Quando hanno deciso di imbarcarsi in questa avventura non credevano si
potesse arrivare a festeggiare 70 primavere insieme. Un sogno divenuto
realtà, nonostante le difficoltà che la vita giorno dopo giorno ha
riservato loro. Un piccolo patrimonio per familiari e amici che guardano
a loro come un esempio di vita da seguire e al quale guardare quando si
decide di iniziare lo stesso tipo di avventura. Un amore che si è
cementato a dispetto degli anni, che si è evoluto ed e cresciuto, al
passo con quei tempi che sono così cambiati da quando nonno Giuseppe e
nonna Rosaria, rispettivamente 96 e 88 anni, si sono guardati quel
giorno particolare e si sono detti si, un si che nel corso degli anni ha
dato vita al loro nucleo familiare composto da due figli, sei nipoti e
due pronipoti. Tre generazioni che hanno avuto l’onore di ascoltare i
racconti di due persone che con coraggio e fiducia hanno voluto
scommettere sul loro futuro che, a quei tempi, non si poteva definire
roseo. Si, perché, sfogliando il libro dei loro ricordi, quel lontano
11 luglio del 1942 l’Italia non attraversava un periodo facile. Nel
nostro Paese vigeva il regime fascista e si partecipava alla guerra a
fianco dell’alleato nazista. Un periodo buio della nostra storia, che
non permetteva ai giovani di avere fiducia nel futuro. Ma loro ci hanno
creduto lo stesso e si sono detti si, nonostante la fame, la sete e la
guerra che incombeva pericolosamente sulle loro vite. Giuseppe
Gianzanetti e Rosaria Pirrò hanno fortemente voluto far nascere la loro
famiglia e per farla crescere e fortificare in una società migliore,
nonno Giuseppe ha deciso di diventare partigiano aggregandosi alla
Divisione Garibaldi con la quale ha combattuto con onore guadagnando due
medaglie e un attestato. Sono passati 70 anni, la società è cambiata,
ma il loro legame è sopravvissuto ad epoche diverse, anzi si è diventato
più saldo nonostante le rivoluzioni femministe, l’amore libero, il
rock e tante strane...
invenzioni di cui si è dotata la società grazie alla
modernità. Ieri tutta la famiglia era pronta a festeggiarli, tutti,
parenti ed amici, sono accorsi per rendere omaggio a questo monumento
dell’amore, partecipando ad una cerimonia semplice, specchio di una
esistenza vissuta senza frivolezze ma basata sulla solidità del loro
legame quale radice profonda della loro esistenza e di quella dei loro
familiari. Ieri sera nonno Giuseppe e nonna Rosaria hanno rinnovato la
loro promessa di matrimonio, un gesto che oggi ha il sapore di una
scommessa vinta negli occhi amorevoli e felici di tutti i familiari
accorsi per condividere con loro questo traguardo.
D. C.
un esempio per tutti noi che ormai abbiamo perso il vero valore del matrimonio
RispondiEliminail matrimonio è anche sacrificio rinuncie condivisione di gioie ma anche di dolori altrimenti non si arriva neppure ad un anno
RispondiEliminaTeresa
Auguri di vero cuore, unico neo ( , nonno Giuseppe ha deciso di diventare partigiano aggregandosi alla Divisione Garibaldi con la quale ha combattuto con onore guadagnando due medaglie e un attestato.
RispondiEliminaQueste persone sono state mandate a sterminare la propria gente, che volete che dica ? Garibaldi e garabaldini assassini.
io mi sento un brigante e un vero meridionale ; W il RE
------------BELLA QUESTA POESIA IN ONORE AL NOSTRO RE AL NOSTRO POPOLO E AL NOSTRO REGNO DELLE DUE SICILIE!!! VIV 'O RRE!!! Pino Perri :
Per valli,per monti,per irti dirupi,fra nevi,bufere,fra gli urli dei lupi.... in mano brandito pesante moschetto,nell'altra un vessillo dal Ciel benedetto....pugniamo da forti,da forti moriamo,ma viva Francesco morendo gridiamo... Dovunque riappare quel santo vessillo,si leva la voce,si leva uno squillo...e' voce di gioia,e' squillo di guerra,bandita da Dio,che innalza ed atterra,e noi che per Dio pugnando moriamo,evviva Francesco morendo gridiamo...Al grido di guerra di popoli schiavi,quei vili affamati satelliti pravi,che diconsi Mastri del vero progresso,oppongon lo scherno con lubrico eccesso...ci chiaman briganti,briganti noi siamo,se viva Francesco pugnando gridiamo....Oh! Stolti a vergogna,tingete le fronti,venite con noi per valli e per monti,vedrete che spesso gli abbietti briganti,rimiran le spalle di voi tutti quanti....vedrete la gioia,che in tutti destiamo,se viva Francesco per poco gridiamo....Oh! Stolti fuggite gia' troppo e' il mercato,che feste di un popol tradito ingannato,v'han alti sentieri per giunger lo scopo,del vero progresso di voi non e' un o'uopo:Briganti voi siete,campioni noi siamo,di un rege! di Dio! per cui combattiamo.....Oh! Stolti fuggite,pietoso e' il Sovrano...Per ora su noi distende la mano...Ma un di' se sia colma la vostra misura,sia danno per noi,sia somma sciagura...Noi lieti saremo,noi ch'ora soffriamo..Ma viva Francesco soffrendo gridiamo. (Inno dei sostenitori della legittimita' del Regno delle Due Sicilie,Angelo D'Ambra,VIVA IL RE,ABBASSO LA NAZIONE,pag 107)