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mercoledì 1 agosto 2018

Solo nel mese di luglio arrestati 4 sindaci calabresi. Ennesimo triste primato di corruzione.


Con l’arresto del sindaco di Guardia Piemontese, Vincenzo Rocchetti, accusato di peculato e falso ideologico e materiale in atto pubblico, salgono a quattro i primi cittadini calabresi finiti in manette solo nel mese di luglio. Gli altri sindaci calabresi arrestati sono, in ordine cronologico, quelli di Palizzi, Arturo Walter Scerbo (6 luglio); di Aieta Gennaro Marsiglia (5 luglio) e di Cortale, Francesco Scalfaro (12 luglio). I reati contestati ai quattro sindaci, tra l’altro, sarebbero stati commessi nella qualità di primi cittadini in relazione a fatti riguardanti l’attività degli enti locali di cui era affidata loro la gestione. Su due dei sindaci arrestati, quelli di Guardia Piemontese e di Aieta, le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Paola, mentre su quelli di Palizzi e di Cortale hanno proceduto, rispettivamente, le Procure di Locri e di Reggio Calabria

Incredibile la storia del sindaco che usava i soldi pubblici per sentirsi più sicuro nei suoi
loschi affari
Il sindaco arrestato in Calabria e le altre persone coinvolte, hanno utilizzato risorse pubbliche per “bonificare” gli uffici del Comune di Guardia Piemontese dalle microspie che erano state installate dalla Procura della Repubblica di Paola. E’ una delle contestazioni che vengono mosse al sindaco del Comune del Tirreno cosentino, Vincenzo Rocchetti, ed al dirigente dell’Ufficio tecnico dello stesso ente, Giuseppe Carusonell’ambito dell’inchiesta che ha portato al loro arresto. Il particolare è stato riferito nel corso di una conferenza stampa cui hanno partecipato il Procuratore generale di Catanzaro, Otello Lupacchini; il Procuratore della Repubblica di Paola, Pier Paolo Bruni, ed il comandante della Compagnia dei carabinieri di Paola, capitano Giordano Tognoni. Per “bonificare” gli uffici comunali, è stato riferito nel corso della conferenza stampa, gli indagati avrebbero attinto a risorse pubbliche inserite nella voce di bilancio destinata a “Spese per opere pubbliche finanziate dalle concessioni edilizie”. Un’operazione che è costata 1.600 euro.

Sellia racconta il Comprensorio

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