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lunedì 22 febbraio 2010

COME CROLLO' META' PAESE NEL 1943?

Come crollò metà paese nel 1943 ? Sembrerebbe una domanda banale con una risposta altrettanto ovvia crollò per delle piogge torrenziali durate per quasi 2 settimane che causò l'alluvione .Ma per molti abitanti di Sellia che purtroppo vissero in prima persona quel bruttissimo periodo, la risposta non era così scontata certo,le continue piogge, hanno contribuito ma secondo il parere di molti, ci fu un altra causa forse più importante vediamo un po’ di che si tratta.
Andiamo più indietro nel tempo esattamente 10 anni prima quando durante il periodo fascista fu realizzato il nuovo acquedotto di Sellia proprio durante l’espansione coloniale fortemente voluta da Mussolini per dimostrare,al mondo intero, la potenza del suo esercito ma ci vollero molti soldi per finanziare queste spedizioni cosi ,molte opere importanti, furono sospese o peggio ultimate in malo modo come il caso dell’acquedotto di Sellia che, salendo dall’Arsanise, si imperniava ancora più su sino a costeggiare il castello e arrivare dove si trova attualmente per poi diramarsi per Crichi. L’opera fu ultimata malamente , in fretta senza i controlli necessari sulle varie guarnizioni di       congiunzione dei tubi i quali furono subito interrati proprio in prossimità del castello.

domenica 21 febbraio 2010

L'IMPORTANZA,IL FASCINO DI UNA FOTO "DI UNA BELLA FOTO "

Sono sempre rimasto affascinato dalle foto,dalle belle foto che racchiudono tanti particolari,tante sfaccettature rubate in un secondo.Quando circa due secoli fa fu inventata una delle prime macchine fotografiche, molte persone si rifiutavano di essere fotografati perchè la  ritenevano un oggetto satanico che rubava l'anima di chi veniva fotografato, invece una foto lo rende quasi immortale, dandogli vita,linfa ogni volta che uno la osserva. Mi piace tantissimo soffermarmi nei piccoli particolari di un paesaggio,cercare di riconoscere qualcuno,qualcosa,osservare i vestiti i lineamenti quando si tratta di un primo piano. Una foto la guardo, la riguardo per poi rivederla ancora, notando,scoprendo ogni volta qualche particolare che mi era sfuggito .Rimango positivamente stupito ogni qualvolta che ne osservo una sul forum di Sellia quando qualche forumista ne inserisce una soprattutto se si tratta di foto antiche su Sellia, vedendole e rivedendole tante, tantissime volte.Certo, qualcuno mi dirà :"sei di un'altra generazione, ora con piccollissime videocamere fai un filmato,ma vuoi mettere una foto? Una foto ben fatta!".In questi giorni avevo chiesto ad un carissimo amico,nonchè coetaneo di inviarmi tramite e-mail una foto da" cona du casu" da inserire sul blog nel post (dizionario dialettale lettera C ) lui amante della fotografia  e come "si u mmitu a frittuli "Dopo averla inserita mi sono soffermato a guardarla più attentamente vedendo e  scoprendo tanti,tantissimi particolari .
Osserviamola assieme. Dal lato destro c'e' il castello ormai ridotto a meno di un rudere,nessuno pensa di recuperarlo salvando il salvabile,e intanto anche l'ultimi resti cadono giù nell'indifferenza generale. Da dietro spunta una parte della Chiesa del Rosario e purtroppo un altro rudere questa volta di epoca moderna,ciò che rimane dell'asilo; proprio per fargli posto fu abbattuto il bellissimo monastero rimasto indenne a terremoti e cataclismi vari , del quale ne abbiamo parlato in modo approfondito qui . Subito dopo il rione "cona du casu" che porta questo nome per il gioco che facevano i nostri nonni con le forme di casu tostu facendole ruotare lungo la strada ;come sfondo troviamo lo stupendo altopiano della Sila innevato con il Sole che rincorre le nuvole si.......

giovedì 18 febbraio 2010

PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA


NON DI SOLO PANE VIVRÀ L’UOMO

Domenica delle tentazioni di Gesù nel deserto
 
Carissimo/a,
il tema di oggi è molto delicato. Esso verte sulla tentazione. Chi è tentato? Tutti pensiamo siano gli altri. Nessuno vede se stesso tentato. Nessuno vede se stesso un tentatore, un satana, un diavolo per i suoi fratelli. Invece tutti siamo tentati. Tutti siamo dei tentatori per gli altri. Tutti fungiamo da satana e da diavolo per quanti stanno accanto a noi. Chi è il tentatore? È il padre, la madre, il fratello, la sorella, il cognato, la cognata, il nipote, la nipote, lo zio, la zia, il vicino, la vicina, l’amico, l’amica, chi ti conosce, chi non ti conosce, chi ti ama, chi non ti ama. Possiamo essere tentati da tutti. Possiamo tentare tutti, ogni giorno.
Purtroppo oggi nessuno più crede in questa verità. I danni di questa non fede sono sotto gli occhi di tutti. La tentazione produce sempre un frutto di morte, prima spirituale e poi anche fisica. Anche questa verità nessuno vuole più accogliere. Oggi Gesù è tentato dal diavolo.
“Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo». Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto». Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano; e anche: Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra». Gesù gli rispose: «È stato detto: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo». Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato”.
Noi pensiamo che la tentazione venga e ci prospetti un grande male. Venga e ci dica: “Ti suggerisco questo male, fàllo e sarai infelice agli occhi di Dio e del mondo”. La tentazione non si presenta mai come un male, ma sempre come un grande bene, come il più grande bene.
Gioca, vincerai! Ti farai una bella posizione. Uscirai dalla tua miseria. E intanto diventi misero perché ti giochi il tuo salario e porti la tua famiglia alla desolazione. Gusta questa pillola. Andra in estasi. Bevi, datti all’alcool, supererai la tua solitudine, la tua angoscia. Ignori che questi ritrovati non ti conducono nella vita, bensì a sicura morta, perché ti consumano e ti corrodono nella tua carne fino a renderla inservibile, fonte di infiniti guai, danni fisici, malattie incurabili.
Perché studiare oggi, perché impegnarti oggi, ti impegnerai domani e così gli anni passano e consumi la tua vita nell’ozio, sciupi il dono di Dio, il suo talento, lasciando l’umanità povera della tua ricchezza spirituale e materiale. Hai fame? Non serve lavorare. Ruba, inganna, datti alla frode, rapina, dichiara il falso. Lo fanno  tutti.  Solo tu vorresti essere la persona onesta? Gli onesti oggi passano per scemi. Mangia il tuo pane facendo il miracolo di procurartelo senza il sudore della tua fronte. Vuoi il successo? Arrampicati socialmente. Datti da fare. Imbroglia le carte. Prometti mari e monti. Corrompiti e corrompi gli altri. Venditi la verità, la giustizia, il diritto, la stessa legge. Così si emerge oggi. Il lavoro serio non serve e neanche il duro impegno. Vuoi riuscire ad ogni costo? La via c’è ed è anche sbrigativa. Venditi l’anima alla falsità, all’inganno, alla menzogna, alla falsa testimonianza, all’idolatria, all’empietà. Venditi gli uomini come merce al mercato e il successo sarà tuo. Questo significa adorare il diavolo: consegnarsi interamente alla falsità e alla menzogna.
Gesù è stato vittorioso perché camminava sempre con lo Spirito Santo, con la grazia di Dio, con la sua sapienza e intelligenza, con la sua divina carità, il suo immenso amore. Tu invece in Chiesa non vieni mai. Te ne stai lontano, evitando la Parola di Dio e la sua grazia come la peste. Non ti nutri di grazia. Non conosci la verità. Non ami la giustizia. Non cerchi la sapienza. La tua anima è più che morta. Il tuo spirito è spento; è secco dentro di te. Mai potrai conoscere la tentazione. Mai potrai vincerla. Il peccato sarà la tua morte nel tempo e nell’eternità.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli e Santi di Dio aiutateci a comprendere che senza Dio nel cuore nessuna tentazione sarà mai vinta e il peccato ci consumerà anche nella carne e non solo nello spirito.
Don Francesco Cristofaro

