazione di piatti tipici come
il famoso “baccalà alla vicentina”. La ricetta che vi proponiamo e
tipica del sud ed è “obbligatoria” nel menu tradizionale della Calabria
per la vigilia di Natale.
Ricetta del Baccalà e Cavolfiore
Ingredienti per 6 persone:
800 gr di baccalà ammollato - 800 gr di cavolfiore - 1 dl. di olio extra vergine di oliva - mezzo bicchiere di aceto - quanto basta di succo di limone, sale, prezzemolo tritato e pepe
Ricetta del Baccalà e Cavolfiore
Ingredienti per 6 persone:
800 gr di baccalà ammollato - 800 gr di cavolfiore - 1 dl. di olio extra vergine di oliva - mezzo bicchiere di aceto - quanto basta di succo di limone, sale, prezzemolo tritato e pepe
Preparazione:
mercoledì 21 dicembre 2011
Per Angela Napoli dietro le dimissioni di Traversa si nascondono trame oscure mentre il PDL Catanzarese entra già in campagna elettorale
Angela Napoli, parlamentare del Fli, commenta le decisioni del sindaco di Catanzaro, Michele Traversa, che ha optato per la carica di deputato, sollecitando il commissariamento del comune capoluogo se le dimissioni non saranno revocate. "Le dimissioni dell'on. Traversa - dice Napoli - non possono essere assunte all'insegna di "Ponti d'oro al nemico che scappa", né, conoscendo la sensibilità e l'umanità' che caratterizzano l'ex sindaco, mi accontento dell'alibi da lui scelto per assumere la decisione di abbandonare la guida della Città. I "poteri forti" dell'intero territorio catanzarese - aggiunge - sono già in azione e nessuno mi può togliere la libertà di pensare che sono proprio quegli stessi "poteri forti" che hanno portato l'on. Traversa alla decisione assunta. Proprio per questo non può essere consentita alcuna discrezione da parte degli organismi preposti, in merito a quella che dovrà essere la gestione pre-elettorale della vita amministrativa della città del capoluogo". Per Napoli, "un Pdl che non si è saputo tenere caro il suo Sindaco, eletto solo nel maggio scorso e con ben il 62% dei consensi, non può pensare di gestirsi la nuova campagna elettorale mantenendo lo scranno comunale. E' giunta l'ora di fare appello a coloro che amano davvero la Città di Catanzaro - conclude - affinché si riesca a dimostrare, senza "se" e senza "ma", che non e' più tempo di lasciare spazi ai detrattori della sana amministrazione pubblica"
Intantto i consiglieri comunali Giovanni Merante (Democrazia e centralità) e Roberto Guerriero (Socialisti popolari - Udeur) hanno formalizzato le dimissioni dalla carica di presidente della Commissione “Polizia urbana – Personale”, il primo, e di quella “Servizi sociali – Casa”, il secondo. Entrambi ne hanno dato comunicazione al presidente del Consiglio Ivan Cardamone.
Il centrodestra catanzarese non perde tempo è già in campagna elettorale. Sabato sera, ben prima che Michele Traversa formalizzasse le sue dimissioni, i colonnelli del Pdl erano già riuniti attorno al tavolo per designare il nuovo candidato.
martedì 20 dicembre 2011
Traversa chiede scusa alla sua città ma ora chi prenderà il posto di Michele Traversa?
Che sia una tempesta in un bicchier d’acqua,
una scossa tellurica che avrà come unico effetto un riposizionamento
dei rapporti all’interno della coalizione di governo della città, che
sia solo un modo per alzare la posta o per dare una prova di forza, di
fatto le paventate ma non ancora ufficializzate dimissioni del sindaco
Michele Traversa hanno sullo sfondo l’unico scenario possibile, elezioni
in primavera.
