In Calabria, nella Presila catanzarese, nei pressi di Sersale, sorge un’area
naturalistica che lascia a bocca aperta. E già, perché in pochi sanno che anche qui,
in un inaspettato sud Italia, c’è un luogo di cascate e di canyon, di alberi secolari,
di rarità botaniche e di monoliti. Si chiama Valli Cupe e la novità è che
è diventata da pochi giorni una Riserva Naturale Regionale.
naturalistica che lascia a bocca aperta. E già, perché in pochi sanno che anche qui,
in un inaspettato sud Italia, c’è un luogo di cascate e di canyon, di alberi secolari,
di rarità botaniche e di monoliti. Si chiama Valli Cupe e la novità è che
è diventata da pochi giorni una Riserva Naturale Regionale.
Camminare sul fondo di un canyon o fare il bagno sotto una cascata sono le
caratteristiche principali in questo posto incantato. Un posto non lontanissimo,
ma la cui bellezza è valsa la definizione di “segreto meglio custodito d’Europa”
da parte del naturalista belga John Bouquet.
caratteristiche principali in questo posto incantato. Un posto non lontanissimo,
ma la cui bellezza è valsa la definizione di “segreto meglio custodito d’Europa”
da parte del naturalista belga John Bouquet.
Gole e dirupi, paesaggi meravigliosi e piante rare hanno fatto sì che questo
luogo sia meta prediletta di migliaia di turisti e che, in un batter di ciglia,
ora sia diventato oggetto di una legge regionale.
luogo sia meta prediletta di migliaia di turisti e che, in un batter di ciglia,
ora sia diventato oggetto di una legge regionale.
Tra la costa Jonica e le prime pendici della Sila di Catanzaro, tra i comuni di
Sersale e Zagarise, nell’area delle Valli Cupe la vista si perde di primo
acchito in un canyon lungo 12 chilometri (secondo le guide, 4 ore di cammino)
e in ben 101 cascate scoperte e catalogate una ad una.
Sersale e Zagarise, nell’area delle Valli Cupe la vista si perde di primo
acchito in un canyon lungo 12 chilometri (secondo le guide, 4 ore di cammino)
e in ben 101 cascate scoperte e catalogate una ad una.
Ma qui ci sono anche antichi centri e villaggi dimenticati, come Barbaro, e
le rovine della città settecentesca di Marcaglione, abbandonata, i resti
di un opificio e i ruderi del Castello San Nicola.
le rovine della città settecentesca di Marcaglione, abbandonata, i resti
di un opificio e i ruderi del Castello San Nicola.
E dopo qualche ora di trekking o un’escursione a cavallo, si......
possono anche visitare il Museo di Etnobotanica e quello di Etnofauna.
Qui trovate tutte le informazioni utili sulle visite guidate.
su segnalazione
Germana Carillo
GreenMe.it
hai scritto bene sono di Sersale,ai zagaritani facciamoli inaugurare ancora una volta il macina rifiuti.
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