sabato 16 settembre 2017

Il Catanzarese nella mani dei clan mafiosi del Crotonese.Rinvio a giudizio per 62 (residenti tra Cutro, Sellia Marina, Cropani, Sersale ) indagati per associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsione e violazioni

Associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsione, violazioni in materia di armi, illecita concorrenza con violenza o minaccia, esercizio abusivo del credito, intestazione fittizia di beni. 
Sono le ipotesi di accusa rispetto alla quali la Procura distrettuale di Catanzaro ha chiesto i rinvio a giudizio per 62 indagati, coinvolti nell’operazione antimafia “ Borderland”, considerati sodali e affiliati alla famiglia Trapasso, egemone sul vasto territorio costiero a cavallo tra le provincie di Catanzaro e Crotone, e alla ‘ndrina collegata dei Tropea. Si tratta di Giovanni Trapasso, 60 anni di Cutro; Vincenzo Trapasso, detto “cecè”, 66 anni, di Cutro; Leonardo Trapasso, di Cutro 49 anni; Tommaso Trapasso, 39 anni, di Cutro; Giuseppe Trapasso, 30 anni, residente a Botricello; Gregorio Aiello, 42 anni, di Cutro; Salvatore Aiello, 47 anni, di Cutro; Antonio Bianco, 40 anni, residente a Parma; Vito Borelli, 41 anni, residente a Sellia, Raffaele Bubbo, 48 anni, di Petronà; Pierpaolo Caloiro, 38 anni, di Cutro; Gianluca Colosimo, 32 anni, residente a Sersale; Giovanni Colosimo, 32 anni residente a Cropani; Massimo Colosimo, 39 anni, residente a Parma; Alex Correale, 24 anni, residente a Cropani; Alessandro Cosco, 24 anni, residente a Cropani; Stefano Roberto Cosco, 41 anni, residente a Cropani; Maurizio De Fazio, 48 anni, di Cropani; Domenico Esposito, 39 anni, residente a Cropani; Rosetta Esposito, 41 anni, residente a Cropani; Rosario Falsetti, 50 anni, residente a Reggio Emilia; Francesco Greco, detto “Raffaele, 54 anni, di Cropani; Luigi Greco, 64 anni, di Cropani; Klodian Hymeti, 35 anni, residente Cropani; Giuseppe Graziano Macrì, 38 anni, residente a Cropani; Salvatore Macrì, 50 anni, di Cropani; Antonio Mancuso detto “Capitano”, 36 anni, residente a Cropani; Giuseppe Mancuso, detto “Capitano”, 29 anni, residente a Cropani; Eliseo Mercurio, 44 anni, residente a Cropani; Vincenzo Niutta, 50 anni, residente a Botricello; Gianfranco Palaia, 41 anni, residente a Cropani; Giuseppe Palaia, 47 anni, residente a Cropani; Giuseppe Quintino, 39 anni, residente a Cropani; Rolando Russo, 33 anni, residente a Sellia Marina; Francesco Talarico, detto “zio Franco”, 61 anni, residente a Cropani; Giovanni Battista Talarico, 42 anni, residente a Sellia Marina; Pasquale Talarico, 49 anni, residente a Cropani; Vincenzo Talarico, detto “Gagumidda”, 65 anni di Sersale; Antonio Taverna, detto “bombolo” o “bombolino”, 28 anni, residente a Cutro; Carmine Taverna, 57 anni, di Cutro; Carmine Tropea, 31 anni, residente a Cropani; Francesco Tropea, 32 anni, residente a Cropani; Giuseppe Tropea, 50 anni, di Cropani; Renzo Tropea, 33 anni residente a Cropani; Vincenzo Tropea, 45 anni, di Cropani; Antonio Viscomi, detto “chitarra”, 39 anni, residente a Cutro; Massimo Zofrea, 47 anni, di Catanzaro; Salvatore Stanizzi, 33 anni, residente a Cropani; Carmine Falbo, 59 anni, residente a Cropani; Gino Talarico, 27 anni, residente a Botricello; Antonio Gallo, 37 anni, residente a Sellia Marina; Emanuele Carcea Valenti, 32 anni, di Roccabernarda; Domenico Iaquinta, 35 anni, di Crotone; Domenico Falcone, 53 anni, di Cutro; Salvatore Scandale, 37 anni, residente a Cutro; Filomena Muto, 71 anni, di Cutro; Riadh Ben Salah, 45 anni, Tunisia; Monica Pezzano, 46 anni, di Catanzaro; Rinaldo Dolce, 50 anni di Cutro; Giuseppe Gareri, 28 anni, residente a Legnano; Vincenzo Lucente, 54 anni, di Crotone; Antonio Maiolo, 61 anni, di Isola Capo Rizzuto.