«Chiedo scusa alla città, ai miei collaboratori e a
quanti hanno creduto in me, ma ho preso la difficile e dolorosa
decisione di dimettermi come atto di onestà e trasparenza nei confronti
dei cittadini. Le gravissime condizioni finanziarie in cui versa il
Comune non mi consentono di mantenere gli impegni assunti con gli
elettori e la città: ho fallito». Ed è con la voce rotta dall'emozione
che ieri il sindaco Michele Traversa ha comunicato alla stampa di aver
presentato le dimissioni dopo aver incontrato la Giunta, i capogruppo ed
alcuni consiglieri di maggioranza a Palazzo dei Nobili. Seduti attorno a
lui, nel salottino della stanza del sindaco, Michele Traversa ha voluto
incontrare i giornalisti e spiegare loro le motivazioni che lo hanno
portato all'estremo atto. Nulla di particolarmente diverso da quanto già
annunciato in questi giorni riguardo alla disastrosa situazione
finanziaria, ma ciò che di certo non ci si aspettava è di vederlo
commuoversi. Un silenzio assordante ha paralizzato la stanza e tutti i
presenti, ma forse solo in quel momento si è riusciti a capire e a
sentire quanta sofferenza c'è stata e c'è ancora nell'aver preso una
tale decisione. Ha continuato a ripetere e a ripetersi di aver fallito,
ma di esser certo che la città «riuscirà ad apprezzare l'onestà e la
correttezza dimostrata – ha detto Traversa – nel lasciare la "poltrona"
dal momento in cui è fallita ogni possibilità di rilancio di questa
città così come promesso in campagna elettorale». «Non mi sono
arricchito facendo il sindaco - ha detto - volevo solo dare il mio
contributo con il valore aggiunto di essere anche deputato e far
affluire fondi e risorse per la mia città, ma non potevo conoscere e
neppure immaginare una situazione così drammatica. Ho fatto il giro
delle sette chiese con il Governo e con la Regione, ma al momento non vi
è alcuna soluzione possibile per risollevare la grave situazione
finanziaria. Il Comune non è in condizioni di rispettare il patto di
stabilità che sarà sforato, presumibilmente, per oltre 12,5 milioni di
euro; grave è la situazione di Ambiente&Servizi, Amc, Fondazione
Politeama, la discarica di Alli, i diversi danni provocati dagli
alluvioni, la chiusura di scuole inagibili (ne verranno chiuse almeno
una decina) e non di meno la vicenda dell'Ente fiera-Parco Romani. Ed io
ora senza finanziamenti cosa dovrei fare? Il notaio che chiude tutti
servizi, licenzia padri di famiglia e chiude le scuole? Non riesco ad
assistere inerme a questa situazione. Io s
E mentre in queste ore si cerca di capire cosa accadrà, nelle retrovie c’è chi lavora già al futuro, a quello prossimo e a quello ancor più lontano, datato 2013. Uno degli slogan degli Ultras di tutta Italia in questi ultimi anni è stato “Abbasso il calcio moderno”. La stessa espressione si potrebbe traslare alla politica poiché, la politica moderna è fatta di intrecci, che in passato si chiamavano compromessi ma erano utili a governare la cosa pubblica, oggi invece hanno come fine, sì il governo, ma dell’intera coalizione. Fatte dunque le dovute premesse che inevitabilmente devono partire da un’attesa che non terminerà prima dei 30 giorni dati al sindaco per decidere, ecco cosa potrebbe accadere subito dopo. La situazione non è nuova. Già nel 2006 il centrodestra arrivò alle amministrative spaccato, con il seguito di Michele Traversa che appoggiò la candidatura di Rosario Olivo in maniera pubblica, partecipando ai vari incontri. L’altra parte del centro destra aveva invece lanciato in campo Franco Cimino. Se in primavera si tornasse alle urne lo scenario sarebbe simile. Questa volta il candidato sarebbe Sergio Abramo, sostenuto da quella parte di Pdl che fa capo agli assessori regionali Mimmo Tallini e Piero Aiello e dalla stessa lista Scopelliti che in consiglio comunale ha un consigliere comunale espressione dello stesso Sergio Abramo. Se questo fosse l’assetto a Baldo Esposito toccherebbe il posto di vice sindaco e lo stesso Piero Aiello potrebbe avere un sostegno adeguato per Montecitorio. Se i motivi che spingeranno Michele Traversa a lasciare fossero davvero legati alle finanze del Comune, sarebbe difficile che l’altro candidato possa essere qualcuno strettamente legato a lui come Wanda Ferro. Difficile ma non impossibile. Ovviamente, a carte rimescolate, bisognerà capire anche il ruolo del terzo polo che, a livello nazionale, ha come trainante la forza dell’Udc. E in questo scenario dal sapore di democristiana memoria potrebbe trovare spazio una candidatura cosiddetta outsider, quella di Giancarlo Pittelli. ........
