venerdì 1 luglio 2016

Zagarise; Revocato il carcere per Verrino che passa agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. L'uomo è accusato dell'omicidio dell'operaio forestale Mustara trovato agonizzante sulla strada provinciale tra Zagarise e Magisano nel 2012.

IL giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro Giuseppe Perri accogliendo l'istanza dell'avvocato Anselmo Mancuso ha revocato la misura cautelare precedentemente inflitta e ha disposto la scarcerazione di Antonio Verrino 75 anni di Zagarise (difeso anche dall'avvocato Rodotà). All'uomo, imputato per l'omicidio dell'operaio forestale Michele Mustara avvenuto nel 2012,  tratto in arresto nel marzo 2016 sono stati concessi gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.  
Al termine di una complessa attività investigativa, i militari dell’Arma  ricostruirono le dinamiche  dell’omicidio di Michele Mustara, l’operaio forestale ucciso il 18 luglio 2012, in località Piccoli, sulla strada provinciale che collega Zagarise a Magisano. Contro di lui furono esplosi sei colpi di arma da fuoco, cinque dei quali andati a segno, e l’uomo morì dopo due giorni nell’ospedale di Catanzaro. 
L’attività investigativa  iniziata con un’attenta analisi del luogo in cui venne ritrovato Mustara, una piazzola di sosta della strada provinciale. Quindi, sono state acquisite testimonianze e immagini di alcune telecamere, fin quando, i Carabinieri della Compagnia di Sellia Marina, hanno ritrovato l’arma utilizzata per il delitto. La pistola è.............
stata rinvenuta addosso all’uomo, mentre nel corso della perquisizione domiciliare, in una nicchia del contatore dell’energia elettrica, sono state trovate decine di munizioni. L’arma, una Velodog calibro 5,75 millimetri, è stata affidata ai Carabinieri del Ris di Messina che hanno riscontrato la “identità balistica” con i proiettili estratti dal corpo dalla vittima.

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