mercoledì 16 ottobre 2013

Inchiesta sull'impianto di Alli: i comuni di Simeri Crichi e Catanzaro assieme alla Provincia più alcune associazioni ambientalisti sono state ammesse come parti civili.

Processo “Pecunia non olet” sull’impianto di Alli: 
il Gup ammette le parti civili

 Le Amministrazioni comunali di Catanzaro e Simeri Crichi, la Provincia del capoluogo calabrese ed alcune associazioni ambientaliste sono state ammesse come parti civili nel procedimento a carico di quindici persone coinvolte nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro denominata “Pecunia non olet” su presunti gravi illeciti in materia fiscale ed ambientale connessi alla gestione dell’impianto di smaltimento rifiuti di Alli, nel catanzarese. Il giudice dell’udienza preliminare di Catanzaro, Maria Rosaria Di Girolamo, si è pronunciata in merito alla questione, escludendo uno solo fra gli Enti che avevano presentato l’istanza, l’associazione “Anpa”. Di seguito i numerosi avvocati hanno sollevato una serie di eccezioni preliminari, fra le quali una su un’asserita incompetenza territoriale del giudice, rispetto a cui la riserva dovrebbe essere sciolta alla prossima udienza del 29 novembre. Tra gli indagati per i quali il pubblico ministero titolare dell’inchiesta, Carlo Villani, ha chiesto il rinvio a giudizio compaiono imprenditori, professionisti, funzionari dell’Ufficio per l’emergenza ambientale in Calabria, Graziano Melandri, ex Commissario delegato per l’emergenza ambientale in Calabria dal 9 marzo 2011 - che si dimise dall’incarico proprio nel corso dell’inchiesta - e l’assessore all’Ambiente della Regione Calabria, Francesco Pugliano, coinvolto nella vicenda nella sua qualità di ex sub-commissario dell’Ufficio per l’emergenza dal 5 agosto del 2010 all’8 marzo del 2011. Associazione a delinquere, abuso d’ufficio, evasione fiscale, corruzione, falso e disastro ambientale i reati a vario titolo contestati nell’ambito dell’inchiesta che è venuta alla luce in tre diverse tranches, la prima delle quali risale all’agosto del 2011 quando la Guardia di finanza sequestrò beni per un valore complessivo di oltre 90 milioni di euro, la seconda al 14 ottobre seguente, quando i Carabinieri del Noe hanno sequestrato la discarica di rifiuti di Alli, e la terza al 17 novembre, quando un provvedimento cautelare fu eseguito a carico di sette persone - tutte della società “Enertech”, che gestiva la discarica di Alli fino a pochi giorni prima -, due delle quali finite in carcere, tre ai domiciliari, due sottoposte all’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria. Già all’epoca degli arresti l’associazione a delinquere era contestata ai vertici della società Enertech, ed oggi è ipotizzata in particolare a carico dell’imprenditore Stefano Gavioli, 54 anni, di Venezia, proprietario della società, ritenuto promotore del sodalizio, di Loris Zerbin, 50 anni, di Campolongo Maggiore (Venezia), direttore tecnico della Enertech, dell’amministratore di una delle società del gruppo della ....
Enertech, Giovanni Faggiano, 52 anni, di Brindisi, ed ancora dell’avvocato della Enertech, Giancarlo Tonetto, 56 anni, di San Donà di Piave (Venezia), di Enrico Prandin, 49 anni, di Rovigo, e del commercialista Paolo Bellamio (gli altri indagati sono: Santo Mellace, Antonio Garrubba, Domenico Rechichi, Simone Lo Piccolo, Francesco Attanasio, Adelchi Andrea Ottaviano, Rocco Tavano).

5 commenti:

  1. ...e pensare che il Comune di Simeri Crichi non voleva neppure costituirsi Parte Civile...ed è stato convinto dalla minoranza della giustezza di tale scelta...

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  2. come al solito il bravo gigliotti aveva ragione nel fare di tutto per far entrare il comune come parte civile il sindaco invece diceva che era impossibile

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  3. Una storia molto delicata da seguire con attenzione perchè spesso questi processi finisco nel dimenticatoio. Invito il comune a rimanere vigile

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  4. Come siete bravi voi nel girare a vostro favore la frittata non vi batte nessuno ma per fortuna il paese sa come stanno le cose

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  5. giunta inadeguata che non sa difendere neppure i propri interessi ma andateve a casa che ci siamo stufati

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