All’indomani del concitato Consiglio comunale del 23
aprile u.s., il Sindaco ha avvertito l’esigenza di pubblicare un Manifesto più
scomposto e scorretto della Sua reazione in aula. Dal manifesto emerge un quadro
della vicenda completamente falsato e tendenzioso, teso a mettere sotto la
lente d’ingrandimento l’aspetto personalistico della questione.
I consiglieri di minoranza si sono allontanati
dall’aula per denunciare la mancanza dei numeri nella maggioranza. Infatti capita
spesso che la maggioranza non li abbia: è accaduto il 21.11.13 per
l’approvazione del Regolamento TARES; l’8.03.13 per l’adozione del piano di
riequilibrio o per l'appello per il cinipide del 30.12.13.
È capitato “più volte” che la minoranza ha sopperito alle
assenze strutturali dei consiglieri di maggioranza. Prima di parlare di “fuga farfugliante, immotivato esercizio di
cattiveria”, il Sindaco controlli il registro delle presenze. Il grande
senso di responsabilità e il rispetto delle istituzioni che il Sindaco tanto
declama, non hanno impedito ai consiglieri della sua coesa maggioranza di
disertare il consiglio impedendo di approvare l’ultimo punto all’ordine del
giorno. Questo non è quello che è
accaduto la sera del 23 aprile!!!
In ogni caso non siamo mai 'scappati' davanti alle responsabilità, piuttosto abbiamo esercitato il nostro ruolo di
opposizione che, in democrazia, permette di dissentire, astenersi,
allontanarsi quando la maggioranza forza la mano. Ci dispiace che in questa
vicenda siano coinvolti interessi e aspettative private, ma la legge ci
consente di esercitare il nostro mandato liberi dai condizionamenti e debitori
solo verso il rispetto del nostro programma politico. Le parole del Sindaco
che ci imputano responsabilità nei confronti di un“privato cittadino che, con sforzi personali e familiari, cerca di
mantenere in vita la propria attività commerciale”, che ci addebitano di “anteporre
‘miseri’ interessi di parte al legittimo interesse di un privato cittadino”,
che ci accusano di “immotivato esercizio
di cattiveria” non servono a nulla, se non a mascherare la mancanza di
Progetto Sersale verso la questione di cui si discute.
Nel merito della pratica urbanistica i partiti di
opposizione, e con essi i consiglieri comunali, ribadiscono che ...
non intendono cedere ad alcun tipo di ricatto. Non presteranno il fianco a determinare uno scempio urbanistico, anche se l’amministrazione riuscisse a dimostrare la forza e la coesione tanto sbandierate, ma di fatto insufficienti: non possiamo infatti contraddire ciò che diciamo ai comizi votando o permettendo lo sventramento dei centri storici. La sinistra ha sempre tutelato i centri abitati e non vogliamo passare alla storia come quelli che hanno cancellato “u strittu d’a gghiasa”. Siamo favorevoli alla valorizzazione e riqualificazione dei centri storici non a raderli al suolo, pensiamo a soluzioni a vantaggio degli esercizi di vicinato come le ZTL, le aree di carico/scarico merci, i parcheggi pubblici. Siamo contrari ad approvare pratiche urbanistiche in deroga alle norme tecniche di attuazione del Piano Regolatore – per inciso, chiediamo al Sindaco a che punto sono i tecnici comunali incaricati di redigere il nuovo piano regolatore?!
non intendono cedere ad alcun tipo di ricatto. Non presteranno il fianco a determinare uno scempio urbanistico, anche se l’amministrazione riuscisse a dimostrare la forza e la coesione tanto sbandierate, ma di fatto insufficienti: non possiamo infatti contraddire ciò che diciamo ai comizi votando o permettendo lo sventramento dei centri storici. La sinistra ha sempre tutelato i centri abitati e non vogliamo passare alla storia come quelli che hanno cancellato “u strittu d’a gghiasa”. Siamo favorevoli alla valorizzazione e riqualificazione dei centri storici non a raderli al suolo, pensiamo a soluzioni a vantaggio degli esercizi di vicinato come le ZTL, le aree di carico/scarico merci, i parcheggi pubblici. Siamo contrari ad approvare pratiche urbanistiche in deroga alle norme tecniche di attuazione del Piano Regolatore – per inciso, chiediamo al Sindaco a che punto sono i tecnici comunali incaricati di redigere il nuovo piano regolatore?!
Se si vuole derogare lo si deve fare per motivi di
pubblica e non di privata utilità. Siamo per politiche urbanistiche chiare: se
lo ritiene opportuno, Progetto Sersale può dichiarare il centro storico privo
di interesse artistico-culturale e autorizzare in libertà qualunque
sventramento. Siamo per le regole condivise e uguali per tutti: ad alcuni il
comune mantiene le case cadenti ad altri autorizza la demolizione, ad altri
vieta di aprire finestre... senza linee guida chiare, la deroga è sempre
suscettibile di essere imputata a favoritismi.
Invece il Sindaco, con una
pratica tipica di Progetto
Sersale, sposta la vicenda dal piano politico al livello del personale. Se non
si può fare è colpa delle opposizioni!
L’accusa di “immotivato
esercizio di cattiveria” contro “il
legittimo interesse di un privato cittadino che cerca di mantenere in vita la
propria attività commerciale” suona
come un ricatto subdolo: un’attività commerciale muore perché la minoranza si
oppone!
Queste
parole, spiattellate in faccia ai cittadini e al privato interessato, suonano
come un’accusa gravissima, che scardina il nostro mandato consiliare libero e
lo sovraccarica di impliciti condizionamenti. Stavolta i numeri sono chiari, a Progetto Sersale
chiediamo una verifica politica rispedendo al mittente ogni addebito:
1.
Se i consiglieri
del Sindaco non si presentano non è un problema dell’opposizione;
2.
Se hanno impegni
di lavoro o personali permanenti possono passare la mano ad altri;
3.
Se il Sindaco
può, la responsabilità deve chiederla alla sua maggioranza, senza aizzare i
privati contro le opposizioni;
4.
Se Progetto
Sersale ha i numeri può assumersi tutta la responsabilità delle scelte
amministrative, se non ce li ha perché qualcuno non ha più voglia di fare il
consigliere, basta chiederne le dimissioni.
Ci assumiamo la responsabilità di smascherare una
maggioranza che non c’è, ci
aspettiamo che il Sindaco si assuma quella di chiedere alla sua maggioranza i
numeri, e non solo di darli in euro e in lire.
Progetto Sersale ha ottenuto centinaia di voti per
essere maggioranza, senza dover chiedere sostegno alla minoranza.
L’opposizione, per sua natura, ha facoltà di opporsi: ciò non significa essere
senza idee, ma avere un’idea diversa (se è ancora permesso) senza dover subire
accuse che possono condizionare il proprio ruolo.
Capita che alla maggioranza non piace l’opposizione
che fa l’opposizione, sintomo di
una concezione padronale della cosa pubblica.
In ultimo siamo rammaricati che “tale
comportamento sicuramente influirà nei futuri rapporti istituzionali e
personali” come scritto dal Sindaco sul manifesto. Una minaccia che ci
inquieta profondamente soprattutto perché intimata dal primo cittadino. In un
contesto politico civile, che maggioranza e opposizione abbiano rapporti
personali cordiali è auspicabile, ma non necessario.
Necessario è, piuttosto, mantenere la correttezza nei
rapporti istituzionali, e non perché lo pretendano i consiglieri di minoranza
ma perché lo impone la Legge.
riceviamo e pubblichiamo
I Circoli PD e PRC di Sersale
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