mercoledì 17 febbraio 2010

GLI ERRORI DEL PASSATO RITORNANO SPESSO

In questi giorni di continua emergenza frane in Calabria soprattutto  nelle province di Catanzaro,Vibo ,e Cosenza, l’ultimo quello di Maierato dove uno spaventoso smottamento ripreso in diretta dalle telecamere a provocato lo sgombero immediato di 2300 abitanti ,gli sfollati raccontano questo triste episodio come se stava arrivando la fine del mondo .Tutto questo mi ha fatto capire,immaginare   il dramma che nel 1943 colpì il territorio di Sellia già provato da terremoti e da un precedente  smottamento del terreno del 1937.  Per fortuna non morì neanche una persona, infatti le varie abitazioni erano state abbandonate da parecchio tempo ed ogni famiglia colpita  salvò ogni cosa,  mobili ,corredo,vasellame vario e addirittura  anche le tegole e finestre delle varie case.
Ma quali furono esattamente le cause dei vari crolli che non colpirono le 2 zone più estreme Sant Angelo e Ruscia  ma le zone intorno al castello ? La causa, il motivo è semplice (potrà dire qualcuno)Il continuo perdurare di piogge che provocò l’alluvione come sta succedendo in questi giorni in varie zone della Calabria. Ma secondo molte persone che vissero quel dramma non fu solo la pioggia ma anche, se non soprattutto  un altro fattore ,un'altra causa........Di tutto questo parleremo in maniera più dettagliata in un prossimo post.

martedì 16 febbraio 2010

VISITA PASTORALE DEL VESCOVO N.ORAZI A SELLIA NEL 1582 "PRIMA PARTE"

Le condizioni religiose e sociali della diocesi di Catanzaro nella metà del 1500 non era diversa da quella generale che viveva intera regione Calabrese ,di quel buio periodo detto anche "Vicereale" della storia del Mezzogiorno d’Italia che per circa due secoli segnò il massimo abbattimento civile, politico e sociale. All’inizio la Calabria era formata da un’unica grande provincia con capitale Cosenza,poi nel 1582 fu divisa in due: citeriore con capoluogo Cosenza e ulteriore con capoluogo Reggio C. La quale dopo la terribile devastazione da parte dei Turchi, la sede si trasferì prima a Seminara e infine nel 1595 a Catanzaro.
Molte erano le cause che influivano in negativo come il banditismo,i terremoti,le continue incursioni dei saraceni,le malattie infettive (nel 1595 nella sola città di Catanzaro si registrarono circa 1500 morti per il tifo esantematico,mentre a Sellia ne morirono circa 150. Per aggravare ulteriormente la situazione si aggiungeva anche la rozzezza:l’esosità dei nuovi ,troppi baroni arrivati al feudo e al titolo nobiliare dopo aver trascorso una vita nel commercio che aveva arricchito le loro tasche, ma non il loro cervello. Una nuova classe di nobili solo di nome un’accozzaglia di gente (così la descrive De Frede ).La miseria dei contadini si aggravava sempre di più spremuti e vessati in mille modi affinché il signorotto di turno potesse vivere agiatamente a Napoli. Catanzaro risentiva in particolar modo soprattutto per la sua posizione geografica, punto obbligato di passaggio e di scontri militari,politici, culturali .Infine una bruttissima piaga era molto diffusa nei nostri paesi: il “delitto d’onore”che armava la mano del marito,del fratello,del figlio,contro la moglie,la sorella,la madre quando anche un semplice sospetto poteva offuscare la reputazione, l’onorabilità della casa.Una ferocia generale dominava i rapporti umani,per le troppe guerre ,sventure,miserie che hanno indurito i cuori,fino a rendere feroce ,esasperato lo stesso sentimento religioso.Il farsi giustizia sommariamente da soli era quasi tollerata.
Anche a Sellia ci furono diversi delitti ,omicidi cosidetti "d’onore" ,in modo  particolare viene descritta la storia di un uccisione in pieno giorno nella piazza principale di una giovane moglie, morta dopo tre coltellate: quella del marito,del fratello ed infine del padre colpevole di aver infangato l'onore della famiglia che sospettano di aver tradito il marito, la uccisero davanti a tutti, passandosi a turno il coltello.L'amante si salvò per miracolo scappando definitivamente dal paese e aggregandosi con dei banditi sui monti ,il quale a distanza di tempo riuscì a vendicare la morte della sua amante uccidendo il marito durante una festa. Nessun capo di imputazione fu mai mosso contro di loro, nessuno condannò questa barbaria ritenuta allora  necessaria per riparare l’onore della famiglia.Questo racconto così crudo la dice lunga della situazione generale che regnava nella Calabria tutta e nel Meridione in generale.


lunedì 15 febbraio 2010

NUMEROSI DANNI NEL CATANZARESE PER IL PERDURARE DEL MALTEMPO

Oggi è tornato a splendere un timido sole dopo circa 48 ore di pioggia ininterrotta. Purtroppo però per domani è previsto un nuovo peggioramento.Decine di migliaia di persone sono senz'acqua a Catanzaro e nell'hinterland dopo che la piena del fiume Alli ha travolto l'acquedotto.E' stato trascinato via un tratto della condotta idrica che oltre al capoluogo serve molti centri della fascia Jonica. La situazione e' particolarmente difficile per l'ospedale della citta' e per le cliniche.Nuomerosi gli smottamenti e le frane anche nelle ultime ore nel Catanzarese.Sono sotto osservazione per la frana tra i quartieri S.Elia e Jano',a Catanzaro, che ha provocato l'evacuazione di 40 famiglie. Si sta ora valutando la necessita' di sgombero a Germaneto dove e' in corso una nuova frana che potrebbe provocare l'allontanamento di 30 famiglie.
Nuovi disagi anche a Tiriolo dove a fare paura e' un muro di contenimento, non molto distante da alcune abitazioni.Numerosi gli allagamenti che stanno impegnando i vigili del fuoco, in particolare, a Miglierina e Falerna. Quasi tre metri di neve in Sila sulle cime e quasi due a valle. A Lorica, Camigliatello e Silvana Mansio, sono in azione i mezzi lancianeve per sgomberare le strade che sono tutte percorribili con le catene e i pneumatici da neve. A creare qualche problema, soprattutto nelle prime ore del giorno e al tramonto, e' il ghiaccio.Continua a rimanera chiusa totalmente ormai da 20 giorni la provinciale Janò Magisano che dal capoluogo conduce in vari paesi della presila tra cui Sellia,si stava pensando alla riapertura su una sola corsia con semaforo,ma il perdurare del maltempo con altri smostamenti di terreno più lo scoppio dell'acquedotto a fondo valle diventa ora azzardata qualsiasi ipotesi se non prima tempo permettendo non si quantificano i vari danni.

sabato 13 febbraio 2010

LA VOSTRA RICOMPENSA È GRANDE NEL CIELO SABATO delle Beatitudini e dei guai (13 Febbraio 2010)

