"In un momento in cui il governo Monti sembra spingere perentoriamente verso una nuova architettura istituzionale dello Stato,
con un alleggerimento significativo dell’apparato periferico di cui
l’accorpamento delle piccole province rappresenta il segno più
eclatante, ci sembra opportuno riprendere l’argomento
dell’agglomerazione che da molti anni il nostro movimento persegue con
convinzione. - Comunica una nota di Catanzaro nel Cuore - Infatti
nell’ottica ormai prevalente della razionalizzazione dei costi e
dell’auspicabile semplificazione burocratica, anche gli enti
territoriali dovranno inevitabilmente fare i conti con le esigenze dei
tempi, pena subire i vizi e le inefficienze determinate da un’eccessiva
frammentazione nonché dalla dispersione delle risorse.
Ecco
perché da sempre siamo convinti assertori di una fusione tra i comuni
dell’hinterland catanzarese affinché si venga a creare un’importante e
strategica agglomerazione nel capoluogo regionale. Anzi, proprio in
virtù di tale status, la città di Catanzaro ha tutti i requisiti perché
ciò avvenga. - Continua la nota - Prefigurando tale scenario già diversi
anni fa siamo stati, in un certo senso, precursori di una moderna visione politico-sociale che oggi viene suggellata dagli indirizzi suggeriti anche, ma non solo, da motivazioni di ordine economico.
Pertanto
riteniamo che occorra dare un seguito concreto allo slancio di
entusiasmo si avverte attorno a questo progetto istituzionale. Fondere i
comuni dell’hinterland col capoluogo di regione, in una parola creare
l’agglomerazione, risponde a diverse esigenze: innanzitutto
l’opportunità per tanti piccoli comuni di avere un potere contrattuale
ed un’offerta di servizi oggi improbabili se non inesistenti a causa
dello scarso peso specifico; cosa che, al contrario, attraverso
l’integrazione in un’unica grande città può avvenire.
Ogni cittadino ed ogni comunità desidererebbero essere destinatari di azioni e servizi consoni,
ciò che può essere garantito solo se vi è massa critica e un forte
ridimensionamento degli sprechi. Senza per niente inficiare l’identità e
la storia di ogni singolo comune, è evidente che l’unione per
agglomerazione potrà offrire ciò che oggi, rimanendo piccoli e isolati, è
assolutamente impensabile.
In
linea con la nuova architettura istituzionale pensata dal ministro
Patroni Griffi, riteniamo perciò che questa idea per Catanzaro debba
essere ripresa coinvolgendo – cosa che stiamo già facendo – in prima
battuta i Comuni della prima cintura (Gimigliano, Pentone, Tiriolo,
Settingiano, San Floro, Caraffa, Borgia, Simeri Crichi, Sellia) su cui gravitano quasi 25.000 abitanti, per poi estendere il progetto alle zone joniche e tirreniche del catanzarese
e così arrivare ad una città capoluogo di regione perfettamente
integrata fra i due mari, al centro esatto della Calabria e del
Mediterraneo."
per molti sarebbe una salvazione per non rischiare di scomparire per sempre
RispondiEliminarimane molto ma moltissimo dificile far capire non alle persone ma ai vari amministratori che solo questa è la via giusta
RispondiEliminaTonino
Sarebbe anche bello ma poi un piccolo comune come sellia che visibità avrebbe in consiglio comunale con i suoi 300 voti?? Un consigliere!!!!!
RispondiEliminaforse il sogno del ex sindaco Folino(maresciallo) si potrebbe avverare, quello di unire il comprensorio fino a cz. Forse in questo modo si potrebbero avere i fondi per la vutticella
RispondiEliminaSarà importante per la collettività della nuova grande Catanzaro. Con 130000 abitanti si avrà un peso politico decisamente diverso rispetto ad oggi. Includendo Sellia Marina a nord e Squillace a sud.
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