giovedì 15 dicembre 2011

Furto sacrilego nella Chiesa parrocchiale di San Pantaleone di Santa Caterina dello Jonio ignoti rubano anche le ostie consacrate.

Non hanno avuto alcun rispetto per l'intera comunità dei fedeli gli autori del furto sacrilego avvenuto nella chiesa parrocchiale di San Pantaleone nella marina di Santa Caterina dello Jonio.
Don Saverio Mattei parroco di Santa Caterina Jonio
Ignoti malviventi (non si sa, al momento, se una o più persone) hanno forzato una porta laterale della chiesa, rompendo la serratura centrale, e scardinato, dannegiandoli, il tabernacolo dell'altare principale e quello della Madonna di Pompei. Da lì, hanno trafugato due pissidi e due teche in metallo, portando via anche le ostie consacrate che erano custodite nei due oggetti. Ad accorgersi dell'accaduto è stato il parroco don Saverio Mattei, che ieri mattina, sceso dalla canonica fino in chiesa per le consuete preghiere mattutine si è accorto che la porta vicino al campanile era stata forzata, mentre i due tabernacoli erano stati scardinati e svuotati.
Il valore delle pissidi e delle teche è del tutto irrisorio, precisa don Saverio, visto che erano di metallo comune ma «aver rubato le ostie è un atto gravissimo, che ferisce la parrocchia nel suo cuore, offendendo Gesù Eucaristia. Proprio per questo voglio lanciare un appello agli autori del furto affinché abbiano la sensibilità di restituire almeno le ostie consacrate, già di questo sarei grato».
Per don Saverio, tra l'altro, quella di oggi avrebbe dovuto essere una giornata speciale, quasi di festa, visto che proprio il 13 dicembre di tredici anni fa aveva fatto il suo ingresso alla guida della parrocchia di san Pantaleone. Invece, è giunta l'amarezza di dover constatare il furto sacrilego, per il quale, oltre ad aver denunciato il fatto ai carabinieri della locale stazione guidata dal maresciallo Antonio Arcidiacono, ha anche avvertito le autorità ecclesiastiche: «Ho avvisato subito la curia, spiegando l'accaduto al vicario mons. Raffaele Facciolo, che riferirà all'arcivescovo –
ha raccontato ancora il parroco – intanto ci attiveremo per celebrare una Santa Messa di riparazione per il grave gesto e organizzeremo anche qualche ora di adorazione eucaristica».
Gazzetta del Sud