Consorzi di bonifica: incostituzionale imporre contributo indipendentemente dal beneficio- Corte Costituzionale, sentenza 19/10/2018 n° 188 - ma le bollette continuano ad arrivare puntuali.
Zero beneficio uguale pagamento del tributo. Un’equazione tutta calabrese che sta portando scompiglio in tutta la regione. E sono migliaia le cartelle per servizi fantasma sventolate con rabbia nei dibattiti pubblici organizzati per dare voce al malcontento. A riscuotere sono enti di cui si parla poco, e che in Calabria sono scivolati in una palude di debiti, sprechi e opere mai portate a termine. Si chiamano Consorzi di bonifica e offrono opere di irrigazione, bonifica e tutela ambientale. Già in passato hanno divorato risorse pubbliche, possono diventare bacini di voti e clientele. Governati da agricoltori legati ad associazioni di categoria, gestiscono opere regionali e appalti, reclutando il personale con ampia discrezionalità. Una riforma nata tra il 2006 e il 2009 ha commissariato e liquidato questi enti. Per poi vederli rinascere sulle ceneri di milioni di euro di debiti. Ecco com’è andata: da diciassette i Consorzi calabresi sono diventati undici. Ma paradossalmente i loro confini si sono allargati arrivando a ricomprendere terreni impervi e dirupi, spesso inaccessibili agli stessi proprietari. Tutto rientra nel perimetro dei nuovi enti di bonifica. E viene tassato e tartassato anche se non riceve alcun servizio, anche senza beneficio. Secondo il coordinamento associativo Agrinsieme si tratterebbe di una vera e propria “estorsione giustificata da una legge sbagliata“. Un sottobosco, questo, che va ben oltre i tributi ingiusti e le pesanti contraddizioni. Come l’assunzione di alcuni lavoratori stagionali da parte del Consorzio dei Bacini dello Jonio Cosentino, che invece risulta in esubero di personale.
I Consorzi di bonifica calabresi sono nel caos. Il nodo è finanziario ed è legato ai.........
60 milioni di euro che gli enti reclamano nei confronti della Regione come crediti per l’attività di forestazione svolta dal 2001 in base ai Piani annuali approvati dalla Cittadella e le cui attività sono state svolte, appunto, da queste realtà. La vicenda si trascina da anni perché gli 11 Consorzi calabresi pretendono maggiori somme rispetto a quelle già riconosciute dalla Regione. Per provare a fare chiarezza sull'intricata vicenda e verificare l’effettiva consistenza dei crediti pretesi dai Consorzi, l’ex Giunta Oliverio, nel 2019, ha costituito una commissione ad hoc, affidandone la presidenza al direttore generale del dipartimento Agricoltura. L'organismo, però, finora non ha prodotto nulla di significativo, alimentando una situazione confusionaria con i Consorzi che continuano a battere cassa avendo difficoltà anche a garantire il regolare pagamento degli stipendi dei dipendenti.
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