Carissimo/a,
Fare ogni cosa in vista dell’eternità: è questo il segreto della nostra vocazione e della verità di Cristo Gesù che abbiamo abbracciato nella fede. Qui ad aeternitatem? Che mi giova questo per la mia eternità? Cosa mi vale per il Regno dei Cieli? Cosa mi procura per dopo la mia morte? Quale tesoro eterno mi produrrà? Ma anche: a quale “guai” andrò incontro?
Questo significa vedere la propria vita in Dio, da Dio, per il Signore, sia nel tempo che per l’eternità. Il tempo è il nulla, il niente, ciò che non dura, ciò che finisce all’istante. Il tempo è il vuoto. Questo nulla, niente, vuoto si può riempire però di eternità, di gioia immortale, si può colmare dello stesso Dio. Questo niente si può anche svuotare delle infinite occasione che abbiamo per preparare la nostra eternità beata e riempirlo di un niente ancora più grande, di un niente eterno che è morte e perdizione per sempre.
Oggi Gesù ci insegna come si può riempire il tempo di vera eternità, vera gioia, vera santità, carità, vita, pace, amore, infinita carità: “Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone. Ed egli, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva: «Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio. Beati voi, che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi, che ora piangete, perché riderete. Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti”.
Ci insegna anche come possiamo svuotare il tempo di ogni ricchezza spirituale e materiale per ricolmarlo di quel vuoto eterno che è la dannazione, la perdizione, la morte eterna, il nulla assoluto, la disperazione infinita: “Ma guai a voi, ricchi, perché avete già ricevuto la vostra consolazione. Guai a voi, che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi, che ora ridete, perché sarete nel dolore e piangerete. Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti”.
Tutto è nella nostra scelta: il presente, il futuro, la gioia eterna, l’infamia per sempre. Tutto dipende dalla nostra volontà. Tutto è nelle nostre mani. Il tutto eterno o il niente eterno dipendono da noi. Se scegliamo di rimanere poveri, affamati, nel pianto in questo mondo, perché non vogliono conoscere il male, perché vogliamo vivere di giustizia e di carità, perché abbiamo scelto di attraversare questa terrena esistenza osservando sempre la Legge del Signore, avremo la consolazione eterna, ma anche la gioia di Dio sulla terra, nel presente.
Se invece scegliamo di essere sazi, ingordi, gaudenti, perché abbiamo deciso di vivere solo per noi stessi, sul sangue dei nostri fratelli e sulla trasgressione della Legge della verità e della giustizia, per noi non ci sarà salvezza, a meno che non ci convertiamo e rientriamo nella volontà di Dio che è volontà di pace, misericordia, carità, amore, condivisione, pietà verso tutti i nostri fratelli che assieme a noi compiono la traversata dal tempo all’eternità.
La scelta è nostra: possiamo amare i fratelli e versare per loro il nostro sangue, oppure li possiamo odiare e succhiare loro il sangue, lasciandoli e abbandonandoli, dopo averli sfruttati e ignorati, alla loro miseria. Per il Vangelo è l’uomo la via del Cielo ed è l’uomo povero, misero, nudo, forestiero, straniero, assetato, ammalato, carcerato, ignorato dal mondo, che Dio ci ha consegnato perché noi lo amiamo come Cristo Gesù ha amato noi.
Tu puoi anche non credere in quello che ti sto dicendo, pensando che ti stia raccontando qualche favola oppure facendoti scudo di quanti non hanno fede nella verità della Parola del Signore e ti annunziano l’esatto contrario e cioè che puoi vivere da sfruttatore, usuraio, egoista, cannibale, saziandoti del sangue e della carne dei tuoi fratelli e raggiungere ugualmente il Paradiso. Sappi che costoro ti ingannando, perché hanno già ingannato se stessi. Non imitare il ricco epulone. Non ti conviene proprio! Te ne pentiresti per tutta l’eternità, senza più rimedio. La vita è tua!
La Vergine Maria, Madre della Redenzione, ci aiutino a fare la scelta secondo la verità del Vangelo. Gli Angeli e i Santi ci sostengano sulla via verso Cielo.

venerdì 12 febbraio 2010

VIABILITA' SEMPRE PIU' A RISCHIO NELLA PRESILA CATANZARESE


Iniziamo da oggi  ad inserire nel blog una nuova sezione rivolta ad avvenimenti importanti che accadono sul nostro territorio da essere riportate sulle pagine dei giornali,non dev’essere necessariamente solo di Sellia ma anche del comprensorio. Un argomento che sta riempiendo le varie pagine dei giornali riguarda il maltempo,il quale sta  interessando un po’ tutta la Calabria ,dopo l’inverno piovoso del 2009 che è entrato negli annali della meteorologia come il più piovoso in assoluto degli ultimi cinquant’anni. Il 2010 non vuole fare di meno qui casca a pennello il detto   “ piove sul bagnato” In una regione con un dissesto geologico perennemente ai limiti dove si tamponano i vari danni che si creano volta per volta senza nulla di programmatico, nulla di definitivo. Viviamo in una regione nella quale l’emergenza diventa un fatto ordinario .Se a tutto questo aggiungiamo il modo clientelare, di dividersi i pochi fondi messi 
negli anni per migliorare il sistema viario ,o ripristinare i luoghi colpiti da varie calamità naturali come alluvioni, ecc…ci accorgiamo subito che peggio non ci poteva proprio andare .Entrando nello specifico basta vedere ciò che sta succedendo sulle nostre strade in particolar modo la strada provinciale n° 25  da quando causa le continue piogge torrenziali hanno provocato la tracimazione del fiume Alli causando la totale chiusura al traffico che risale a più di 2 settimane fa ,provocando enormi disagi alle popolazioni dei comuni di Sellia,Magisano,Albi,Zagarise,Taverna  ecc.. Questa strada ultimata negli anni 80 alla sua apertura dopo varie verifiche negative di staticità e sicurezza ridusse enormemente le distanze con il capoluogo il più delle volte dimezzandolo .Ma il tracciato della strada all’origine non era quello attuale ,esso si snodava molto più in alto non scendendo mai a valle dove c’era gia il tracciato dell’acquedotto della diga Passante che porta l’acqua a Catanzaro. Insomma doveva venire una signora strada sicura e lontana da qualche probabile tracimazione del fiume Alli. Ma come succede quasi sempre i soldi piano piano sparirono e si decise di far scendere il tracciato sino al fiume collegandosi con la strada dell’acquedotto e stringendo gli argini  con muri che in quei anni ,causa le scarse piogge, era divenuto un fiumiciattolo, ma chiunque avrebbe capito che alle prime vere piogge i muri negli anni potevano anche cedere del tutto ma i soldi disponibili  diventavano sempre più pochi  dunque prima che i vari( mangia,mangia) li avrebbero fatti sparire del tutto si optò  di concludere i lavori collegandosi con il tracciato a valle stringendo in vari punti gli argini naturali della fiumara . Il resto è storia di questi giorni.

giovedì 11 febbraio 2010

SOZIZZI E CORETTU CU I SECRI

I sozizzi e corettu prodotto tipico Calabrese ,entrato di diritto tra i vari alimenti tipici regionali nella banca dati prodotti agroalimentari tradizionali del ministero delle politiche agricole e forestali "La riscoperta dell’ambiente rurale e dei suoi valori di conservazione e tutela sono oggi gli strumenti per riaffermare la propria identità e specificità culturale e territoriale contro la crescente globalizzazione e per rilanciare l’economia locale sulla base di una nuova logica di sostenibilità e competitività."
Una volta avvenuta la macellazione del maiale, si prepara un impasto di carne a base di: polmone, cuore, animelle, stomaco pulito e lessato e poche parti grasse. La carne va tagliata a mano e resa a pezzetti piccoli più o meno della stessa grandezza,

martedì 9 febbraio 2010

VISITA PASTORALE DEL 1582 A SELLIA (PREMESSA DEI PROSSIMI 5 POST)


