giovedì 11 giugno 2015
Fine di un incubo per una giovane ragazza catanzarese che veniva ricattata dal suo ragazzo conosciuto su facebook per non pubblicate in rete foto erotiche della ragazza.
La Squadra Mobile di Catanzaro, coadiuvata dalla Squadra Mobile di Lucca, nelle prime ore di stamane, ha tratto in arresto a Lucca Marco Pecori nato 41 anni fa a Firenze, in esecuzione di un’Ordinanza dispositiva della misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Catanzaro.
Il provvedimento restrittivo trae origine dalle indagini svolte dagli Investigatori della Squadra Mobile di Catanzaro che ricevevano la denuncia di una giovane residente nel capoluogo, adescata con l’inganno sui “social network” e irretita dal Pecori che utilizzava una falsa identità virtuale. Il destinatario della misura infatti, ben celato dall’anonimato del web, offriva alla donna un’immagine di sé ben lontana dalla realtà, dicendosi pronto a stringere una relazione amorosa con la malcapitata, carpendone la fiducia, fino ad indurla a ritrarsi in foto e video che la raffiguravano in pose dall’inequivoco significato erotico. Proprio tale materiale, in seguito, diveniva oggetto di subdola estorsione ai danni della giovane che di lì a poco si ritrovava in un vero e proprio incubo, conclusosi solo nella giornata odierna, unitamente ad alcuni familiari che venivano coinvolti nella vicenda per far fronte alle richieste di denaro,. La minaccia consisteva nel pubblicare “on line” il materiale privato qualora non la ragazza non gli .............
avesse corrisposto il denaro preteso, fino a che, dopo un primo tentativo, il reo otteneva il prezzo del reato. Al primo pagamento seguivano ulteriori richieste che si interrompevano solo con l’intervento degli Inquirenti.
All’atto dell’arresto, la Polizia rinveniva e sequestrava a casa del Pecori il personal computer contenente materiale pornografico e svariati supporti informatici, utili allo sviluppo delle indagini.
La vicenda testimonia quali gravi insidie si nascondano in rete, soprattutto per utenti giovani, della cui buona fede sono pronti ad approfittare soggetti con pochi scrupoli disseminati in “on line” dietro mentite spoglie.
Fermo restando il monito che la vicenda impone di seguire consigliando prudenza nell’intessere relazioni “virtuali” potenzialmente pericolose, soprattutto per i giovanissimi appare chiara l’importanza di denunciare tempestivamente tali tipologie di reati alle Forze dell’Ordine senza remora alcuna.
su segnalazione
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