E mentre in queste ore si cerca di capire cosa accadrà, nelle retrovie c’è chi lavora già al futuro, a quello prossimo e a quello ancor più lontano, datato 2013. Uno degli slogan degli Ultras di tutta Italia in questi ultimi anni è stato “Abbasso il calcio moderno”. La stessa espressione si potrebbe traslare alla politica poiché, la politica moderna è fatta di intrecci, che in passato si chiamavano compromessi ma erano utili a governare la cosa pubblica, oggi invece hanno come fine, sì il governo, ma dell’intera coalizione. Fatte dunque le dovute premesse che inevitabilmente devono partire da un’attesa che non terminerà prima dei 30 giorni dati al sindaco per decidere, ecco cosa potrebbe accadere subito dopo. La situazione non è nuova. Già nel 2006 il centrodestra arrivò alle amministrative spaccato, con il seguito di Michele Traversa che appoggiò la candidatura di Rosario Olivo in maniera pubblica, partecipando ai vari incontri. L’altra parte del centro destra aveva invece lanciato in campo Franco Cimino. Se in primavera si tornasse alle urne lo scenario sarebbe simile. Questa volta il candidato sarebbe Sergio Abramo, sostenuto da quella parte di Pdl che fa capo agli assessori regionali Mimmo Tallini e Piero Aiello e dalla stessa lista Scopelliti che in consiglio comunale ha un consigliere comunale espressione dello stesso Sergio Abramo. Se questo fosse l’assetto a Baldo Esposito toccherebbe il posto di vice sindaco e lo stesso Piero Aiello potrebbe avere un sostegno adeguato per Montecitorio. Se i motivi che spingeranno Michele Traversa a lasciare fossero davvero legati alle finanze del Comune, sarebbe difficile che l’altro candidato possa essere qualcuno strettamente legato a lui come Wanda Ferro. Difficile ma non impossibile. Ovviamente, a carte rimescolate, bisognerà capire anche il ruolo del terzo polo che, a livello nazionale, ha come trainante la forza dell’Udc. E in questo scenario dal sapore di democristiana memoria potrebbe trovare spazio una candidatura cosiddetta outsider, quella di Giancarlo Pittelli. ........
Il comune di Curinga (CZ) capofila nel progetto regionale "Borghi di eccellenza"
Panorama di Curinga (Catanzaro) |
Curinga capofila per il partenariato “Borghi d’eccellenza”
L’esecutivo di Curinga ha approvato il protocollo d’intesa per la costituzione del partenariato di progetto per l’elaborazione e l’attuazione del progetto integrato di sviluppo locale “Borghi di eccellenza” denominato ” Borg@art-memoria”. L’iniziativa si inquadra nell’ambito del Pisl- Por Calabria Fesr 2007/2013. L’obiettivo dell’idea progettuale è quella di incrementare il numero dei comuni della Calabria facenti parte dei Borghi più Belli d’Italia, nonché di consolidare quelli già presenti, mediante la definizione di un percorso di panificazione strategica a livello provinciale in grado di riqualificare e valorizzare gli elementi di eccellenza esistenti o potenziarli e quindi di rafforzare l’integrazione degli stessi nell’ottica di creare una rete volta a potenziare lo sviluppo turistico regionale. Lo sviluppo economico e sociale di un’area a vocazione turistica, caratterizzata dall’alta presenza di beni storico-culturali, ambientali e antropici può essere favorita e migliorata da un reale processo di valorizzazione del territorio. Il partenariato comprende i comuni di Curinga, Borgia, Girifalco e Chiaravalle Centrale; quello di Curinga è stato individuato come capofila, con il suo sindaco Domenico Pallaria, autorizzato alla sottoscrizione del suddetto protocollo d’intesa. Al comune di Curinga è stato altresì demandato....lunedì 19 dicembre 2011
Finalmente nevica. Brusco abbassamento delle temperature in tutta la regione si prospetta un Natale sotto la neve
Nelle località turistiche di Camigliatello e Lorica dove le temperature sono scese intorno allo zero.
Da
ieri sera, invece, la neve è caduta anche sulle cime di Monte Botte
Donato e Montenero dove la coltre ha raggiunto i 15 centimetri.
Fiocchi anche a Trepidò di Cotronei e a Gambarie d'Aspromonte.