Nella foto un foglio originale in latino del resoconto del viaggio a Sellia
Nel mese di Dicembre del 1582 il Vescovo Nicolò Orazi visita la parrocchia di Sellia, era la prima volta dopo molti decenni molto probabilmente una delle rare visite ufficiali di sempre  che un Vescovo faceva  ad una parrocchia del comprensorio.  Orazi  le visitò tutte descrivendo in modo molto dettagliato la popolazione, il tenore di vita ,lo stato di conservazione delle Chiese ecc…ma soprattutto si dedica con devozione a sanare una tra le maggiori piaghe di quell’epoca. il distacco profondo esistente tra i pastori ed i fedeli. Numerosi Vescovi non entravano mai in diocesi limitandosi solo a percepire le laute reddite. Basti  pensare che sino al 1566 nessun vescovo aveva dimorato della diocesi di Reggio Calabria Capitale della Calabria inferiore  malgrado la cospicua redita di 3000 ducati .Con il Concilio di Trento si cercò di arginare il tutto rinnovando La Chiesa cercando di renderla più presente tra la gente. Dunque anche per la forania Sellia la visita del vescovo fu un avvenimento importante anche perchè come vedremo Orazi vi dimorò più di una volta durante il suo mandato. Prima di addentrarci nel descrivere il resoconto della visita, facciamo una breve bibliografia del Vescovo Nicola Orazi. Nasce a Bologna nel 1530 da una famiglia molto elevata economicamente, si fregiava di uno stemma proprio .Nel 1563 si laureò in diritto civile ed ecclesiastico.. Il 31 gennaio del 1582 Papa Gregorio XIII  anch’egli Bolognese lo nomina Vescovo di Catanzaro,in seguito alla morte del suo predecessore Ottavio Morioni. Resse la Diocesi per 25 anni morì l’11 Luglio del 1606. Il capitano Sinopoli commentando la  figura del Vescovo tra le altre cose afferma .Fù uomo dotato di grande energia di molta attività e zelante al suo sacro ministero ,fu certamente uno dei più ricordevoli nella storia della nostra Chiesa Vescovile. Il giudizio rispecchia in pieno la forte figura morale e innovatrice di questo Pastore vissuto mentre imperversava il protestantesimo,e continui saccheggi da parte dei saraceni  senza contare il diffuso fenomeno del banditismo  e di una diffusa arretratezza intellettuale, anche tra le classi cosiddette nobili. Nel prossimo post andremo ad analizzare proprio la situazione sociale economica e religiosa nella diocesi  di Catanzaro in quel periodo .

domenica 7 febbraio 2010

PERCHE' LA GIORNATA DEGLI OPERATORI SANITARI A SELLIA?

Parrocchia San Nicola di Bari – Sellia 
“L’Amore che guarisce”
Giornata degli operatori sanitari della pre-Sila Catanzarese
21 febbraio 2009 
Carissimi,
perché  la giornata degli operatori sanitari nella nostra comunità? L’idea è nata da una visita che giorni addietro ho fatto insieme ad un’altra persona in due case di cura distinte. In una struttura abbiamo trovato una persona morente e nell’altra una persona molto sofferente ma molto felice di incontrarci e di stare in nostra compagnia.
Cosa abbiamo visto in questi luoghi? Abbiamo visto e toccato con mano tanta sofferenza, tanta solitudine, tanta tristezza, tante lacrime ma abbiamo visto tanto amore, tanti sorrisi, tanta cortesia, tanta gentilezza. È vero, spesso la cronaca ci riporta esempi di mala sanità, ma io oggi vi riporto esempi di amore, di buona sanità perché questi buoni esempi li ho visti con i miei stessi occhi. Non ho visto solo medici, non ho visto solo infermieri, ho visto uomini e donne vicine a persone sofferenti e molte volte soli e, ad esempio, ho ancora nei miei occhi gli occhi di un infermiere che accostatosi al letto della persona morente e constatato il fatto che quella persona ci stava lasciando se ne è andato con le lacrime agli occhi. 
Ecco perché  la giornata degli operatori sanitari: un modo per dire loro grazie per ciò che fanno per noi. La malattia è brutta da affrontare ma l’amore, la solidarietà, l’affetto ti danno una spinta in più e se questo amore è un amore che viene da Dio, ti riscalda il cuore e ti fa alzare gli occhi al cielo ed aprire il cuore alla speranza.
Con questa giornata vogliamo ricordare a noi e a tutti che nel volto dell’ammalato c’è il volto di Gesù, nel corpo sofferente del malato c’è il corpo sofferente di Cristo da curare, che negli occhi lacrimanti del malato ci sono gli occhi del Signore. Nell’altro non c’è un numero, non c’è solo un paziente o una pratica da seguire, l’altro è un uomo e quest’uomo anche se chiamato con nomi diversi in luoghi diversi, è sempre lo stesso Cristo Signore. 
Con questa giornata, inoltre, vogliamo esprimere tutta la nostra vicinanza, il nostro affetto, la nostra solidarietà a tutte quelle persone che per un motivo o un altro, per una malattia o un’altra, sono stati privati dei loro cari. A voi diciamo: andate avanti, non fermatevi mai, la fede nel Signore vi sia di conforto e consolazione e la vostra dolorosa esperienza possa essere di aiuto a quanti come voi si trovano nelle stesse condizioni ma che non hanno la forza di reagire. 
Allora, accogliete il nostro invito e partecipate numerosi. Vi aspettiamo giorno 21 febbraio 2010 nella chiesa di San Nicola a Sellia. Il programma dettagliato sarà comunicato nei prossimi giorni. 
Quanti di voi conoscono medici, infermieri, ausiliari e ogni altro personale sanitario ma, soprattutto, quanti sono a conoscenza di persone, famiglie che hanno avuto esperienze di grande sofferenza, vi chiediamo di farvi carico e di girare questo invito da parte nostra. 
Con immensa gratitudine,
Il Parroco
Don Francesco Cristofaro

SELLIARACCONTA: LE FOTO DELL'ACQUASANTIERA DELLA CHIESETTA DELL'ARCANGELO

Come promesso da Don Francesco ecco le foto dell'acquasantiera appartenuta alla Chiesetta dell'Arcangelo.Si tratta di un tasello importante perche la Chiesetta era la testimonianza più antica di Sellia costruita verosimilmente verso il primo secolo D.C.In antreprima è per la prima volta su internet ecco la prima foto ,le altre dopo il proseguo del post.   Grazie Don Francesco per aver reso pubblica questa importante testimonianza del nostro passato.

sabato 6 febbraio 2010

DIZIONARIO DIALETTALE SELLIESE (lettera c)

Eccoci arrivati alla lettera C del nostro Dizionario dialettale selliese C cme “cona du casu” la quale si chiama così perche i nostri nonni ci giocavano con le forme di “casu toste “a farle roteare lungo la strada

Eccoci arrivati alla lettera C  del nostro Dizionario dialettale Selliese C come “cona du casu” la quale si chiama così perchè i nostri nonni ci giocavano con le forme di “casu tosto “a farle rotolare lungo la strada .Oppure come “cona da crucia”qui il nome ricorda un brutto episodio di guerra contro i Francesi dove proprio in quella zona ci fu una cruenta battaglia  dove morirono diversi soldati e molti furono lì seppelliti in una fossa comune sotto una croce con una cona .Molti decenni fa durante dei lavori di bonifica del terreno riemersero molti scheletri . Vi raccomando aiutateci a rendere il più completo possibile il nostro dizionario aggiungendo nuovi vocaboli  con la C la quale è veramente molto ricca di parole del nostro affascinante dialetto Selliese.

giovedì 4 febbraio 2010

PARROCCHIA SAN NICOLA DI BARI – SELLIA 
PRESENTA:
“L’AMORE CHE GUARISCE”
GIORNATA DEGLI OPERATORI SANITARI DELLA PRE-SILA CATANZARESE

GIORNO 21 FEBBRAIO LA PARROCCHIA SAN NICOLA DI BARI DI SELLIA CON IL PATROCINIO DEL COMUNE DI SELLIA E LA COLLABORAZIONE DELL'AVIS DI SIMERI CRICHI, CELEBRERA’ LA GIORNATA DEGLI OPERATORI SANITARI (MEDICI, INFERMIERI, AUSILIARI ETC.)

LA GIORNATA SARA' DIVISA IN DUE MOMENTI: LA MATTINA IL MOMENTO RELIGIOSO CON LA CELEBRAZIONE DELLA SANTA MESSA E IL POMERIGGIO UN CONVEGNO.
SABATO 6 FEBBRAIO ALLE ORE 19:00 (CHIESA MADONNA DELLA NEVE) CI INCONTRIAMO CON TUTTI GLI OPERATORI SANITARI DI SELLIA PER ORNGANIZZARE CIO’ CHE CONCERNE IL POMERIGGIO DEL 21 FEBBRAIO. E' UN'ALTRA BELLA SFIDA CHE CI ATTENDE.

