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venerdì 5 novembre 2010

Dramma per una lite nata a causa di Facebook, il padre maresciallo dei carabinieri uccide la figlia quindicene ferisce l'altra figlia dodicenne poi si spara

Tragedia famigliare a Subiaco, comune alle porte di Roma: un maresciallo dei carabinieri ha prima ucciso la figlia di 13 anni e ferito gravemente la figlia più grande, di 15, poi si è tolto la vita con la pistola, con la quale aveva sparato alle ragazzine. Il dramma sarebbe avvenuto alle 18.30 circa nell'abitazione del militare al termine di una lite a causa di Facebook con una delle figlie. Il maresciallo ha anche un altro figlio, presente in casa al momento della tragedia. La moglie, un'insegnante, invece, non era in casa. La ragazzina ferita si trova ora all'ospedale di Subiaco con due colpi d'arma da fuoco che l'hanno raggiunta al torace e ad una gamba. La sorella, invece, è morta sul colpo dopo essere stata ferita alla testa. Anche il maresciallo, 40 anni, è morto all'istante dopo essersi sparato, sempre con la pistola d'ordinanza, alla testa.

Secondo una prima ricostruzione effettuata dai carabinieri del nucleo investigativo di Frascati tra l'uomo e una delle ragazzine ieri sarebbe nata un'animata discussione al telefono, probabilmente proprio a causa del popolare social network molto amato dagli adolescenti. Lite che poi sarebbe proseguita nel pomeriggio. L'uomo ha così impugnato la pistola d'ordinanza e in un impeto inspiegabile di follia ha sparato alla testa la figlia più piccola. Poi ha colpito anche l'altra ragazzina.
Al momento del raptus del militare, nell'appartamento di via XX settembre a Subiaco c'era anche il terzo figlio mentre la moglie del maresciallo dei carabinieri era fuori casa. Il maresciallo viene descritto come un militare 'irreprensibile', un uomo tranquillo che non aveva mai dato segni di squilibrio o reazioni violente. Il militare da un anno prestava servizio al nucleo operativo della compagnia di Subiaco. Ma prima, per diversi anni, era stato centro reclutamento nazionale dell'arma. Un ruolo affidatogli proprio per le sue capacità. Il maresciallo, come tutti i giorni, aveva lavorato nel suo ufficio fino al tardo pomeriggio.

6 commenti:

  1. Non bisogna asolutamente dare la colpa ai vari social network come nel caso specifivo di facebook, come tutte le cose bisogna farne buon uso senza abusarne altrimenti diventa come una droga, ma lo stesso discorso vale per tante altre tecnologie moderne

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  2. I NOSTRI RAGAZZI NE FANNO UN USO IMPROPRIO UN NETTO ABUSO. TROPPE TECNOLOGIE A PORTATA DI MANO I QUALI SPESSO CON CONTENUTI VERAMENTE INDECENTI.

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  3. facecook se usato con moderazione diventa un ottimo modo di socializzare di ritrovare vecchi amici,penso che gli eccessi esistono in tutti i campi

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  4. Un bruttissimo fatto di cronaca, sicuramente si stava meglio quando tutte queste tecnologie non esistevano eravamo sicuramente più liberi,avevamo più fantasia,eravamo più contenti.

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  5. io penso che ha volte i figli adolescenti ti esasperano a tal punto da farti sentire sull'orlo di un baratro, io penso che lui abbia fatto una cosa imperdonabile, ma posso immaginarmi che per arrivare a quel punto ,le figlie o la figlia devono essere arrivate all'eccesso, guardate che solo chi ci sta' passando, con figli adolescenti,puo' capire queste cose,io torno a ripetere ,non condivido quello che a fatto, ma lo capisco benissimo,e guardate che ci puo' arrivare chiunque a quel punto, a volte si creano un'insieme di situazioni,che fanno perdere la pazienza anche al piu'irreprensibile dei papa' o delle mamme.........

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  6. Sono mamma di una adolescenze capisco che speso ti portano al'esasperazione, ma la colpa è nostra che abbiamo permesso che ci comandassero su tutto oramai non esiste più la barriera tra genitori e figli siamo tutti amici senza dimenticare che i nostri figli sono il frutto del tutto e subito mai dirgli di no. Comunque tutto questo non giustifica minimamente il gesto estremo folle. Luisa

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