martedì 10 settembre 2024

La triste morte dei piccoli borghi; tra 50 anni ne resteranno meno di 1 su 10. Emigrazione, cattiva gestione del territorio. I piccoli paesi dell'entroterra Calabrese destinati a sparire



 La Calabria è una regione complessa. Una zolla dell’Italia più meridionale che non è cresciuta su un ...........

rettilineo unico. Le strade seguono, inevitabilmente, i piegoni che si allargano dentro curve e tornanti in fondo ai quali si sono sviluppate le piccole comunità che vanno rapidamente scomparendo

Nel vuoto si scorgono i piccoli borghi condannati all’isolamento con collegamenti infrastrutturali assenti e servizi inesistenti. In quei piccoli agglomerati di case aggrappate a costoni di roccia o spalmate in mezzo a campagne gonfie di silenzio, restano, ormai, tracce invisibili della presenza dello Stato. Le turbolenze negative seguono le rotte dello spopolamento, un fenomeno cominciato vent’anni fa e che ha cambiato, inevitabilmente, il destino di questa terra.

 il fenomeno dei paesi doppi, sosia degli originali abbandonati e destinati a trasformarsi in paesi-presepe. I nuovi centri erano più prossimi al mare e alle moderne infrastrutture: più fertili e salubri, meno soggetti alle catastrofi naturali – eruzioni, smottamenti, alluvioni, terremoti – che per secoli avevano segnato le esistenze di tante comunità.
Questa emorragia demografica, da cui non ci siamo più ripresi, ha generato i cosiddetti paesi fantasma, cioè, per usare l’espressione dell’antropologo Vito Teti, «nonluoghi, non ancora luoghi o non più luoghi». ono luoghi in disfacimento, dimenticati e inghiottiti dalla natura in rivolta. Sono espressione di un’Italia profonda, trapassata o in divenire.

Come, in Calabria, Cavallerizzo di Cerzeto e Roghudi Vecchio, paesi flagellati dalle frane e inseriti tra i venti borghi abbandonati protagonisti di Atlante dei paesi fantasmaUno scenario drammatico che si combina in mezzo alle ombre di numeri spaventosi. Diagrammi che screpolano le fibre già consumate della Calabria, una terra che ha cominciato a sprofondare verso un tramonto che appare inarrestabile. Nei piccoli paesi la gente, ormai, resta fin che può prima d’andare via, chiudendo per sempre le case. Ed è così che parti intere di questa regione si stanno svuotando di umanità e di rumori, in una terra che, solo nell’ultimo anno ha perso 8.460 residenti mentre in vent’anni mancano all’appello 173.188 calabresi (praticamente, più dei residenti di Reggio Calabria, la città più grande della regione).
Del resto, è tutto il Mezzogiorno che rischia di sparire. L’intero Sud si sta impoverendo all’anagrafe tra culle sempre più vuote, servizi pubblici poco competitivi, emigrazione giovanile e invecchiamento dei residenti.

1 commento:

  1. Il nostro borgo di Sellia doveva essere al primo posto come basolato invece pubblicità per se stesso Sellia e un borgo abbandonato vergogna infinita.

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