foto notizia

mercoledì 27 giugno 2018

L'Istat lo conferma. E' La Calabria la regione più povera D'Italia con percentuali 8 volte superiori a quello della Valle D'Aosta


Sono oltre 5 milioni, per l’esattezza 5 milioni e 58mila, le persone che nel 2017 hanno vissuto in povertà assoluta in Italia. A dirlo è l'Istat, secondo cui si tratta del valore più alto registrato dall'inizio delle serie storiche, nel 2005. Per quanto riguarda lo stesso dato riferito alle famiglie, quelle che vivono in povertà assoluta sono stimate in 1 milione e 778mila. L'incidenza della povertà assoluta è del 6,9% per le famiglie (era 6,3% nel 2016) e dell'8,4% per gli individui (da 7,9%). Entrambi i valori sono i più alti della serie storica. Tra i dati più significativi, quello relativo agli stranieri: quasi il 30% di tutte le famiglie che vivono in povertà assoluta nel nostro Paese, oltre una su quattro, non è italiana. Si tratta del il 31% del totale, il che vuol dire che circa un povero su tre in Italia è straniero.
 In Calabria vive in povertà relativa oltre una famiglia su 3, il 35,3% secondo i dati Istat. E’ un dato superiore di otto volte a quello della Valle d’Aosta (4,4%), la regione dove il fenomeno è meno diffuso. Un’incidenza di povertà relativa inferiore alla media nazionale si trova in Emilia-Romagna (4,6%), Trentino Alto Adige (4,9%), Lombardia (5,5%), 
 Toscana (5,9%), Veneto (6,1%), Piemonte (6,8%), Friuli Venezia Giulia (6,9%), Trento (7,8%), Lazio (8,2%), Liguria (8,5%) e Marche (8,8%).
Invece, l’incidenza maggiore della povertà relativa è, dopo la Calabria, in Sicilia (29%) e Campania (24,4%). La Puglia mostra un incremento dell’incidenza di povertà relativa rispetto al 2016 (da 14,5 a 21,6%), in linea con la ripartizione del Mezzogiorno (da 19,7 a 24,7%).
Questa classifica si basa su una soglia di povertà relativa (1.085 euro e 22 centesimi di consumi al mese per due persone) unica per.........
tutto il territorio nazionale, che non tiene conto a pieno del diverso potere d’acquisto nelle varie regioni.

1 commento:

  1. Non ci sono parole per commentare l'articolo, dovrebbero solo impiccarsi quelli che hanno provocato questo stato di cose.
    Vergognatevi e non fatevi più vedere e non vi permettete di chiamare populisti i partiti politici che difendono il popolo siete voi che evete combinato questi guai.Vergognatevi!!!!!!!!

    RispondiElimina

SELLIARACCONTA ®©2009 Tutti i commenti sono moderati in automatico