Appartiene alle liste civiche, con il 41%, il primato del colore
politico delle amministrazioni comunali sciolte per infiltrazioni
mafiose in Calabria. A documentarlo è uno studio di Legautonomie che, da
poco meno di un anno, ha attivato una banca dati sui comuni sciolti per
mafia, consultabile sul web. Lo studio sul tema”Il colore politico
delle amministrazioni disciolte”, a cura di Claudio Cavaliere, è stato
presentato a Catanzaro, oltre che dall’autore, dal presidente di
Legautonomie Calabria Mario Maiolo, dal responsabile piccoli comuni
dell’associazione Giuseppe Pitaro e dalla parlamentare del Pd Doris Lo
Moro. Su 37 scioglimenti avvenuti nella regione e registrati dalla Banca
dati - è stato spiegato - il 32,4% ha riguardato amministrazioni di
centrodestra; il 16,2% di centrosinistra; l’8,1% al centro monocolore e
il 2,7% al centrosinistra storico. Lo studio ha preso in considerazione
l’evoluzione del settore dall’approvazione della legge 81/93 che ha
rappresentato una vera rivoluzione nel panorama degli enti locali con
l’introduzione del doppio turno di elezioni per i comuni superiori a 15
mila abitanti; la riforma dell’elezione dei Consigli mirata a garantire
maggiore solidità alle maggioranze; il ridimensionamento di Consigli e
Giunte e l’introduzione del limite dei due mandati consecutivi per il
sindaco. È stata analizzata, inoltre, anche la celerità della risposta
dello Stato ai processi di infiltrazione mettendo in rilievo che in
media trascorrono circa tre anni tra la data delle elezioni e il Dpr di
scioglimento. In un caso limite lo...
scioglimento è avvenuto dopo 1.841
giorni, più di cinque anni. Fino ad oggi, secondo quanto documento lo
studio, i tempi di scioglimento sono stati meno di dodici mesi per il
7,2% dei comuni.