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venerdì 5 novembre 2010

Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui


Domenica della fede nella risurrezione
Carissimo/a,
riprendiamo il nostro camminino con le lettere di riflessione sul vangelo della domenica, in cui insieme pregheremo per tutti i caduti in guerra della nostra comunità e subito dopo la Santa Messa ci recheremo al monumento per la commemorazione. Questo è il vangelo di questa domenica:
Gli si avvicinarono alcuni sadducei – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie». Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».
È somma stoltezza pensare la vita futura, quella che si vivrà nell’eternità, sul modello e secondo le caratteristiche della vita attuale. Soprattutto è contro la Rivelazione che Dio ha fatto di Se stesso a noi, negarla, dichiararla non esistente, insegnando la fine dell’uomo con la sua morte.
L’uomo è stato creato per l’eternità. La sua anima, che è spirito, è immortale. Viene creata direttamente da Dio al momento del concepimento e mai ritornerà nel nulla della non esistenza. Dall’istante della sua creazione non conoscerà mai più la fine. Si potrà salvare o dannare, ma la sua vita mai svanire nel nulla con la morte, che è in se stessa, non il ritorno al nulla, ma la separazione dell’anima dal corpo. L’anima entra nell’eternità, il corpo va nel sepolcro, ritorna ad essere polvere del suolo, nell’attesa che il Signore con la sua onnipotenza lo richiami in vita, lo trasformi in spirito, renda anch’esso immortale e incorruttibile e lo consegni all’anima, per ricomporre e riformare l’uomo distrutto e annientato dalla morte.
Nell’eternità, subito dopo la morte, per l’anima e per tutto l’uomo, dopo la risurrezione, si vivrà come gli Angeli di Dio. Saremo cioè interamente di spirito. Saremo spirito avvolto dalla gloria se Cristo Gesù ci troverà giusti al momento della nostra morte. Saremo invece spirito immerso di ignominia se invece saremo trovati ingiusti. L’eternità non sarà per tutti uguali. L’insegnamento del Nuovo Testamento è chiaro: “Non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolatri, né adùlteri, né depravati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né calunniatori, né rapinatori erediteranno il regno di Dio. E tali eravate alcuni di voi! Ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e nello Spirito del nostro Dio” (1Cor 6,9-11). Coloro che negano l’esistenza dell’eternità e quanti proclamano una sola sorte di Paradiso per tutti, sono i veri, grandi nemici dell’umanità. Sono falsi profeti e maestri di menzogna.
Negando l’eternità o insegnando una sorte unica per tutti, opera questa della falsa profezia, noi giustifichiamo ogni sorta di male e abbandoniamo il fratello alla malvagità, cattiveria, trasgressione dei Comandamenti, ogni altra azione disumana che lede grandemente i diritti di Dio e dei fratelli. Costruiamo una falsa società, fondata sulla prepotenza, arroganza, vizio, immoralità, nefandezza, e ogni altro genere di volgarità peccaminosa e trasgressiva.
Il Vangelo è questa duplice verità: l’immortalità dell’uomo e la duplice sorte: l’eredità beata nel Paradiso o la perdizione eterna nella morte dell’inferno. Queste due verità oggi si stanno perdendo nel cuore e nella mente degli stessi cristiani, con risultati drammatici. Si è smarrito il timore del Signore e l’uomo si sta abbandonano totalmente al male e al peccato.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli e Santi di Dio, liberateci da questo disastro. 

Don Francesco Cristofaro

12 commenti:

  1. Ritornano le intense lettere del nostro caro parroco don Francesco, il quale ringraziamo che malgrado i molteplici impegni ci rende partecipi con queste letture commentate del Vangelo le quali da sempre sono molto seguite anche dai molti Selliesi che vivono lontano dalla nostra comunità. Esse rimangono un ottima occasione per sentirci più vicini anche spiritualmente.

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  2. Don Francesco scusate la domanda forse banale, ma vorrei sapere: una volta morti si va subito in cielo oppure la resurezzione averrà solo dopo la venuta del Signore?

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  3. Ne approfitto per farvi qualche domanda che spesso mi pongo: Una volta morta una persona si dimentica dei propri cari,della moglie,dei figli? Non ricorderà niente della vita vissuta sulla terra?Avrà modo di vedere cosa succede sulla terra una volta che si trova in cielo? Possibile che pur avendo modo di rivederli non proverà nessun affetto,nessun ricordo versi le persone care che sono in terra? Mi scuso con don Francesco sperando che risponda. Ciao a tutti Teresa.

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  4. rispondo alla prima domanda che non è assolutamente banale. la vita sulla terra ha un inizio e una fine. quando il cuore smette di battere finisce la vita. in gergo noi diciamo spirò che è importante perchè significa che l'anima esce dal corpo. in quel preciso momento il corpo rimane alla terra l'anima va dinanzi a Dio per il giudizio che può essere di salvezza o di dannazione. il purgatorio è un momento di purificazione. quando alla fine del mondo (che nessuno sa quando avverrà) Gesù ritornerà pronuncerà il giudizio finale non in carne e ossa ma spiritualmente e sarà una vita etrnamente felice come lo era all'inizio prima del peccato, nel paradiso terrestre

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  5. rispondo all'altra domanda. il defunto non dimentica le persone care, anzi le vede nella luce della verità di Dio. provo a farti un esempio per farti capire: quando tu incontri una persona, di primo impatto questa ti può piacere e non piacere, ti fai un giudizio, vedendola con occhi diversi ti accorgi che è un altra persona. i defunti ci vedono con occhi diversi, sanno se siamo veri o siamo falsi, sanno se siamo santi o peccatori, ci vedono come ci vede Dio. pensa come soffrono quando non ci vedono nella volontà di Dio e quando noi ci dimentichiamo di loro.
    comunque, se andremo tutti in paradiso, lì saremo tutti come angeli del cielo e poi ricorda che se tu i defunti li invochi loro vengono vicino a te. abituati avedere con gli occhi della fede.

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  6. Grazie don Francesco per la vostra disponibilità spesso ci vergogniamo a porre domande per vergogna oppure per paura di dire cose stupide,invece in questo modo uno si può tranquillamente confidare esprimendo i propri dubbi le proprie angosce sulla fede. Magari se non disturbo in un prossimo post le farò qualche domanda sulla nostra religione che non trovo una risposta precisa, di nuovo grazie per quest’opera importante di evangelizzazione attraverso il web. Salvatore

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  7. zagor se non sbaglio nella parte finale del post sembra mancante di un pezzo

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  8. Grazie della segnalazione rimedieremo al più presto ciao

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  9. Bello fare dele domande attinenti al Vangelo si imparano molte cose.Grazie a don Francesco per il tempo che ci dedica. Giuseppe U.S.A

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  10. Si potrebbe fare della catechesi sul blog così molti di noi utenti che spesso dalla vergnona oppure dalla paura di dire sciocchezze non facciamo mai domande attinenti alla nostra religione cattolica.Gianni MI

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  11. io sono qui per voi. buona domenica

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  12. buona domenica a tutti. questa sera la catechesi è stata molto formativa

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