PRESTO VI SARA' COMUNICATO IL PROGRAMMA DETTAGLIATO.

mercoledì 3 febbraio 2010

IL RE' DELLA TAVOLA CALABRESE "SUA MAESTA' U PORCU"


La grande versatilità delle carni del maiale ad essere prepa­rate in vari modi e soprattutto conser­vate per un relativamente lungo perio­do di tempo. Infatti, superata la festa della macellazione con grandi abbuffa­te , le carni di maiale si conser­vavano sotto forma di salsicce, supressati,, capicolli, lardo, vosciularu,, pancetta,prosciutto,ecc…. Una conservazione che partiva dall'inizio dell'inverno quando si cominciava a macellare il maiale ed arrivava fino a primavera inoltrata per alcuni preparati,, se opportunamente conserva­ti, duravano più di un anno . Un tempo molto lungo in relazione ad epoche in cui non esistevano né surgelatori né frigoriferi.
Il maiale  veniva considerato la "cassaforte della famiglia" alla quale si poteva attingere per integrare il pasto quotidiano. Ogni famiglia, per quanto povera, almeno nelle campagne e nei piccoli paesi, ne allevava almeno uno mentre i "signori" si faceva­no allevare dai coloni uno o due maiali per le esigenze delle loro case. Per cui la società era divisa in senso verticale tra quelli che "ammaz­zavano" il maiale (i privilegiati) e quelli che invece dovevano comprarlo a spizzico e con parsimonia, di volta in volta , quando le finanze lo permetteva­no. Una divisione, come si può vedere, non classista ma significativa.
Tuttavia l'uso alimentare non esauri­sce l'utilizzazione del maiale che si prestava e si presta ad usi diversi, ricordiamo che un detto popola­re di antichissima origine ci assicura che del maiale "non si butta niente". Anche se l'uso prevalente è quello ali­mentare non v'è dubbio che l'uso non alimentare è molto significativo, specie a livello industriale.
Tanto per cominciare oltre all'utilizzo della carni pregiate, coscia, filetto, spalla, costine etc, del maiale si utiliz­zano anche le parti meno pregiate come il grasso per fare lardo e strutto, le cotenne, la pancia, la milza, il cuore, il muso, le orecchie, la lingua, la coda, il gambone ed i piedi per le "frittole", il fegato da fare arrosto, il polmone a soffritto, la testa in gelatina, le budella contenitori d'insaccati, la vescica per contenere la sugna, il sangue per fare dolci. Si buttano le setole? No, non si buttano, servono per fare pennelli da barba. Ora pure spazzole, spazzolini e perfino moquette. Con le unghie si fanno bottoni ed un tempo servivano ai rilegatori per piegare la carta. Ma allo­ra si usa proprio tutto? Si è così. Quel che resta dopo il pranzo, le ossa spol­pate, si danno ai cani e così abbiamo accontentato tutti. Oggi si usano per produrre mangimi animali od anche saponi.
 Un antico testamentum porcelli, opera, a quanto pare, di alcuni studenti birboni, redatto intorno all'anno 350 d.c., ma quasi sicuramente risalente ad epoca precedente, citato da S. Gerolamo nella prefazione al commentario ad Isaia, citato pure da Erasmo da Rotterdam nell'introduzione all'Elogio della pazzia. Un porcello apprende dal cuoco di dover morire e chiede un'ora di tempo per scrivere il testa­mento: viene accontentato. E così lascia le sue sostanze ed il suo corpo a questo ed a quello secondo le neces­sità: ai calzolai le setole (evidentemen­te servivano per cucire le scarpe) ai bambini la vescica. Per giocarci
In relazione alla sua natura ed all'uso che se ne fa il maiale denota una ambi­valente caratterizzazione: da una parte indica la lussuria, la smodatezza, la sregolatezza, la sporcizia; dall'altra la fertilità (le scrofe partoriscono fino a 20 porcellini), la ricchezza, l'allegria: la sua macellazione coincideva e coin­cide nelle famiglie contadine con una grande festa alla quale spesso vengono invitati i borghesi, perché godano anch'essi di una allegra tavolata dove si onorano le frittule accompagnando­le con adeguate bevute di vino
Ma finisce qui l'uso del maiale? Nemmeno per sogno.
Abbiamo detto che del maiale non si butta niente e quindi della vescica fare­mo un giocattolo, delle setole faremo un pennello. E dello strutto, oltre all'u­so alimentare, potremo fare altro'?

lunedì 1 febbraio 2010

LA FOTO DEL MESE: FEBBRAIO

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                                                         LA FOTO DEL MESE 
“HOC TRANSIT TIMOTHEUS”: “Da qui passò Timoteo” questa è una delle poche tracce rimaste sull’esistenza della Chiesetta dell’Arcangelo, frase che l’Arciprete G. Rossi trascrisse su un libro avendole lette ai piedi dell’altare. Oltre per fortuna alla testimonianza visiva della bellissima bifora che ora adorna un abitazione privata. Timoteo discepolo preferito di san Paolo che attraversò la Calabria diretto a Roma verso il primo secolo dopo Cristo. Dunque la chiesetta era senza dubbio la testimonianza più antica che gli abitanti in fuga da Trischene saccheggiata dai Saraceni   già trovarono nel ottavo secolo sul monte Asilia . Qui iniziarono ad edificare le prime abitazioni nel  rione Sant ‘Angelo il quale prenderà il nome dalla Chiesetta . Ai piedi della quale c’era ,con molta probabilità, un tempio pagano dedicato alla dea” Pallade”nome di Atena costruito durante il periodo della Magna Grecia quando i Greci risalivano il fiume navigabile Simeri per andare alla ricerca delle materie prime per le imbarcazioni, come una speciale resina catramosa impermeabile: la pece, oltre per i legni pregiati che la foresta della Sila offriva ,la quale si estendeva sino alla sorgente del fiume

domenica 31 gennaio 2010

LETTERA DI RINGRAZIAMENTO DI DON FRANCESCO

Parrocchia San Nicola di Bari – Sellia

Una lettera per dire GRAZIE

Carissimi,

scrivere questa lettera di ringraziamento è per me doveroso ma prima ancora è un piacere immenso farlo. Neanche venti giorni fa nella preghiera pensavo: “devo fare qualcosa per Sellia” e mi è venuto in mente di organizzare “La settimana della pace”. Non vi nascondo, amici cari, che farlo non è stato per niente facile. Tante le difficoltà, tante le tentazioni ma sono andato fino in fondo, perché come dicevo questa mattina nell’omelia della giornata conclusiva della settimana della pace, quando uno vuole una cosa lotta fino alla fine per averla.

Va detta la verità: non sono stato solo. Un equipe favolosa di persone mi ha affiancato e ha lavorato insieme a me. Abbiamo cercato il più possibile di coinvolgere tutti. Non posso fare un elenco dettagliato di nomi, non li ricorderei tutti, ma voglio ringraziare tutti i responsabili dei forum, dei siti, dei blog che si sono fatti voce della mia voce e mi hanno permesso di pubblicare tutte le lettere, locandine e programmi. Ringrazio il Sindaco e l’Amministrazione Comunale per la preziosa collaborazione, per averci permesso di usare i locali, di aver contribuito alle spese. Grazie agli operai del comune. Grazie a vigili, alle forze dell’ordine. Grazie a quanto hanno instancabilmente lavorato per allestire le chiese, la palestra, hanno distribuito lettere per ogni singola famiglia. Grazie alla generosità delle mamme e dei papà, al lavoro instancabile dei catechisti, del coro parrocchiale, grazie ai bambini, il nostro futuro e la nostra speranza, grazie ai giovani e in particolare ai giovani della Consulta che non mi hanno abbandonato un attimo. Grazie a tutti i consiglieri di maggioranza e di minoranza per la loro preziosa presenza. Grazie agli anziani per avermi affiancato con tanta preghiera. Insomma, grazie, grazie, grazie a tutti ma il grazie più grande al Signore che ci ha fatto dono della pace e della serenità.

