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venerdì 14 dicembre 2018

Annata nera per l'olio d'oliva produzione in forte calo con punte di meno 65% nel 2018

L'Olio Calabrese più conosciuto si ottiene dalla spremitura della varietà di Olive Carolea. Questo “Oro verde” di Calabria, come viene decantato, è un Olio genuino di seria A, a cui vengono riconosciuti caratteri di eccellenza, sia dal punto di vista salutistico che sensoriale. Basti pensare che gli appezzamenti destinati alla coltivazione di ulivi sono ubicati in terreni in cui viene praticato un tipo di agricoltura estensiva, in area pedemontana, lontani da industrie, strade ad alto tasso di traffico, discariche o altre fonti d'inquinamento.  Il clima mediterraneo, la stagione estiva secca e le piogge concentrate a cavallo tra autunno e inverno sono determinanti nel definire la qualità dell'Olio Calabrese. 

Olio, crolla del 38% quest’anno la produzione Made in Italy che scende ad appena 265 milioni di chili, un valore vicino ai minimi storici. È quanto afferma la Coldiretti nel commentare le previsioni divulgate dall’Ismea per l’Italia alla Giornata nazionale dell’extravergine italiano al Villaggio contadino al Circo Massimo a Roma, che ha dato inizio alla spremitura delle olive in Italia con migliaia di agricoltori che hanno lasciato le campagne per difendere nella Capitale il prodotto più rappresentativo della dieta mediterranea.


Non abbiamo mai visto niente di simile in tutta la storia dell’agricoltura italiana”. Muoiono gli ulivi del Salento e quella di Antonio Guario, a capo dell’Osservatorio fitosanitario regionale, è una sentenza senza appello. Un’intera fetta dell’arco ionico-leccese vedrà cancellata quasi completamente la sua pianta simbolo: gli alberi malati vanno sradicati. Sono infetti. E il contagio nel resto dell’Italia e dell’Europa è un rischio troppo alto, tanto da richiedere l’adozione di durissime misure concordate tra Regionee ministero dell’Agricoltura.
Forse sottovalutato agli inizi, nella scorsa primavera il rebus degli ulivi ha cominciato a preoccupare davvero. Migliaia di alberi hanno cominciato, d’un tratto, a seccare. La sintomatologia, ovunque, la stessa: ingiallimento di estese chiome, imbrunimenti interni del legno, foglie accartocciate come fossero sigarette. Si è pensato dapprima ad un fungo, il Phaeoacremonium, riscontrato in tutti i campioni studiati dai ricercatori. Poi, l’ultima diagnosi, una batosta. A causare il “complesso del disseccamento rapido dell’olivo” è “Xylella fastidiosa”, un batterio finora mai............
riscontrato in Europa e mai su questa specie vegetale. Di più. E’di tipo patogeno, inserito nell’elenco A1 della Eppo, l’Organizzazione intergovernativa responsabile della cooperazione europea per la salute delle piante. Tradotto, significa che rientra nella lista nera dei batteri da quarantena, necessariamente da isolare, a causa della sua portata infettiva.

1 commento:

  1. meditate gente meditate vogliono distruggere quello che di buono è rimasto chissa quali manine sono intervenute!!!!!!!!!

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