Resta molto critica la situazione della depurazione
in Calabria: su 24 campioni esaminati, 19 sono quelli fuori legge, con
16 punti risultati “fortemente inquinati” ed altri tre “inquinati”,
secondo quanto emerso dalla fotografia sulla qualità delle acque
regionali scattata con il monitoraggio dei biologi di Goletta Verde di
Legambiente. È questo quanto evidenziato da Goletta Verde, la celebre
campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio e all’informazione
sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane, realizzata
anche grazie al contributo del COOU, Consorzio Obbligatorio degli Oli
Usati. L’istantanea regionale che si evince dai risultati delle analisi
dell’equipe di biologi di Legambiente, è stata presentata in conferenza
stampa a bordo della Goletta Verde ormeggiata presso il porto di
Roccella Ionica da Stefano Ciafani, Vice presidente nazionale di
Legambiente, Mariacaterina Gattuso, Segreteria regionale Legambiente
Calabria, e da Sabrina Santagati, Direttrice generale ARPACAL. Passando
al setaccio foci di fiumi e torrenti ma anche spiagge segnalate dai
cittadini attraverso il servizio SOS Goletta, i biologi di Legambiente
hanno rilevato la presenza di situazioni critiche nella gran parte del
territorio regionale. Si segnalano particolari problematiche nella
provincia reggina dove ricadono ben 7 dei 16 punti risultati fortemente
inquinati. A partire proprio dal territorio comunale di Reggio Calabria
dove sono 3 i punti fortemente inquinati. Il primo, in località Pellaro
presso lo scarico del depuratore Pellaro, dove al momento del prelievo
erano presenti numerosi rifiuti ed un odore particolarmente sgradevole;
nel secondo, in località Villaggio Sabbie Bianche, presso lo scarico
delle fognature che confluisce nel torrente Menga, campionato alla foce
del torrente che confluisce a mare, è stata evidenziato un forte
inquinamento con la presenza di una “chiazza”, marrone, putrescente, che
interessa larga parte della spiaggia, ciò nonostante, il cartello che
dovrebbe interdire la balneazione non è presente. Nel terzo
campionamento le analisi sul campione prelevato in località lido
comunale, Via Giunchi, presso lo sbocco del torrente Caserta hanno dato
risultati che non lasciano dubbi: le acque sono fortemente inquinate e i
tecnici di Legambiente hanno evidenziato che anche qui il cartello di
divieto di balneazione presente fino a due anni fa è attualmente
divelto. Spostandosi nei comuni della provincia la situazione non
migliora. Cinque punti critici sono stati evidenziati nella provincia di
Vibo Valentia. Nella provincia di Catanzaro
i tecnici di Legambiente
hanno riscontrato 3 punti fuori norma. Il primo, nel comune di
Montepaone, in località Catanzaro lido, presso la foce Fiumarella,
risultato fortemente inquinato, dove al momento del prelievo erano
presenti alcuni bagnanti; il secondo prelievo, compiuto nel comune di
Sellia Marina, in località Sena, presso la fiumara all’altezza di Viale
Carraro all’incrocio con Viale Ionio, è stato classificato come
inquinato (sul posto sono state inoltre trovate numerose fioriture
algali ed un forte odore sgradevole). Due i punti fuori legge nella
provincia di Cosenza. Alti valori batteriologici rilevati nel comune di
Paola, in località Lungomare di Paola, presso la foce del torrente San
Francesco, dove dalle analisi si evince che le acque erano fortemente
inquinate. Stessi risultati nel comune di Corigliano Calabro, in
località Marina di Schiavonea, presso la foce del torrente Coriglianeto.
Nel comune di Crotone, è risultata fortemente inquinata la foce del
fiume Esaro, le cui condizioni al passaggio dei biologi della Goletta
Verde erano pessime.
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