Amici, in questa giornata mi sono commosso, perché amo Sellia e amo i Selliesi e il grande desiderio e il bene più sommo per SELLIA E I SELLIESI. A chi vuole sapere l’esito della giornata dico: è stato favoloso, grande, sublime, contro ogni aspettativa. Una preghiera composta e sentita, una presenza importante. Credetemi se vi dico che non ho visto tanta gente in Chiesa neanche la notte di Natale. Il pomeriggio abbiamo poi passato cinque ore di fila in Palestra senza farci mancare nulla, dalle musiche ai balli, dalla meditazione, ai giochi, alla torta e spumante, ai fuochi, al rinfresco.

Non ho più parole se non quella di dirvi: continuate su questa scia e ritorneremo ad essere il paese più invidiato. Grazie di cuore a tutti e che Dio vi benedica e vi faccia sempre dono della sua pace

Don Francesco

sabato 30 gennaio 2010

PROVERBI CALABRESI SUL MAIALE

 " Ammazzasti u porcu e ti chiudisti e de l'amici toi ti ne scordasti"
Il maiale è sempre stato presente all’interno della civiltà contadina, dell’economia e della cultura calabrese.
  La carne di maiale è sempre stata e per molti versi è ancora, sulla tavola di tutti i calabresi, senza distinzioni né di classe né di collocazione geografica.
  Negli anni passati non c’era una sola famiglia contadina che non allevasse almeno un maiale.
  L’allevamento del maiale rappresentava, oltre che la possibilità di preparare molte delle provviste alimentari di tutto l’anno, una delle principali forme di sostegno per l’economia della famiglia. 
Ci sono molti racconti e leggende che ci narrano come questa usanza diventi un rito, che ha origini antichissime, probabilmente greche e che, in alcuni paesi, si mantiene ancora quasi intatta.
  Ricordiamo che la macellazione del maiale diventa un’occasione di festa e di socialità. Era infatti tradizione che chi “ammazzava“ il maiale invitasse alla sua tavola amici e parenti.Vi proponiamo ora una carrellata di detti e proverbi pieni di sagezza popolare sul maiale del quale parleremo ancora.

giovedì 28 gennaio 2010

LETTERA PER LA PACE DI DON FRANCESCO (DA LEGGERE CON ATTENZIONE )

Carissimi,
così  il poverello d’Assisi, San Francesco che noi tutti conosciamo, molti anni or sono ebbe a pregare il Suo Signore:
“O Signore, fa di me uno strumento della tua Pace:”
Francesco chiede al Signore di essere strumento di pace. Chi è lo strumento di pace? Colui che si adopera in tutto affinché la pace regni in ogni cuore, in ogni casa, in ogni famiglia, nella comunità, nel mondo intero. Cosa deve fare lo strumento di pace?
“Dove è odio, fa ch'io porti l'Amore. Dove è offesa, ch'io porti il Perdono. Dove è discordia, ch'io porti l'Unione. Dove è dubbio, ch'io porti la Fede. Dove è errore, ch'io porti la Verità. Dove è disperazione,ch'io porti la Speranza. Dove è tristezza, ch'io porti la Gioia. Dove sono le tenebre, ch'io porti la Luce”.
Lo strumento di pace deve distruggere il mare di odio che è nel cuore degli uomini con un oceano d’amore. Deve riparare alle offese con il perdono, deve riporre rimedio alle discordie che possono succedere con gesti di unione. Deve mettere tante parole di speranza nella disperazione, deve dare gioia vera a che è nella tristezza. Deve accendere la luce per coloro che sono nel buio delle tenebre. Per fare tutto questo lo strumento di pace deve sapere che:
O Maestro, fa ch'io non cerchi tanto: Essere consolato, quanto consolare. Essere compreso, quanto comprendere. Essere amato,quanto amare. Poichè: Si è: Dando, che si riceve; Perdonando che si è perdonati; Morendo, che si risuscita a Vita Eterna.
Lo strumento di pace prima di essere consolato dagli altri deve consolare gli altri, prima di essere compreso deve saper comprendere, prima di essere amato deve essere fonte inesauribile di amore, prima di ricevere il perdono dagli altri deve perdonare e se vuole che la pace regni nei cuori ogni giorno deve morire per rinascere.
Cari amici di Sellia e quanto leggete queste parole, con il cuore vi auguro e con il cuore prego che tutti, ma proprio tutti possiate diventare instancabili strumenti di pace in mezzo agli uomini, nelle vostre case, nelle scuole, negli ospedali, sui posti di lavoro, nelle chiese, dappertutto. Per avere la pace la si deve volere e per volerla bisogna fare un passo indietro. Tutti possiamo offendere il fratello i essere offesi dal fratello. Tutti possiamo fare il male al fratello e tutti lo possiamo ricevere. Oggi, però, leggendo questa lettera possiamo fare una scelta: continuare a fare del male e ad offendere oppure dare un taglio netto.
Confido in voi, nel vostro impegno e nella vostra buona volontà. domenica 31 gennaio vi aspetto tutti, tutti, tutti, quelli di Selllia e anche quelli che potendo essere presenti avranno la bontà e la gioia di unirsi a noi se pur venendo da altre parti.
Che il Signore vi benedica e vi conceda la sua santa pace.
Il vostro parroco
Don Francesco Cristofaro

mercoledì 27 gennaio 2010

"U SANGUINAZZU "

La grande diffusione del maiale,anche in tempi a noi remoti, fu dovuta alla circostanza della facilità del suo allevamento: di relativamente piccole dimensioni, onnivoro, si poteva allevare non solo in campagna ma anche all'interno dei paesi,infatti a Sellia sino agli anni 80 i "zimmuni" erano un po’ dappertutto figuratevi che furono costruiti anche all’interno dei ruderi del castello. Non aveva bisogno necessariamente di una sua specifica dimora e poteva razzolare liberamente per terre e per le strade." Norman Douglas", nel suo libro "Old Calabria", racconta che ancora all'inizio del secolo scorso si poteva assistere al passeggio di branchi di maiali, piccoli e neri (che a lui non piacevano), vaganti liberamente nelle strade di tutti i paesi calabresi. Il suo allevamento era economico perché si alimentava con il c.d. "'lavatura" consistente nell'avanzo dei cibi consumati dalla famiglia,condito con la prima sciacquatura dei piatti (ovviamente senza sapone) e arricchito con frutta ed ortaggi non commestibili o perché bacati o perché avevano superato il limite della normale maturazione. La dieta veniva integrata, quando possibile, con prodotti a basso costo come ghiande, lupini, castagne e patate andate a male. Parleremo ancora in altri post del re della tavola Calabrese “u porcu”con altre ricette, curiosità, proverbi. Iniziamo con “u sanguinazzu” vera leccornia di quando eravamo bambini ora magari visto con un pò di disgusto dalle nuove generazioni abituati con le varie merendine e cioccolate ipercaloriche

lunedì 25 gennaio 2010

SELLIA : ANDAMENTO DEMOGRAFICO DURANTE I SECOLI

Ci addentreremo in questo post sul andamento demografico durante i secoli nel nostro paese