In tutte le località turistiche invernali attese altre nevicate più abbondanti in vista dell'apertura della stagione sciistica.Vento forte, pioggia e un abbassamento sensibile delle temperature si registrano nelle ultime ore in Calabria. In particolare è il settore tirrenico della regione ad essere interessato dai fenomeni ma il vento e le precipitazioni non stanno risparmiando anche le zone dello Ionio. Piove anche località montane della Sila e dell’Aspromonte dove si attendono nelle prossime ore le prime precipitazioni nevose. La Polstrada non segnala problemi per quanto riguarda la viabilità sia sull'autostrada che sulle arterie interne.
Fiocchi anche a Trepidò di Cotronei e a Gambarie d'Aspromonte.
In tutte le località turistiche invernali attese altre nevicate più abbondanti in vista dell'apertura della stagione sciistica.Vento forte, pioggia e un abbassamento sensibile delle temperature si registrano nelle ultime ore in Calabria. In particolare è il settore tirrenico della regione ad essere interessato dai fenomeni ma il vento e le precipitazioni non stanno risparmiando anche le zone dello Ionio. Piove anche località montane della Sila e dell’Aspromonte dove si attendono nelle prossime ore le prime precipitazioni nevose. La Polstrada non segnala problemi per quanto riguarda la viabilità sia sull'autostrada che sulle arterie interne.
Sul resto d'Italia nevica sulle Alpi confinali sin verso i 600-700m. In
particolare, il maltempo si concentrera' al Centrosud e
sulle Isole con nevicate che piano piano raggiungeranno le quote
collinari. Meglio al Nord con qualche fiocco solo sui crinali alpini
fino al fondovalle. Queste le previsioni fatte da 3bmeteo, sottolineando
che ''le temperature subiranno un crollo, anche di oltre 10*C. Domenica
bisognera' coprirsi bene; attese massime di soli 8-9*C su diverse
citta' del Centro e del Sud, come Firenze, Ancona, Pescara, Roma, Bari.
Le minime scenderanno diffusamente sotto lo zero, anche fino a -4/-5*C
sulla Valpadana; gelo intenso sulle Alpi''.
Un uomo della Pensylvania pubblica un falso necrologico della madre per andare in vacanza
L'uomo, un 45 enne della Pennsylvania, temeva il licenziamento. È accusato di disturbo dell'ordine pubblico
Immaginate di sfogliare il giornale e alla pagina dei necrologi scoprirvi il nome di un vecchio amico o di un parente anziano passato improvvisamente a miglior vita. Magari qualcuno incontrato appena qualche giorno prima e che vi era sembrato in ottima salute. Ora immaginate di chiamare la famiglia in lutto e, dall’altra parte della cornetta, sentir rispondere proprio il caro estinto. «Cosa? No! Certamente che non sono morto!» E’ quello che è accaduto ad una signora della Pennsylvania: suo figlio, Scott Bennett di 45 anni, aveva fatto pubblicare un falso annuncio mortuario della madre sul giornale locale. Il motivo? Un permesso speciale dal lavoro.Il falso necrologio |
VIVA E VEGETA - Il necrologio, uscito sul The Jeffersonian Democrat, ha attirato l’attenzione di diversi parenti che - alquanto turbati - hanno subito chiamato il centralino del giornale per avere chiarimenti. Anche la donna, dopo aver saputo a mezzo stampa di «essere morta», si è presentata personalmente nella redazione di Brookville per testimoniare la sua permanenza in vita. Qui le hanno spiegato che il necrologio era stato accettato in buona fede. Per una verifica sulla veridicità non ci sarebbe stato il tempo: «i fogli erano già andati in stampa». «La signora è stata molto comprensiva», ha spiegato in seguito il direttore del quotidiano, Randy Bartley. Meno indulgente, invece, la polizia: Scott Bennett è accusato di disturbo dell'ordine pubblico. Secondo il capo della polizia locale, Ken Dworek, il 45enne avrebbe escogitato la trovata perchè temeva il licenziamento se avesse chiesto di assentarsi dal lavoro per una vacanza priva di una «valida» motivazione.
