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venerdì 27 luglio 2012

Goletta Verde fa il giro delle coste calabresi su 24 campioni esaminati ben 19 sono fuorilegge. A Sellia Marina in località "Sena" acque fortemente inquinate ... idem a Catanzaro Lido


 

 Resta molto critica la situazione della depurazione in Calabria: su 24 campioni esaminati, 19 sono quelli fuori legge, con 16 punti risultati “fortemente inquinati” ed altri tre “inquinati”, secondo quanto emerso dalla fotografia sulla qualità delle acque regionali scattata con il monitoraggio dei biologi di Goletta Verde di Legambiente. È questo quanto evidenziato da Goletta Verde, la celebre campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio e all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane, realizzata anche grazie al contributo del COOU, Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati. L’istantanea regionale che si evince dai risultati delle analisi dell’equipe di biologi di Legambiente, è stata presentata in conferenza stampa a bordo della Goletta Verde ormeggiata presso il porto di Roccella Ionica da Stefano Ciafani, Vice presidente nazionale di Legambiente, Mariacaterina Gattuso, Segreteria regionale Legambiente Calabria, e da Sabrina Santagati, Direttrice generale ARPACAL. Passando al setaccio foci di fiumi e torrenti ma anche spiagge segnalate dai cittadini attraverso il servizio SOS Goletta, i biologi di Legambiente hanno rilevato la presenza di situazioni critiche nella gran parte del territorio regionale. Si segnalano particolari problematiche nella provincia reggina dove ricadono ben 7 dei 16 punti risultati fortemente inquinati. A partire proprio dal territorio comunale di Reggio Calabria dove sono 3 i punti fortemente inquinati. Il primo, in località Pellaro presso lo scarico del depuratore Pellaro, dove al momento del prelievo erano presenti numerosi rifiuti ed un odore particolarmente sgradevole; nel secondo, in località Villaggio Sabbie Bianche, presso lo scarico delle fognature che confluisce nel torrente Menga, campionato alla foce del torrente che confluisce a mare, è stata evidenziato un forte inquinamento con la presenza di una “chiazza”, marrone, putrescente, che interessa larga parte della spiaggia, ciò nonostante, il cartello che dovrebbe interdire la balneazione non è presente. Nel terzo campionamento le analisi sul campione prelevato in località lido comunale, Via Giunchi, presso lo sbocco del torrente Caserta hanno dato risultati che non lasciano dubbi: le acque sono fortemente inquinate e i tecnici di Legambiente hanno evidenziato che anche qui il cartello di divieto di balneazione presente fino a due anni fa è attualmente divelto. Spostandosi nei comuni della provincia la situazione non migliora. Cinque punti critici sono stati evidenziati nella provincia di Vibo Valentia. Nella provincia di Catanzaro
i tecnici di Legambiente hanno riscontrato 3 punti fuori norma. Il primo, nel comune di Montepaone, in località Catanzaro lido, presso la foce Fiumarella, risultato fortemente inquinato, dove al momento del prelievo erano presenti alcuni bagnanti; il secondo prelievo, compiuto nel comune di Sellia Marina, in località Sena, presso la fiumara all’altezza di Viale Carraro all’incrocio con Viale Ionio, è stato classificato come inquinato (sul posto sono state inoltre trovate numerose fioriture algali ed un forte odore sgradevole). Due i punti fuori legge nella provincia di Cosenza. Alti valori batteriologici rilevati nel comune di Paola, in località Lungomare di Paola, presso la foce del torrente San Francesco, dove dalle analisi si evince che le acque erano fortemente inquinate. Stessi risultati nel comune di Corigliano Calabro, in località Marina di Schiavonea, presso la foce del torrente Coriglianeto. Nel comune di Crotone, è risultata fortemente inquinata la foce del fiume Esaro, le cui condizioni al passaggio dei biologi della Goletta Verde erano pessime.

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