Ci addentreremo in questo post sull'andamento demografico durante i secoli nel nostro paese. Sellia prima dell'ultima rovinosa alluvione del 1943 contava circa 2600 abitanti compresa la frazione a mare ,la quale dopo la seconda guerra inizia ad aumentare sempre di più come popolazione arrivando negli anni 50 ad avere una popolazione di circa 1000 abitanti. Nel 1951 Sellia contava in totale 3300 abitanti circa. Oggi invece il divario è veramente marcato: Sellia circa 520 abitanti Sellia marina circa 6000 abitanti .Andando indietro nei secoli si contavano i" fuochi"che consisteva nel nucleo familiare,questo modo di censire la popolazione fu istituito durante il regno di Napoli ,per determinare gli abitanti bisogna moltiplicare i fuochi per 4,5 nel 1276 la popolazione contava circa 244 fuochi cioè circa 1100 abitanti,poco meno di 3 secoli dopo nel 1532 era appena 101 fuochi cioè circa 500 abitanti ,nel 1545 157- nel 1582 283- nel 1595 130- nel 1648 130-nel 1666 120- nel 1795. 207- alla fine del 1700 circa 950 abitanti .Si può notare come la popolazione aumentava o diminuiva molto vistosamente a seconda dei vari periodi storici dovute a guerre,carestie, pestilenze o periodi di pace. Nel grafico sotto viene riportato il censimento durante un intero secolo: dal 1815 al 1901 con le rispettive nascite decessi e alcune volte i matrimoni

sabato 23 gennaio 2010

INIZIAMO TUTTI INSIEMA LA SETTIMANA DELLA PACE


     




SETTIMANA DELLA PACEDomani inizia per la comunità Selliese la settimana della Pace fortemente voluta dal nostro instancabile parroco Don Francesco.Prepariamoci con umiltà e fede a questo importante evento mettendo da parte definitivamente (parola lunga e difficile da attuare ma non impossibile da realizzare)i rancori,divisioni,rivalità,vecchi strascichi che magari ci portiamo da anni dentro.Mettiamo definitivamente la parola FINE,per il bene di Sellia,per il futuro di Sellia che per riemergere ha bisogno dell'aiuto di tutti,tutti senza alcuna distinzione,tutti "da cona du casu a ru jordinu " Domani tutti a Messa per far felice Don Francesco ,per far felice Sellia,ma sopratutto per essere felici noi e vivere nella pace la vera Pace.
riceviamo e pubblichiamo il progamma aggiornato e dettagliato della settimana della Pace

giovedì 21 gennaio 2010

24 GENNAIO 2010 INIZIA LA SETTIMANA DELLA PACE


Parrocchia San Nicola di Bari
Sellia


24 gennaio 2010 INIZIA LA SETTIMANA DELLA PACE

Carissimi amici,

sta per iniziare per noi tutti una settimana bella, intensa che ci vedrà tutti uniti – lo si spera –  come un sol cuore ed una sola anima, a lavorare intensamente, a seminare largamente e con abbondanza il seme della pace. Credo molto in questo evento di grazia e ripongo in questi giorni che celebreremo tutte le mie energie e tutte le mie preghiere e in ogni istante invoco la benedizione di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo, della Vergine Maria, degli angeli e dei santi.

Lasciamo parlare le persone più sante di noi e ascoltiamo cosa ci dicono gli apostoli.

mercoledì 20 gennaio 2010

TOPONOMASTICA DEI TERRENI

Sino all'imminente dopo guerra ,molte famiglie ancora dimoravano stabilmente nelle campagne facendo ritorno al paese solo per prendere viveri o vettovaglie o per le feste principali,barattando i prodotti della terra con altri beni.Quanti bambini sono nati nelle case ormai per lo più diroccate di campagna! Chi possedeva un pezzo di terra era ricco sopratutto se in quel pezzo di terra c'era qualche "cibbia" qualche sorgiva d'acqua. Si piantava e seminava di tutto,basti pensare che durante gli anni dell'ultima guerra non era difficile trovare semi di cacao,di anguria ,di tabacco,di cotone ecc.. senza contare le infinite varietà di cereali.Ogni mese dell'anno veniva sfruttato per seminare qualcosa, la terra era feconda perchè le stagioni erano precisi ,la primavera era primavera  e così via, in ogni valle si sentiva l'acqua che scendeva verso i due fiumi principali.Tanti sono i nomi dati dai nostri antenati ai vari terreni ,noi abbiamo cercato di raccoglierli in ordine alfabetico,sicuramente non definitiva  ,ma grazie ai vostri commenti cercheremo  di renderla tale

martedì 19 gennaio 2010

IL TERRITORIO SELLIESE


Il territorio di Sellia ha una superficie di 12,7 chilometri quadrati per una densità abitativa di 46,93 abitanti per chilometro quadrato. Sorge a 560 metri. Il territorio del comune risulta compreso tra i 147 e i 640 metri sul livello del mare. L'escursione altimetrica complessiva risulta essere pari a 493 metri. Zona con pericolosità sismica media, dove possono verificarsi terremoti abbastanza forti. L'Italia è suddivisa in zone sismiche con 4 classi di pericolosità: zona 1 (alta): PGA 0,25gzona 2 (media): 0,15 PGA < 0,25g zona 3 (bassa): 0,05 PGA < 0,15g zona 4 (molto bassa) Sellia confina con i comuni di Albi,Catanzaro, Magisano, Pentone, Simeri Crichi, Soveria Simeri.Mentre il territorio di Sellia Marina è di 40,86 km2 con molti chilometri di spiaggia. Abbiamo fatto questo paragone per capire come fu fatta in maniera frettolosa la divisione tra i comuni Sellia e Sellia Marina nel 1956 esattamente il 13 Dicembre 1956.

lunedì 18 gennaio 2010

SCRIVE SELLIARACCONTA

Mai come in questo periodo ,bisogna reagire per cercare con tutti i mezzi di rasserenare il clima di odio, di ostilità,di inimicizia che va avanti da un bel po' nel nostro piccolo borgo.oltre alla brutta figura che facciamo con i paesi limitrofi,di cui ne eravamo il vanto per unione,armoniosità ecc.. rischiamo di scomparire anche come identità,come appartenenza. Da qui a 20 anni quanti abitanti farà Sellia??? Ecco la vera lotta che dobbiamo intraprendere tutti uniti: cercare in tutti i modi di risollevare il nostro paesello,fermare il calo demografico,fare di tutto per portarlo all'onore della cronaca per fatti positivi che inorgogliscono tutti. Dobbiamo tutti fare un passo indietro e dire "tu hai sbagliato ma anch'io ho commesso degli errori!" basta colori politici uniamoci sotto l'arcobaleno della Pace ,abbiamo la fortuna di avere come parroco un grande Parroco che vuole bene a Sellia e vuole fare di tutto per vederla unita,armoniosa ,e vederla rinascere.Porgiamo la mano a Don Francesco ,porgiamo la mano al nostro vicino senza vedere prima se ci è simpatico oppure no e partecipiamo tutti a questa Settimana della Pace fortemente voluta dal nostro parroco che mai come in questo periodo cade nel momento giusto per togliere definitivamente le divisioni e far entrare la pace, la vera Pace.
Riceviamo e pubblichiamo i particolari su come si svolgerà la marcia della Pace del giorno 27 Gennaio.
Settimana della Pace

Serata della pace animata dai giovani della Consulta di Sellia


Programma

Ore 19:30 la comunità sarà suddivisa in quattro gruppi
Primo gruppo: bambini
Secondo gruppo: giovani
Terzo gruppo: adulti
Quarto gruppo: anziani

Ad ogni gruppo verrà affidato un elemento della natura: acqua, aria, terra, fuoco accompagnato da una delle lettere che formano la parola pace. Questi elementi verranno presi da un punto preciso dai capogruppi e portati nel loro gruppo il quale si dirigerà verso un punto comune (il parcheggio al curvone di Via Madonna della Neve) e da qui partirà la marcia della pace con musiche e canti verso il centro d’aggregazione sociale. Arrivati qui nel piazzale, faremo un momento di preghiera, reciteremo la preghiera di San Francesco, uniremo gli elementi e le lettere per formare la parola pace.

Finito questo momento entreremo dentro e qui ci sarà un momento di intrattenimento con un filmato e il gioco di sarabanda.

Anche in questa serata indosseremo le magliette bianche con il simbolo della pace. Chi desidera la maglietta la può prenotare in parrocchia o rivolgendosi ad Antonella Mele, moglie di Salvatore Lostumbo.