domenica 18 dicembre 2011
Detto fatto si è ufficialmente dimesso il sindaco di Catanzaro Michele Traversa
Michele Traversa conosciuto con il motto detto fatto Che pochi mesi orsono travinse alle comunali con dei picchi da record si dimette dalla carica di sindaco della città capoluogo di regione Catanzaro
Sara' protocollata lunedi' la lettera di dimissioni del sindaco di Catanzaro, Michele Traversa, presentata questa mattina alla conferenza dei capigruppo e alla Giunta comunale. Un ulteriore passaggio che determinera' la conclusione della breve esperienza amministrativa del primo cittadino di Catanzaro, eletto la scorsa primavera. Ad annunciare il passaggio di lunedi', quando e' convocato il Consiglio comunale, e' stato lo stesso sindaco, che e' anche deputato del Pdl, al termine dei due incontri. Uscendo dal palazzo della citta', Traversa ha evidenziato:"Dichiaro il mio fallimento e chiedo scusa alla citta' e a quanti hanno amministrato con me, pero' la situazione e' disastrosa. Ho fallito anche se in questi mesi ritengo di avere lavorato onestamente e anche adesso come in passato non mi sono arricchito. Ho fatto il diavolo a quattro in queste ultime settimane per trovare una soluzione alla situazione di gravita' delle finanze comunali - ha concluso - ma non voglio essere certo io quello che si addossa la croce di chiudere le scuole a Catanzaro o di mandare a casa dei padri di famiglia".
Dopo le dimissioni del sindaco arrivano anche quelle dell'amministratore dell'Ambiente e Servizi, una delle partecipate del comune il cui dissesto sarebbe alla base della decisione di Traversa. Pasquale Costantino lascia dunque una società che avrebbe avuto bisogno di milioni di euro per sopravvivere.
Al pari delle altre che rischiano seriamente di non riuscire a garantire i livelli occupazionali e salariali
"Le annunciate dimissioni di Michele
Traversa sono un grave atto di disinteresse del Sindaco, di quanto ha
rappresentato e rappresenta, nei confronti della città di Catanzaro e
dei suoi cittadini. - Comunica una nota del segretario generale della Cgil di Catanzaro - Lamezia, Giuseppe Valentino - Disinteresse che ha caratterizzato l’amministrazione in questi pochi mesi trascorsi dalle elezioni.
Traversa
non è mai stato il Sindaco della Città, ha preferito stare altrove, non
occuparsi dei tanti problemi che da Parlamentare ha, addirittura,
contribuito ad incancrenire.
Poco
incisivo sul futuro delle aziende partecipate, sulla questione rifiuti,
sui drammi sociali che caratterizzano il mondo del lavoro catanzarese,
soprattutto assente dal governo più complessivo della città. Nei pochi mesi di amministrazione marcata Traversa, Catanzaro si è isolata rispetto al territorio,
perdendo la vocazione ad aggregare, ad essere da traino per le altre
città e realtà importanti della provincia. Si è guardato solo ed
esclusivamente alle piccole questioni interne, alle scaramucce politiche
ed agli equilibrismi in seno alla maggioranza. - Continua la nota -
Basta pensare, che a distanza di diversi mesi da una richiesta di
incontro unitaria di CGIL, CISL, UIL volta a concertare il “governo”
della città capoluogo, non v’è stata da parte del Sindaco alcuna
risposta.
sabato 17 dicembre 2011
Francesco Azzarà finalmente è libero
Dal centro meccanografico Poste Italiane di Lamezia Terme (CZ) Intercettate dieci buste con proiettili indirizzate anche a Monti e Berlusconi
venerdì 16 dicembre 2011
Le casse del comune di Petronà ritornano a respirare
Panoramica di Petronà CZ |
Santino Bubbo sindaco di Petronà |
"E stato predisposto il pagamento delle somme spettanti
in favore degli enti interessati al trasferimento del personale e funzioni
amministrative tecniche ausiliarie (A.t.a.) dagli enti locali allo Stato".
Questo il comunicato del ministero degli Interni con il quale si comunica al
Comune di Petronà il trasferimento della somma di 495.000 euro, oltre ai 50.000
in più relativi. alle spettanze per ogni esercizio finanziario. Soddisfazione è
stata espressa dal sindaco Santino Bubbo . Che, con questi fondi ottenuti
grazie alla richiesta avanzata dal Comune nel 2009, da ossigeno alle casse
dell’ente locale e, al tempo stesso, può provvedere a risanare l’anticipazione
di cassa,pagare tutti i debiti e programma la realizzazione di alcune importanti
opere sul territorio. Erano certamente somme dovute e di cui avevamo diritto ma
per l'ottenimento delle quali occorreva
avviare una richiesta alla direzione centrale del ministero dell’Interno per Ia
vicenda relative al trasferimento del personale Ata dagli enti locali alle scuole
avvenuto nel 2000. Grazie a queste somme, posso con soddisfazione, dichiara
Bubbo dire che abbiamo i conti in regola, risanato tutti i debiti con ditte,
fornitrici, professionisti e azzerato l'anticipazione di cassa per la quale si
era costretti a pagare gli interessi. Soddisfazione che mi sento di estendere
anche per i comuni vicini che sono
riusciti ad ottenere le somme in
questione.
giovedì 15 dicembre 2011
Furto sacrilego nella Chiesa parrocchiale di San Pantaleone di Santa Caterina dello Jonio ignoti rubano anche le ostie consacrate.
