martedì 16 novembre 2010

Mio padre ( 3° capitolo)

Papà non aveva finito neanche le scuole elementari  ma possedeva una cultura,una conoscenza al di sopra della media,forse i vari percorsi,avvenimenti durante la sua vita erano stati ottimi maestri delle migliori scuole in circolazione. Aveva patito la fame,la sete era stato costretto ad uccidere, aveva vissuto in prima persona la mancanza della libertà, aveva combattuto per un ideale di libertà, amava la libertà, un uomo libero si può considerare ricco. 
Dopo il ritorno a Sellia alla fine della grande guerra, era ancora giovanissimo ma questo periodo lontano dal paese lo avevano cambiato radicalmente. Si sposò a 25 anni con l'amore della sua vita un unione semplice senza i sfarzi che si fanno oggi quando ci si sposa cercando solo l’apparenza ma non la sostanza,il matrimonio dei miei genitori è durato per oltre 50 anni finito solo causa la morte di papà, quanti matrimoni che si celebrano oggi riusciranno ad arrivare almeno alla metà? Perché al primo ostacolo,al primo problema la coppia di oggi scoppia arrivando subito al divorzio? Papà una risposta a tutto questo c’è l’aveva ben chiara: la colpa primaria è che in una famiglia non si capiscono più i ruoli chi è il marito? Chi è la moglie? Questa confusione crea un anarchia familiare dove ognuno può fare e dire tutto e l’opposto di tutto venendo così a mancare lo spirito del sacrificio,della rinuncia per il bene della famiglia, ma una causa ancora forse più grave secondo papà e la mancanza di fede si giura davanti a DIO  di dividersi tutto nella gioia e nel dolore, nella buona e cattiva sorte, nella salute e nella malattia ma lo si fa solo per le foto per il banchetto, per l’abito per il viaggio di nozze. Papà pregava spesso non aveva nessuna vergogna di farsi vedere con il rosario in mano.............
quando eravamo a casa recitavamo il rosario tutti insieme eravamo 5 una mposta per uno,
dopo che mi sono sposato malgrado la nostra decantata religiosità pochissime volte è capitato di recitare il rosario spesso non lo nascondo mi vergogno anche di farmi il segno della croce anche quando passo davanti una chiesa,papà salutava sempre togliendosi "a coppula"  il cappello anche quando passavamo vicino ad una conicella.
 Autore: sellia racconta. Si prega di inserire il link a chi ne fa uso (anche in modo parziale) con esplicito riferimento della fonte