Una svista che poteva rivelarsi fatale. A Roghudi in provincia di Reggio Calabria una famiglia ha rischiato di essere sterminata dai tromboni d’angelo. Provvidenziale l’intuizione del padre che ha subito allertato i sanitari del 118 per chiedere di essere visitato e capire cosa fosse quell’improvviso e anomalo mal di pancia. L’errore commesso è stato quello di aver cucinato delle frittelle con la pianta velenosa che era stata scambiata per semplici fiori di zucca. A raccoglierla erano stati i bambini a passeggio per le periferie del paese, la mamma poi non aveva prestato molta attenzione a quei fiori gialli e li aveva fritti in pastella senza pensarci troppo. A distanza di pochi minuti però tutti avrebbero avvertito dei preoccupanti malori con crampi allo stomaco, capogiri, febbre, arrossamento e difficoltà respiratorie tali da far intervenire l’ambulanza. Otto in tutto le persone finite in ospedale a cui è stata diagnosticata l’intossicazione alimentare. Tra loro anche una bimba di otto anni e uno di dodici, che pare si trovino ancora intubati nel reparto di Rianimazione dell’Ospedale Riuniti di Raggio Calabria dopo essere stati trasferiti dal nosocomio di Melito in cui erano stati trasportati con gli altri sei componenti della famiglia di origine rumena. I due bambini pare siano stati ricoverati mentre si trovavano in preda alle allucinazioni e versano attualmente in ...........
gravissime condizioni. L’episodio si è verificato nei giorni scorsi quando l’ingestione dei tromboni d’angelo che contengono atropina, iosciamina e scopolamina si è rivelata estremamente pericolosa. Il fiore che può essere a prima vista confuso con quello di zucca è infatti estremamente tossico. I sintomi dell’intossicazione appaiono entro 90 minuti e possono portare al coma o alla morte.
Sellia racconta il Comprensorio
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