Non hanno avuto alcun rispetto per l'intera
comunità dei fedeli gli autori del furto sacrilego avvenuto nella chiesa
parrocchiale di San Pantaleone nella marina di Santa Caterina dello
Jonio.
Ignoti malviventi (non si sa, al momento, se una
o più persone) hanno forzato una porta laterale della chiesa, rompendo
la serratura centrale, e scardinato, dannegiandoli, il tabernacolo
dell'altare principale e quello della Madonna di Pompei. Da lì, hanno
trafugato due pissidi e due teche in metallo, portando via anche le
ostie consacrate che erano custodite nei due oggetti. Ad accorgersi
dell'accaduto è stato il parroco don Saverio Mattei, che ieri mattina,
sceso dalla canonica fino in chiesa per le consuete preghiere mattutine
si è accorto che la porta vicino al campanile era stata forzata, mentre i
due tabernacoli erano stati scardinati e svuotati.
Don Saverio Mattei parroco di Santa Caterina Jonio |
Il
valore delle pissidi e delle teche è del tutto irrisorio, precisa don
Saverio, visto che erano di metallo comune ma «aver rubato le ostie è un
atto gravissimo, che ferisce la parrocchia nel suo cuore, offendendo
Gesù Eucaristia. Proprio per questo voglio lanciare un appello agli
autori del furto affinché abbiano la sensibilità di restituire almeno le
ostie consacrate, già di questo sarei grato».
Per
don Saverio, tra l'altro, quella di oggi avrebbe dovuto essere una
giornata speciale, quasi di festa, visto che proprio il 13 dicembre di
tredici anni fa aveva fatto il suo ingresso alla guida della parrocchia
di san Pantaleone. Invece, è giunta l'amarezza di dover constatare il
furto sacrilego, per il quale, oltre ad aver denunciato il fatto ai
carabinieri della locale stazione guidata dal maresciallo Antonio
Arcidiacono, ha anche avvertito le autorità ecclesiastiche: «Ho avvisato
subito la curia, spiegando l'accaduto al vicario mons. Raffaele
Facciolo, che riferirà all'arcivescovo –
mercoledì 14 dicembre 2011
I Carabinieri della stazione di Simeri Crichi arrestano un operaio per appropriazione di circa 320 quintali di sabbia sul fiume Alli
Si era appropriato di circa 320 quintali di sabbia, prelevandola dal
greto del fiume Alli con l'utilizzo di mezzi meccanici di proprieta'
della ditta per la quale lavora. Per questo, i Carabinieri della
stazione di Simeri Crichi hanno tratto in arresto un operaio di 59 anni,
Antonio Trapasso. L'uomo, finito in manette nel corso di un controllo
in contrada Apostolello, nel territorio di Simeri Crichi, era sprovvisto
delle necessarie autorizzazioni e dovra' rispondere di furto aggravato,
distruzione e deturpamento di bellezze naturali. Trapasso e' comparso
davanti al giudice Folino del tribunale di Catanzaro, il quale ha
convalidato l'arresto e disposto l'obbligo di presentazione alla polizia
giudiziaria.
Dovrà rispondere di furto aggravato distruzione e deturpamento di bellezze naturali
Dovrà rispondere di furto aggravato distruzione e deturpamento di bellezze naturali
Fiume Alli (CZ) |
martedì 13 dicembre 2011
storie vere di brigantaggio a Parenti (CS)
Uno studio approfondito sul brigantaggio mette in luce
il fatto che il fenomeno, nato come rivolta sociale
verso la fine del 700', ben presto degenerò in volgare delinquenza ed i
briganti in nome di fantasiose rivolte socio-politiche giustificarono i loro
misfatti,le loro crudeltà,le loro barbarie,i loro capricci ed arbitrii. E'
doveroso ricordare che spesso, come negli episodi che andiamo per raccontare,i
briganti agivano in Parenti per tentare di derubare i ricchi proprietari
terrieri o per motivi di odio nei confronti di qualche signorotto del luogo.
