rispettivamente Massimo Chiarella, Domenico Raffaele e Luigi Riccelli, hanno scritto al Presidente della Giunta Regionale Mario Gerardo Oliverio. A lui si rivolgono direttamente per chiedergli un autorevole intervento al fine di fare ripartire i lavori di una grande infrastruttura idraulica ferma da anni e che insiste sui territori di tutte e tre le Comunità: la diga sul Melito. Di seguito, il testo della missiva:
"Questa importante opera, caro Presidente, è stata cantierizzata ed avviata, come Ella saprà, negli anni ’90, a cura del Consorzio di Bonifica Ionio-Catanzarese, all’epoca Stazione Appaltante, anche se di questa opera se ne parlava sin dagli anni ’60. I lavori hanno attraversato nel corso del tempo diverse fasi, tra cui rescissioni contrattuali, diversi fermi tecnico-amministrativi ed infine un arbitrato, che ne hanno compromesso in modo definitivo la realizzazione ed il completamento. Oggi una vasta area del territorio è devastata da un cantiere permanente che ha sottratto ai Ns. Comuni non solo tre frazioni, rispettivamente “Umbri”, “Canne” e “Militello”, ma anche terreni preminentemente agricoli che consentivano una fonte dignitosa di occupazione per quelle popolazioni che le coltivavano, oltre a rappresentare l’unica fonte di sostentamento per diverse famiglie di questi luoghi. Inoltre il progetto originario della Diga, con il suo bacino di 100 milioni di metri cubi d’acqua, prevedeva di servire tutta l’area centrale della Calabria con un utilizzo plurimo della risorsa idrica che andava dalla semplice erogazione di acqua ai vari Comuni, a quello irriguo ed idroelettrico. Un progetto ambizioso che avrebbe rappresentato per questa parte di territorio della Calabria un concreto sviluppo in termini ambientali ed economici, creando una vera ricchezza per tutto il territorio con effetti benefici su tutta l’orografia della zona e su tutto il reticolo idraulico del territorio circostante. Un’opera idraulica quindi che doveva essere generatrice di-------
benessere per il territorio e le popolazioni che lo abitano, che invece si è trasformata in una delle tante “opere incompiute calabresi” che ha soltanto divorato porzioni di territorio ed ingenti risorse economiche. Ad oggi sono stati spesi circa 90 milioni di euro, senza che nessuna delle Istituzioni preposte, durante il corso di questi anni, abbia messo in atto concretamente una valida azione tesa a risolvere la problematica per fare ripartire i lavori. Presidente, l’attuale situazione di questa importante opera è quella pocanzi descritta, che se non ripresa entro breve tempo, oltre a rappresentare un enorme danno per tutta la collettività calabrese, e non solo di questa parte di territorio, rappresenterà una sconfitta di quella Politica che tutti a parole vorremmo diversa, più efficace ed efficiente, che dia risposte ai cittadini e ai territori, ma che poi spesso finisce con il deluderli alimentando la sfiducia nelle Istituzioni e nella stessa politica. Il nostro appello, insieme a quello di tutti i Sindaci, circa 50, che hanno sottoscritto alcuni mesi fa una lettera aperta al Presidente del Consiglio Onorevole Matteo Renzi, e a Lei, nella sua qualità di Governatore della Calabria, affinchè insieme alla Giunta Regionale, possa finanziare nuovamente i lavori di realizzazione della Diga sul Melito per il suo definitivo completamento. Per quanto sopra rappresentato Le chiediamo una immediata convocazione unitamente al Presidente del Consorzio di Bonifica Grazioso Manno, per mettere in campo tutte le iniziative valide, utili e necessarie alla ripartenza dei lavori sopra evidenziati".su segnalazione
campa cavallo
RispondiEliminatra tante persone da interpellare proprio a oliverio come massimo vi risponderà che ci metterà il suo impegno come minimo neppure vi calcola ma comunque vada l'unica certezza rimane che si frega altamente nei nostri piccoli comuni del catanzarese lui pensa solo a cosenza
RispondiEliminaun opera stupida inutile ma soprattutto dannosa invito i vari sindaci a impegnare il loro tempo a salvaguardare il territorio da presenti o futur deturpamenti
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