Abitare stabilmente in campagna diveniva fondamentale per difendere il proprio terreno i propri raccolti dai molti furti. Giusto per fare un esempio quando era il periodo dei fichi i quali si sistemavano sopra dei cannizzi per farli essiccare venivano sempre vigilati, perché erano molto frequenti i furti dei fichi con tutti i cannizzi, mentre quando si ” mburnavano “ nel vicino forno a legno ( che molto spesso era costruito attaccato all’abitazione) venivano fatti tutti in un giorno controllati a vista durante la notte sino a che non si portavano al paese per barattarli oppure chiuderli in cassaforte, infatti un vecchio detto diceva che sino a San Nicola non si potevano toccare i ficu tosti. Ora il tutto potrebbe far sorridere.. ..rubare dei fichi secchi? Ma nel contesto dell’epoca dove la miseria la toccavi con mano,anzi la mangiavi sia a pranzo che a cena ogni prodotto della terra era una ricchezza. Nei vari terreni si coltivava di tutto mai la terra rimaneva incolta ogni bravo contadino aveva i suoi semi che erano veramente tanti, a Sellia sino alla fine del secondo conflitto mondiale si coltivava tra le altre cose: cacao,caffè,tabacco,anguria,orzo,granturco,lupini, bambagia, cotone ecc..:. Si conservano gelosamente i vari semi trattandoli come un bene prezioso scegliendo quelli più idonei nel garantire una buona resa.
I semi venivano considerati un vero tesoro, ogni contadino ne possedeva a quantità, cercando sempre di trovarne di nuovi barattandoli con quelli che non aveva. Oggi se uno decide di piantare anche delle semplici fave deve andare a comprare i semi perché sono veramente poche le persone che con cura, dedizione posseggono i vari semi.
Autore: sellia racconta. Si prega di inserire il link a chi ne fa uso (anche in modo parziale) con esplicito riferimento della fonte
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