A tutti chiediamo la presenza e la collaborazione. Grazie di cuore. Il Signore benedirà il tuo impegno e i tuoi sforzi.


I giovani della Consulta Don Francesco Cristofaro

venerdì 15 gennaio 2010

QUALSIASI COSA VI DICA, FATELA


Riflessione a partire dal Vangelo della Seconda domenica del Tempo Ordinario
LE NOZZE DI CANA
Carissimo/a,
Attraverso il vangelo di questa seconda domenica del tempo ordinario, ci viene detto come nasce la fede nel cuore degli uomini. La fede nasce dal frutto di un’insieme di collaborazioni. Una fede senza relazioni vere con le Persone che ne sono i “Soggetti”,  non può sostenere la nostra vita. Questa fede non vera è come una canna spezzata che si infila nelle carni di chi si appoggia ad essa. Se sono vere le relazioni, è vera la fede. La fede vera sostiene la vita di chi si appoggia ad essa. Questa fede dona slancio, fortezza, sicurezza, fermezza di cuore e di mente. Ma chi sono i Soggetti della fede con i quali dobbiamo stabilire noi le vere, giuste, sante relazioni? Questi Soggetti sono Dio Padre, Dio Figlio, Dio Spirito Santo, la Vergine Maria, gli Angeli, i Santi, ogni discepolo di Gesù Signore, ogni altro uomo

SCRIVE SELLIARACCONTA

Provo  immensa gioia nel comunicarvi che a partire da oggi sul nostro blog ci sarà un appuntamento fisso settimanale con il nostro amatissimo parroco Don Francesco Cristofaro ,il quale si è preso l'impegno di inserire settimanalmente un suo commento ,una sua riflessione sul Vangelo.Un piccolo motivo in più per elogiarlo del tanto lavoro,del tanto impegno e devozione che mette quotidianamente al servizio della comunità Selliese.Noi ringraziamo il Signore per averci mandato un ottimo Pastore nel nostro piccolo paese.Cercando di sfruttare ogni occassione della........

mercoledì 13 gennaio 2010

I VECCHIARELLI

Le fritelle "i vecchiarelli" chi sa perche li chiamiamo  così; forse perchè una volta erano le nonne a preparare questa ricetta, oppure perchè sono talmente morbidi da essere mangiati anche dai vecchietti senza i denti.Di questa ricetta ci  sono centinaia di varianti con la zucca,il cavolfiore,con la neonata di pesce,con le zucchine ecc..ecc..dolci o salate noi vi proponiamo quella buonissima con i Juri e cucuzza"

lunedì 11 gennaio 2010

LA COMUNITA' PARROCCHIALE DI SELLIA CELEBRA LA SETTIMANA DELLA PACE


Carissimi,


nei giorni dal 24 al 31 gennaio, la nostra comunità parrocchiale celebrerà  la settimana della pace. La pace è il primo dono che Cristo ha fatto ai credenti dopo la sua risurrezione quando apparendo nel cenacolo saluta i discepoli con queste parole: “pace a voi!”. Con le stesse parole di Cristo, io saluto tutti voi e vi dico: “la pace del Signore Gesù Cristo sia con tutti voi!”.
Quando un uomo ha nel cuore la pace sta bene, è sereno, vive bene le relazioni con Dio e con i fratelli che lo circondano. Quando, per avvenimenti piccoli o grandi che siano, a volte anche per una sola parola detta fuori luogo o interpretata male, la pace esce dal cuore e non si vive più bene, non si è più sereni. Si diventa agitati, ansiosi. Poi ci si accorge che quella parola detta o quel gesto fatto si potevano evitare, però per ricucire un rapporto ci vuole tanto sudore, lavoro, sacrificio.

venerdì 8 gennaio 2010

DIZIONARIO DIALETTALE SELLIESE (lettera B )

Eccoci alla seconda lettera del nostro vocabolario del dialetto Selliese.Lettera B come Bombinuzzu,per il quale a Sellia rimane una forte devozione dovuta anche al fatto che come abbiamo detto nel post sulla foto del mese abbiamo due "bombinuzzi cu a palla" che sino agli anni 50 venivano portati entrambi in processione ,uno il giorno di capodanno quello del Rosario e altro il giorno dell'Epifania ,quello da Mmaculata..La lettera B è un pò avara di parole in dialetto, perchè spesso viene preceduta da una M,ma grazie ai vostri commenti cercheremo di renderla la più completa possibile.

martedì 5 gennaio 2010

A BEFANA..... (L'EPIFANIA OGNI FESTA PORTA VIA )

Se per Babbo Natale le sue origini avvengono durante l'anni 30 quando la Coca Cola disegna l'omino  con il cappotto rossso e la lunga barba bianca
L’uso di fare doni ai bambini in occasione del solstizio d'inverno c'è sempre stato. Ma nel passato i regali non li portava Babbo Natale. A portare i regali ai bambini ci pensavano gli elfi, gli angeli, le fate, i Rè Magi, Santa Lucia, Gesù Bambino, la Befana. La figura di Babbo Natale si ricollega a San Nicola di Mira , che operava già nel Medioevo. Per diventare ciò che è attualmente, la leggenda e la storia di (Babbo Natale - San Nicola) dovette arrivare negli States al seguito degli immigrati olandesi e, infine, a New York trovò Clement Clark Moore, che nel 1822 scrisse per i suoi sei figli la poesia "A visitfrom St. Nicholas" in cui lo descriveva in vesti nuove.
Il successo fu immenso e lui, con i nomi di Santa Klaus, Father Christmas, Papa Noèl, Weithnachtsmann, Babbo Natale, diventò il più amato portatore di doni e regali.
Babbo Natale è vecchio con la sua lunga barba bianca ma giovane nel suo entusiasmo, complice e paterno. Il suo vestito rosso, ornato di pelliccia e il suo inconfondibile berretto, ricorda quello degli gnomi e anche lui porta un sacco (cornucopia). Babbo Natale saetta nel cielo su un carro volante pieno di regali e doni natalizi, ma poiché viene dal paese dei ghiacci, ha una slitta trainata da renne, mitica rappresentazione dell'inverno, in cui si sommano e si accavallano folletti, santi, dei e rè. Babbo Natale è buono e tollerante. Non c'è carbone nel suo sacco e forse è proprio questo che spinge a diventar migliori. Entra misteriosamente dal camino o dalle finestre, provoca un pizzico di batticuore - quel tanto che ci vuole - lascia i regali, ammicca e se ne va.
le origini della befana invece sono antichissime
La Befana, (termine che è corruzione di Epifania, cioè manifestazione) è nell'immaginario collettivo un mitico personaggio con l'aspetto da vecchia che porta doni ai bambini buoni la notte tra il 5 e il 6 gennaio.
La sua origine si perde nella notte dei tempi, discende da tradizioni magiche precristiane e, nella cultura popolare, si fonde con elementi folcloristici e cristiani: la Befana porta i doni in ricordo di quelli offerti a Gesù Bambino dai Magi.

venerdì 1 gennaio 2010

LA FOTO DEL MESE:GENNAIO

Come avevo preannunciato nel precedente post ,ad iniziare da Gennaio, verrà inserita per ogni mese una nuova foto come sfondo del blog. La maggior parte saranno foto inedite che immortalano un momento di aggregazione ,di festa ,come questa bellissima foto scelta per iniziare il 2010 fattami pervenire da un carissimo amico del blog.(Colgo l’occasione di invitarvi a mandarmi delle foto durante avvenimenti processioni ecc… esse saranno inserite secondo le vostre indicazioni,alcune già pervenute saranno inserite prossimamente .Un buon anno pieno di felicità ,salute,e tante cose belle a tutti da parte di Zagor.


Siamo nel capodanno del 1947,Sellia era da poco uscita dall'alluvione che aveva cancellato metà paese ,si cercava comunque di andare avanti,anche per ritornare alla normalità. Dalla chiesa del Rosario sta uscendo in processione “u Bombinuzu cu a palla “,bellissimo pieno di angioletti (9 per l’esattezza)