mercoledì 11 dicembre 2024

Duomo di Catanzaro; Finalmente! Finanziamento di 6 milioni già affidati a una ditta specializzata, mentre 2,7 milioni saranno appaltati a breve.

 


Sono stati affidati a una ditta specializzata in.........  

restauri di edifici monumentali i lavori sul Duomo di Catanzaro. Ieri il provveditorato alle opere pubbliche per Calabria e Sicilia ha terminato l’analisi sulle offerte giunte dalle 10 ditte invitate a partecipare alla procedura negoziata. 

La scelta è ricaduta sulla Langella srl di Napoli. L’impresa vanta nel suo curriculum interventi su alcuni dei monumenti più importanti di Italia: il Museo nazionale di Capodimonte a Napoli, la Galleria Umberto I sempre nel capoluogo campano, ma anche Giardini di Boboli a Firenze e la Loggia della Gran Guardia a Padova

. Ora bisognerà attendere l’assegnazione definitiva e, se non ci saranno intoppi o ricorsi delle ditte escluse, l’azienda campana comunicherà l’inizio del cantiere. Da capitolato poi avrà 660 giorni per concludere l’intervento che per questo primo stralcio ha un finanziamento di 6 milioni di euro. Altri 2,7 milioni saranno appaltati a breve.

L’impresa di Napoli si troverà di fronte una situazione complessa. Per come emerge dalla relazione allegata al progetto esecutivo la situazione degli elementi esterni ed interni è in gran parte di «degrado». Dentro la Cattedrale sono stati riscontrati «fenomeni di natura statica, quali ad esempio lo sfondellamento dei nuovi solai delle cappelle e navate laterali». Lo stato di conservazione degli elementi architettonici risulta «egualmente critico. I rivestimenti lapidei sono estensivamente erosi, fessurati, spanciati, distaccati dal supporto murario con l’insorgenza di diffuse efflorescenze saline e mancanze». I fenomeni sono dovuti presumibilmente dalle condizioni ambientali, con una forte umidità, generata da una scarsa ventilazione degli ambienti e da un sistema di deflusso delle acque meteoriche che è incassato all’interno delle fodere di laterizio presenti a ridosso delle strutture murarie portanti «risultando in pessime condizioni per mancanza di possibilità di effettuare qualsivoglia intervento manutentivo». Ma nella relazione si sottolinea anche «l’utilizzo di materiali scadenti (le lastre in marmo presenti sono di spessori estremamente sottili). Parimenti, per quanto concerne gli intonaci e le tinteggiature, anch’esse si rivelano di scarsa qualità e fattezza, caratterizzati inoltre dalla presenza diffusa di cemento utilizzata nelle malte, e causante l’enorme quantità di efflorescenze saline presenti».

1 commento:

  1. Se possibile vorrei sapere di chi e' la proprietà se lo stato italiano o il vaticano perché se e' il VATICno credo tocca alla chiesa pagare e non agli italIani.

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