I due sodalizie i legami con il clan Grande Aracri. L’attività d’indagine, avrebbe consentito di svelare l’esistenza di due distinti sodalizi mafiosi, quello dei Trapasso di San Leonardo di Cutro (Kr) e quello dei Tropea- Talarico di Cropani Marina (CZ). La cosca di ‘ndrangheta dei Trapasso, capeggiata dal cinquantottenne Giovanni e dai figli Leonardo, detto Nana’ e Tommaso, avrebbe rivestito un ruolo di vertice nel panorama delle consorterie mafiose dell’area, operando in stretta connessione con le omologhe compagini dei Grande Aracri di Cutro, dei Farao-Marincola di Cirò Marina, dei Bubbo di Petronà, dei Ferrazzo di Mesoraca, vantando solidi rapporti con le più influenti cosche della regione. Le indagini, inoltre, avrebbero consentito di dimostrare l’ascesa criminale del clan mafioso facente capo a Giuseppe Tropea e allo zio Francesco Talarico, inizialmente assoldati come “manovalanza” dal clan Trapasso, avrebbero col tempo conquistato una propria autonomia nel territorio di Cropani Marina, con attività usuraie, senza l’obbligo di rendicontare alla cosca “madre” di San Leonardo. Il potente sodalizio cutrese, invece, avrebbe imposto la sua lunga manus attraverso una fitta rete di fiancheggiatori e favoreggiatori, appartenenti sia al mondo imprenditoriale che a quello delle istituzioni.
Il condizionamento sul voto. Un’inchiesta che ha consentito di registrare il condizionamento del voto amministrativo del maggio 2014 nel Comune di Cropani, nel Catanzarese, finalizzato alla...................
acquisizione di appalti e servizi pubblici che ha portato all’elezione, come candidato in una lista civica, del vice sindaco Francesco Greco.
I legami con le altre cosche calabresi. I rapporti privilegiati della cosca Trapasso con i più potenti clan della intera Regione sono attestati, secondo le ipotesi di accusa, oltre che dalla documentata partecipazione a summit di mafia, anche dalla presenza di rappresentanti della famiglia a sontuosi banchetti svoltisi in occasione dei matrimoni di alcuni appartenenti alle famiglie di ‘ndrangheta delle diverse provincie calabresi.
La ‘ndrangheta e le cerimonie religiose. Un modo questo per consolidare. I Trapasso sarebbero rientrati nel ristretto numero delle cosche custodi della ortodossia della ‘ndrangheta, con la presenza di uomini della consorteria a Polsi, in occasione degli annuali festeggiamenti della Madonna, o in genere alla cerimonie religiose dei luoghi di propria influenza. Il 10 ottobre prossimo è stata fissata da gup Claudio Paris l’udienza preliminare, nel corso della quale nel contradditorio tra accusa e difesa (tra gli avvocati difensori compaiono i nomi dei legali Vincenzo Cicino, Luigi Falcone, Piero Mancuso, Salvatore Iannone, Pietro Pitari, Gregorio Viscomi), il giudice deciderà se accogliere o meno la richiesta di mandare a processo gli imputati.
di GABRIELLA PASSARIELLO
Fonte: zoom24.it

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