martedì 16 novembre 2010

Gioia Tauro sequestrata dalla finanza una tonnelata (mille chili) di cocaina pronta per il mercato italiano e Europeo.

Una tonnellata di cocaina purissima è stata sequestrata all’interno di un container su una nave appena giunta al porto di Gioia Tauro (nella foto)
I carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma erano sulle tracce dellla nave che proveniva dal Brasile e trasportava la droga per un valore di oltre 250 milioni di euro. Si tratta del più ingente sequestro di cocaina eseguito in Italia negli ultimi 15 anni. Si ritiene che la cocaina, dal valore di circa 200-250 milioni di euro, fosse destinata, oltre che al mercato italiano, anche a quello del centro e nord Europa. Il container era stato sbarcato da una nave mercantile proveniente dal Brasile.
La cocaina era nascosta all’interno di carrelli trasportatori per uso agricolo, e la consistenza del carico dimostra che la rotta del traffico internazionale di stupefacenti verso l’Europa non passa più per i porti a nord del continente, ma si infila dritta nel Mediterrano e arriva in Italia, dove finisce probabilmente tra le mani dei clan della ’ndrangheta che gestiscono il porto calabrese di Gioia Tauro. È il risultato del maxi sequestro di cocaina eseguito dai carabinieri di Roma che, come ha ricordato il procuratore capo di Roma Giancarlo Capaldo, per quantitativo «è uno dei sequestri di droga più importanti della storia», in Italia e in Europa.
La partenza della nave sospetta dal Brasile , secondo quanto si è appreso dagli inquirenti, era stata segnalata alle autorità italiane dal “Soca” inglese (Seroius Organised Crime Agency, l’agenzia britannica che si occupa di crimine organizzato e che ha già collaborato con l’Italia nel caso Mokbel) . Il sospetto era che il cargo partito dal Sudamerica contenesse cococaina probbilmente arrivata dalla Colombia.
La nave mercantile, con bandiera italiana, era partita dal porto di Santos, in Brasile, e sarebbe arrivata a Gioia Tauro senza soste intermedie. «Erano informazioni molto generiche. Poi sono partite le nostre indagini e abbiamo individuato la nave e, studiando la documentazione di carico e doganale, che si è dimostrata falsa, abbiamo trovato un container fantasma», ha spiegato il comandante del nucleo investigativo di Roma Lorenzo Sabatino.

Nel container i carabinieri hanno passato agli scanner i telai di carrelli agricoli, rilevando anomalie nel confezionamento dei tubi di metallo: all’interno dei tubi, aperti singolarmente con la fiamma ossidrica, c’era la cocaina purissima. Un quintale in totale, 1.000 panetti da 1 kg ciascuno, del valore sul mercato dello spaccio al dettaglio di 200-250 milioni.
«Le indagini sono tuttora in corso», ancora non sono state emesse ordinanze di custodia cautalere, «ma la droga era probabilmente destinata al mercato del nord Italia e del nord Europa», ha continuato Capaldo in una conferenza stampa al comando provinciale dei carabinieri di Roma. «Certo è significativo che l’approdo fosse Gioia Tauro. Muovere un quantitativo tale di droga vuol dire avere appoggi vari, dentro e fuori il porto, in una rete criminale che è possibile passi per la criminalità organizzata. Anche la rotta è inedita, è un nuovo flusso del traffico internazionale di stupefacenti». Non tanto perchè la cocaina è arrivata dal mare, ma perchè sarebbe la prima volta che la droga per il nord Europa passa dall’Italia, invece che dai porti dell’Olanda.
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5 commenti:

  1. Una montagna di cocaina dal valore di oltre 250 milioni di euro era ben mimetizzata all'interno di macchine agricole. Il container sbarcato nel porto di Gioia Tauro da una nave mercantile italiana proveniente da Santos, in Brasile

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  2. mille chili! Il porto di Gioia diventa sempre di più importante scalo delle organizzazioni criminali. Marco

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  3. Infilano la droga in ogni posto,tempo fa era sistemata dentro dei marmi pregiati. Antonio

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  4. Una tonnelata..... ci pensate, sicuramente erano convintissimi di passare indisturbati.

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  5. la media e' che per 1 kg sequestrato
    ne passano 10

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