La Calabria è una regione complessa. Una zolla dell’Italia più meridionale che non è cresciuta su un ...........
rettilineo unico. Le strade seguono, inevitabilmente, i piegoni che si allargano dentro curve e tornanti in fondo ai quali si sono sviluppate le piccole comunità che vanno rapidamente scomparendo.Nel vuoto si scorgono i piccoli borghi condannati all’isolamento con collegamenti infrastrutturali assenti e servizi inesistenti. In quei piccoli agglomerati di case aggrappate a costoni di roccia o spalmate in mezzo a campagne gonfie di silenzio, restano, ormai, tracce invisibili della presenza dello Stato. Le turbolenze negative seguono le rotte dello spopolamento, un fenomeno cominciato vent’anni fa e che ha cambiato, inevitabilmente, il destino di questa terra.
il fenomeno dei paesi doppi, sosia degli originali abbandonati e destinati a trasformarsi in paesi-presepe. I nuovi centri erano più prossimi al mare e alle moderne infrastrutture: più fertili e salubri, meno soggetti alle catastrofi naturali – eruzioni, smottamenti, alluvioni, terremoti – che per secoli avevano segnato le esistenze di tante comunità.
Questa emorragia demografica, da cui non ci siamo più ripresi, ha generato i cosiddetti paesi fantasma, cioè, per usare l’espressione dell’antropologo Vito Teti, «nonluoghi, non ancora luoghi o non più luoghi». ono luoghi in disfacimento, dimenticati e inghiottiti dalla natura in rivolta. Sono espressione di un’Italia profonda, trapassata o in divenire.
Del resto, è tutto il Mezzogiorno che rischia di sparire. L’intero Sud si sta impoverendo all’anagrafe tra culle sempre più vuote, servizi pubblici poco competitivi, emigrazione giovanile e invecchiamento dei residenti.
Il nostro borgo di Sellia doveva essere al primo posto come basolato invece pubblicità per se stesso Sellia e un borgo abbandonato vergogna infinita.
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