Nell’antico borgo di
Sellia durante il mese di Giugno
Era il
mese della mietitura. Sino al primo dopoguerra c'erano diversi campi di grano
sopratutto verso le zone "serre, jordinu,maronacu".La terra non la si
lasciava mai incolta si seminava di tutto,e quando proprio non si poteva
seminare niente si riempiva il terreno di favarelli che oltre ad essere un buon
alimento per " u ciucciu" servivano a concimare il terreno. Molti
contadini proprio a Giugno scendevano a Sellia Marina per lavorare nei
campi sterminati di grano. Era un lavoro molto duro, la
paga era poca si stava anche per un paio di settimane, si mangiava solo una
volta al giorno con menù fisso per tutto il periodo pasta e fagioli, i fagioli
erano veramente pochi in compenso nuotavano nella minestra molte cimici ma era
inutile fare i schizzinosi se qualcuno obiettava il cuoco rispondeva: “Eh un
ringrazzi a Madonna ccà ojia ccu a fagiola mangi puro a carna” La notte si
dormiva dentro dei casolari che ospitavano anche 20 persone si dormiva per
terra costruendosi il proprio letto con del fieno. Durante le giornate che
divenivano sempre più calde si lavorava senza sosta anche per 12 – 13 ore fermandosi solo per bere un po’
di acqua o per mangiare un po’ di pane di “Jiermanu” con formaggio “tostu”
Bisognava terminare la mietitura al più presto perché con l'arrivo del caldo
l'aria si faceva poco salubre, e la malaria sino agli anni 40 colpiva molte
persone. Quando si risaliva a Sellia erano stanchissimi ma non vedevano l’ora
di riabbracciare i propri cari ma soprattutto di spendere quei pochi soldi
guadagnati con tanto sudore. Nella foto che abbiamo inserito come copertina del
mese di giugno ci sono le ciliegie “I Cerasi” tanto famosi oggi sono quasi introvabili ma sino agli anni
70 nei fruttivendoli di Catanzaro
facevano bella mostra con su scritto “ Veri cerasi da Sellia” per il borgo
giravano dei camioncini che compravano il prelibato frutto dai vari privati.
Andando per i campi si potevano osservare dei “cerasari” altissimi strapieni di
“cerasi” di varie qualità. Oggi
andando per i campi se si è fortunati si vede
qualche piccolo alberello di ciliegi o qualche albero secco a memoria di quei
bei tempi quando Sellia era rinomata anche per le ciliegie uniche per sapore in
tutta la provincia. Autore Sellia Racconta. Ricerca storica di Sellia Racconta, si prega chiunque ne faccia uso anche in forma parziale di inserire esplicita riferimento alla fonte con eventuale link.
una foto stupenda complimenti
RispondiEliminaFranco
veramente una bella foto da vero amante di Sellia bravo continua cosi nel deliziarci con queste belle storie
RispondiEliminaGianni Mi
una vera enciclopedia vivente del passato di sellia bravo
RispondiEliminaconcetta
come al solito zagor ci delizia con quei bei racconti dove facciamo un tuffo nel passato tra tanti dolci ricordi
RispondiEliminaSasà
con tutte queste belle foto che inserisci ci vorrebbe una mostra permanente per ammirarli esaltando il suggestivo borgo di sellia
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