Vicino al centro abitato di Parenti si trova una località agreste di nome
Poverella, in questa località viveva una comunità di contadini e d
pastori. Un giorno furono assaliti da una banda di briganti intenzionati a
rubare loro tutto il bestiame che possedevano. Nello scontro a fuoco i pastori
ebbero la meglio ed i briganti furono costretti a riparare in fuga. Ma alcuni
giorni dopo,nottetempo,fecero irruzione nella comunità e sgozzarono tutti gli
uomini,che colti di sorpresa nel sonno,non ebbero il tempo di opporre la pur
minima resistenza. Il disgustoso dell'episodio fu che essi obbligarono le mogli
dei pastori a tenere sotto la gola dei mariti delle ciotole di legno che
venivano usate come tazze per bere il latte fresco appena munto,in cui si
raccolse il sangue dei trucidati. Dopo l'eccidio usarono violenza alle donne e
imbrattarono di sangue le mura di quelle squallide case coloniche come perenne
ricordo del loro barbarico gesto,che ricordasse,con terrore ed orrore,a tutti
la loro ferocia ed imponesse ad ognuno una completa sottomissione ai loro
voleri. Ancora oggi il fatto viene raccontato dalla popolazione del luogo con
raccapriccio e con una punta di velato timore. Questa è una tradizione che,ci
si potrebbe dire,non ha alcun valore storico e non dimostra assolutamente che il
brigantaggio,in quel periodo, fosse esplosione di violenza e non guerra sociale. E' vero ed è per questo che
trascriviamo un documento storico riguardante il Parafante. Parafante <
nello stesso anno (1791) del mese di ottobre assaltò colla sua
compagnia la comune dei Parenti,e propriamente alla casa di Filippo Cardamone, dacciò
ci potesse cadere acconcio di uccidere Giuseppe Cardamone figlio di Filippo,
perchè costui era capitano civico,e cercava la sua distruzione,pur nondimeno si
fece resistenza all'interno del paese,pose però Parafante fuoco al palazzo di
Cardamone,ed in quello conflitto restò ferito il signor Pietro Cardamone zio
del capitano nell'occhio sinistro,di cui oggi ne è privo. Essendo la sua
compagnia numerosa ebbe l'intento di entrare nel paese,per cui entrati
dentro,fecero un saccheggio lo più minuto che mai. Parafante domandò poi una
somma di ducati settecento,a cui non si volle aderire. E da ciò ne derivò
dichiarata inimicizia tra questa famiglia di Cardamone,con detto Parafante;con
lui vi era unito il nominato Niurello,e sempre facevano dei furti in ogni ceto
di persona che incontravano. Parafante poi si portò nella Sila nel mese
di settembre corrente anno nel luogo detto Varco di Piazza nella mandria di
Antonio Cardamone ,e Filippo Cardamone soci,ambedue della comune di
Parenti,ed avendo ivi ucciso dodici vitelli,undici bagagli,nove vacche,e si
prese epr comodo dei briganti suoi compagni giumenti numero quattordici,e pose
fuoco a tutti gli utensili di rame,e di legno,solamente lasciò il tugurio per
comodo dei foresi. Dopo di aver fatto questo delitto passò all'ovile dei
stessi soci,ed uccise a colpi di coltelli quattrocento pecore che erano ivi
racchiuse. Parafante fece questi barbari danni,perchè l'anno
passato cerò a detto Cardamone una somma di denaro,che sommava a ducati 700, e
detta somma li furono denegati. La civica di Carpanzano era nel mese di agosto
alla Sila nel posto di Ppetraravo,comandata dal capitano civico Gregorio
Cristino. Parafante assaltò il detto posto nottetempo,ma fu respinto,e fugato
dalla stessa civica.Egli vedendosi così respinto,si portò nella mandria
di Filippo Cardamone della comune di Parenti e li uccise undici bagagli,ottanta
pecore,e undici vitelli.
