E gli angeli volarono via sopra il cielo di Sellia
L’innumerevole patrimonio religioso che Sellia aveva grazie
alla presenza durante i secoli di ben 5 chiese e di un convento ai nostri
giorni ne rimane ben poca cosa razziata alla meno peggio oppure mal custodita
arrivando sino ad oggi dove ancora l’incuria e spesso anche il scarso
riconoscimento del valore sia storico che culturale rischiano di scomparirne ancora. Notiamo la precaria
conservazione di cimeli che andrebbero ben custoditi catalogati, valorizzati.
Sicuramente ritorneremo su quest’argomento ma in questo articolo vi vorrei
parlare dei tanti,tantissimi angioletti che erano conservati sia nella Chiesa
madre che in quella del Rosario. Ad inizio degli anni novanta la chiesa madre
fu chiusa per un importante restauro con un finanziamento che superava il
miliardo delle vecchie lire. Le statue furono portate nella chiesa del Rosario
mentre varia oggettistica Sacra più molti angioletti furono dati a molte
famiglie senza che nessuno si prendesse la briga di fare un inventario di tali
reperti, la mancanza poi di un sacerdote stabile che avesse a cuore la
conservazione dei tanti reperti storici portò ad una vera confusione,
chiunque poteva accedere nella sacrestia portandosi via ciò che voleva con la
promessa che una volta finiti i lavori il tutto sarebbe stato riportato. Ma per vari motivi non tutti sentirono questo dovere e così
dopo che la chiesa fu riaperta ufficialmente al culto erano tante le cose
che mancavano, giusto per citarne una a caso i due parati quello rosso di festa
e quello nero per i lutti che adornavano in maniera suggestiva la Chiesa che
fine fecero? Alcuni dicevano che erano stati buttati perché un po’ tarlati,altri
che erano stati dati in cambio di nuovi parati, altri ancora erano sicuri che
si trovano presso una famiglia che li
stava mettendo a nuovo…. Mai più visti. Ma ritorniamo agli Angioletti non
tutti fecero di nuovo ritorno nella loro collocazione originale, ma come capire quanti esattamente erano e soprattutto
chi erano le famiglie che ancora non l’avevano
consegnato? Impossibile scoprirlo. A
distanza di alcuni anni mi ritrovai presso l’abitazione di una famiglia e notai
sistemato su un comò un bel angioletto, lo riconobbi subito (i tanti anni da chierichetto
ed la mia curiosità verso le varie opere sacre) mi davano la certezza che quel
angioletto era uno dei tanti che venivano posizionati ai due lati della statua
dell’Immacolata, dissi alla signora da
dove arrivava l’angioletto? Mi rispose senza esitazione che l’aveva comprato la
buonanima del suo marito a Catanzaro. Io facendo un sorrisino sarcastico
gli ribattei che l’angioletto era uno dei tanti che erano nella chiesa Madre e sarebbe giusto riportarlo alla sua giusta collocazione ma la signora mi rispose seccata: “ quannu i tornanu tutti arretu portu puru u meu, eju u tegnu bonu, l’aiu fattu puru pitturara, illu ppè mmò stà ccù mia quannu poi moru u fazzu portara a ra chiesa. Inutile dire che signora è morta da un bel po’ di anni ma l’angioletto rimane ben chiuso insieme ad altri chissà dove non potendo volare verso il cielo per far ritorno a casa.
Autore: sellia racconta. Si prega di inserire il link a chi ne fa uso (anche in modo parziale) con esplicito riferimento della fonte
gli ribattei che l’angioletto era uno dei tanti che erano nella chiesa Madre e sarebbe giusto riportarlo alla sua giusta collocazione ma la signora mi rispose seccata: “ quannu i tornanu tutti arretu portu puru u meu, eju u tegnu bonu, l’aiu fattu puru pitturara, illu ppè mmò stà ccù mia quannu poi moru u fazzu portara a ra chiesa. Inutile dire che signora è morta da un bel po’ di anni ma l’angioletto rimane ben chiuso insieme ad altri chissà dove non potendo volare verso il cielo per far ritorno a casa.
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