"In occasione del 67esimo anno dalla morte di Giuditta Levato, avvenuta
il 28 novembre 1946, noi dell’Italia Dei Valori vogliamo rendere
omaggio a questa giovane contadina di Calabricata (frazione di Sellia
Marina), un simbolo tutto calabrese, vittima delle repressioni contro i
contadini che chiedevano, soltanto, di poter lavorare le terre incolte,
così come loro diritto,e solo per questo barbaramente assassinata dal
guardaspalle di un latifondista calabrese".
Io sono morta per loro, sono morta per tutti”. Con queste ultime
parole sulle labbra spirava, assassinata dal guardaspalle di un
latifondista calabrese, la giovane contadina Giuditta Levato nata a
Calabricata, oggi comune di Sellia Marina (CZ) il 18 agosto 1915.
A distanza di oltre sessant’anni riteniamo doveroso ricordare alle nuove
generazioni, il messaggio della “nostra” eroina che, pur in avanzato
stato di gravidanza, non ebbe alcuna esitazione nel sacrificare la
propria vita per difendere i diritti dei più deboli e battersi per una
Calabria migliore - si legge ancora nella nota di Italia dei Valori -.
Ed oggi, nell’epoca del consumismo più sfrenato, in un mondo che
privilegia l’apparire, ci piace ricordare chi sacrificò la propria
esistenza per combattere le ingiustizie sociali. Ingiustizie che non
sono svanite anzi, a volte sono semplicemente mutate. Ci piace ricordare
ciò che si narra sia avvenuto in punto di morte, quando la giovane
contadina ebbe a profferire un memorabile atto d’amore per la nostra
terra, invitando chi le stava vicino a non abbattersi, ma a lottare con
maggior vigore per la libertà. Pronunciate queste parole Giuditta diede
l’ultimo respiro, nell’assoluta convinzione che sarebbe ritornata, per
continuare a combattere tutte le ingiustizie. Di certo sono passati
sessantasette anni - afferma ancora - ma è importante che la tenacia di
questa donna rimanga impressa nel cuore di tutte le giovani donne del
sud; a nome di tutte le donne di Sellia Marina penso che debba essere
altrettanta ....
tenacia a farci muovere con determinazione e volontà, con il
solo obiettivo di difendere i nostri diritti continuando a combattere
tutte le ingiustizie e i soprusi che ancora oggi, purtroppo riducono le
donne a povere vittime. A soli 3 giorni dal 25 novembre scorso durante
la quale è stata celebrata, la Giornata Internazionale contro la
violenza sulle donne, pensiamo che Giuditta rappresenti il simbolo di
tutte le donne vittime di violenza. La violenza contro le donne
purtroppo continua a rimanere una delle forme più gravi di violazione
dei diritti umani a livello mondiale perchè, qualunque sia la forma, o
il luogo dove si manifesta, che sia la casa o il posto di lavoro, nega
- il diritto fondamentale di vivere in dignità e libertà".
Teresa Fontanella, referente Italia dei Valori di Sellia Marina.
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Una bella storia anche se con un tristissimo finale penso che dovrebbero narrarla anche a scuola
RispondiEliminaHO 30 ANNI E QND ERO BAMBINO A SCUOLA CI PARLAVANO DI GIUDITTA LEVATO....ORA I MIEI NIPOTI NN SANNO NEPPURE CHI SIA!!!! CHE AMAREZZA
Eliminala cultura la storia spesso dimenticata per altre cose ma alla fine sono questi episodi storici che danno il vero valore al nostro sentirsi calabresi
RispondiEliminaMASSIMO R
pensate come trama di una fiction sulla rai per dare un immagine dei calabresi diversa no come al solito solo mafiosi
RispondiEliminaCon precise ricerche storiche si dovrebbe dare più risalto a queste figure spesso femminile di una forte ribellione verso i sopprusi
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