lunedì 12 dicembre 2011
Il valore storico, culturale,tradizionale dei racconti inseriti su Selliaracconta
Il valore storico dei racconti inseriti su Selliaracconta
Ogni singolo racconto inserito sul blog in modo particolare
tutti quelli attinenti il periodo storico che va dall’inizio del 1900 in poi
sono racconti di vita vissuta, verificati da più persone anziane che all’epoca
dei fatti hanno vissuto i vari eventi
in prima persona. Facciamo un semplice esempio: Io verso il 1980 raccolsi su un
quaderno vari episodi storici da parte degli anziani che all'epoca avevano in
media 70 anni dunque erano nati nel primo decennio del 1900 hanno dunque
vissuto molti avvenimenti importanti come la prima guerra mondiale, e molti di
essi hanno partecipato come soldati nella seconda guerra, mentre per quanto
riguarda la vita all’interno del borgo di Sellia hanno vissuto sulla propria
pelle la miseria di quelli anni bui, la vita religiosa, l’alluvione del 1943, l’immigrazione,
il declino del paese ecc… Ogni
avvenimento prima di essere scritto veniva verificato facendo riscontri con le versioni di più anziani i quali quasi sempre
raccontavano sempre quel singolo avvenimento allo stesso modo.Io personalmente
ho avuto la fortuna di avere anche mio nonno,mio zio,mio padre veri amanti di
Sellia, i quali erano una vera enciclopedia conoscendo minuziosamente i vari avvenimenti all’interno del
borgo avendo rivestito anche alcune funzioni pubbliche. Questo amore smisurato
che avevano verso Sellia l’hanno trasmesso fin da piccolo anche a me da sempre
curioso nel sapere, nel conoscere la storica gloriosa del nostro borgo. Ognuno
può fare le proprie considerazioni esprimere il proprio parere ma bisogna
sapere che niente e frutto dell’improvvisazione ma.....
Gaetano Ricca l'ultimo brigante della Sila
L’ultimo vero bandito della
Sila fu Gaetano Ricca.
Verso la fine del secolo scorso, a seguito di un banale malinteso con le autorità, quest’uomo fu costretto a darsi alla macchia per circa tre anni. Fu posta una taglia sulla sua testa, ma la popolazione era troppo intimidita dalla sua audacia e dalla sua profonda conoscenza della zona per osare denunciarlo. Personalmente, preferirei non credere al numero di carabinieri che, secondo quanto si dice, egli avrebbe ucciso in quel periodo; senza dubbio, la verità venne a galla nel corso del processo. Una volta si trovò circondato e, dopo che l’ufficiale degli inseguitori, che si era riparato dietro un albero, gli ebbe ordinato di arrendersi, Ricca attese pazientemente che comparisse la punta del piede del suo nemico; poi lo colpì alla caviglia con la sua ultima pallottola e riuscì a fuggire. In seguito fu costretto ad arrendersi e venne imprigionato per circa vent’anni. Scontata la condanna, ritornò in Sila dove, fino a poco tempo fa, godeva ancora di una robusta vecchiaia nella sua casa di Parenti. Parenti, già famosa negli annali del brigantaggio per l’impresa del perfido Francatrippa (Giacomo Pisano ) il quale, fingendo di offrire ospitalità a una compagnia francese, l’attirò nelle sue grinfie e uccise i tre ufficiali e tutti gli uomini, eccetto sette.
Verso la fine del secolo scorso, a seguito di un banale malinteso con le autorità, quest’uomo fu costretto a darsi alla macchia per circa tre anni. Fu posta una taglia sulla sua testa, ma la popolazione era troppo intimidita dalla sua audacia e dalla sua profonda conoscenza della zona per osare denunciarlo. Personalmente, preferirei non credere al numero di carabinieri che, secondo quanto si dice, egli avrebbe ucciso in quel periodo; senza dubbio, la verità venne a galla nel corso del processo. Una volta si trovò circondato e, dopo che l’ufficiale degli inseguitori, che si era riparato dietro un albero, gli ebbe ordinato di arrendersi, Ricca attese pazientemente che comparisse la punta del piede del suo nemico; poi lo colpì alla caviglia con la sua ultima pallottola e riuscì a fuggire. In seguito fu costretto ad arrendersi e venne imprigionato per circa vent’anni. Scontata la condanna, ritornò in Sila dove, fino a poco tempo fa, godeva ancora di una robusta vecchiaia nella sua casa di Parenti. Parenti, già famosa negli annali del brigantaggio per l’impresa del perfido Francatrippa (Giacomo Pisano ) il quale, fingendo di offrire ospitalità a una compagnia francese, l’attirò nelle sue grinfie e uccise i tre ufficiali e tutti gli uomini, eccetto sette.
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